Quando l’incuria allontana gli enti locali dai cittadini

La comunità civile non chiede altro di esser resa partecipe della riorganizzazione del territorio

Diciamoci la verità, che amministri la destra oppure la sinistra il problema della manutenzione generale della città – dalle strade ai marciapiedi, dalle piste ciclabili alle illuminazioni, dalla segnaletica al verde, per non parlare di scuole, impianti sportivi e altri beni del patrimonio pubblico – possiamo dire – con un eufemismo – che lascia sempre a desiderare.

Spesso cambiano sui social solo i segnalatori di turno del degrado che comunque fanno un’attività civicamente utile e apprezzabile. L’argomento forse meriterebbe qualche riflessione in più invece di tanti appelli accorati che finiscono nel vuoto come del resto i tanti impegni facilmente presi e rapidamente delusi.

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Riflettere per capire. Far parlare e ascoltare chi sa. Soprattutto se sono problemi che dipendono dalla programmazione, sono conseguenze di difficoltà organizzative o si debbono a risorse insufficienti. Oppure, se sono, come è facile presupporre, un mix di tutto questo che la burocrazia e l’inerzia hanno avviato alla normalità.

I mucchi di rifiuti, i cassonetti che non si aprono, i vicoli maleodoranti sono una miscela esplosiva che sta creando una distanza tra amministratori e amministrati, tra cittadini e istituzioni. In tutte le realtà urbane.

Si, lo sappiamo, ancorché eletti direttamente, i poteri dei Sindaci si sono ridotti e ancor più quelli dei consigli comunali. Ed è ormai difficile che, individuato un problema, la soluzione stia davvero tutta e per intero nelle mani del Sindaco, dei suoi assessori, dei suoi uffici.

Le gestioni dei grandi comparti pubblici sono ormai in mano a grandi multiutility che sfuggono al controllo. Ai Comuni restano parcheggi, multe (tante!!, ma anche queste spesso affidate a terzi) e poco più…

Fuori dalle facezie, comunque, invece degli sbotti di fastidio e del continuo battibeccare non sarebbe più utile unire le forze e capire davvero come potrebbe essere meglio riorganizzare i servizi a favore del territorio?

Non sarebbe meglio capire per le piccole manutenzioni quale contributo potrebbe dare il cittadino volontario? A noi pare che ci siano ancora molti esempi di cittadinanza attiva, magari da far crescere o semplicemente da far dialogare.

Che ne è stato del dibattito sugli usi civici? Era troppo di sinistra?

Ecco, diciamo la verità, piacerebbe più veder impegnate le energie per fare qualcosa di utile piuttosto che continuare a guardare impotenti le tante foto che evidenziano i tanti accidenti che si incontrano in giro per la città.

(Le immagini a corredo di questo servizio sono state segnalate sulla pagina della lista Siena Sostenibile)

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