18 luglio Mandela Day 2025: l’Italia che non dimentica

Un appello collettivo per intitolare luoghi pubblici al leader antiapartheid e riaffermare i valori di giustizia e pace

Il prossimo 18 luglio si celebra in tutto il mondo il Mandela Day, la giornata internazionale indetta dalle Nazioni Unite nel 2009 per onorare la figura e l’eredità di Nelson Mandela. Una data simbolica, non solo perché coincide con il giorno della sua nascita, ma perché invita ciascuno a dedicare almeno 67 minuti del proprio tempo – uno per ogni anno di impegno civile di “Madiba” – a favore della comunità, della giustizia e dei diritti umani.

In Italia, la memoria di Mandela si intreccia con una storia collettiva di solidarietà e impegno che affonda le radici negli anni ’70, quando si sviluppò un ampio movimento per la sua liberazione e contro l’apartheid sudafricano. Furono anni in cui centinaia di associazioni, sindacati, scuole, chiese, enti locali, università e semplici cittadini si mobilitarono con iniziative concrete: raccolte firme, boicottaggi, sostegno ai bambini sudafricani, mozioni nei consigli comunali, cittadinanze onorarie. L’Italia fu tra i paesi europei che più attivamente sostennero la causa anti-apartheid e la liberazione di Mandela, chiedendone a gran voce anche il Premio Nobel per la Pace.

- Advertisement -

Oggi, però, a distanza di trent’anni dalla fine dell’apartheid, la memoria di quell’impegno rischia di affievolirsi. Troppo pochi i luoghi pubblici intitolati a Mandela, troppo raro il suo nome nella toponomastica delle nostre città. Per questo, in occasione del Mandela Day 2025, un ampio fronte della società civile lancia un appello affinché le amministrazioni comunali italiane scelgano di rendere visibile e permanente quell’eredità intitolando a Nelson Mandela strade, piazze, scuole, biblioteche. L’invito è a farlo non solo per dovere storico, ma per necessità civile, in un tempo in cui il razzismo, l’odio e la guerra sembrano tornare con forza nel discorso pubblico e nelle nostre vite quotidiane.

A sottoscrivere l’appello sono realtà come ARCI, CGIL, Comunità di Sant’Egidio, AOI, Legambiente, UISP, CNCA, CEIS, la Rete delle Scuole per la Pace, la Rete della Pace, Spin Time Labs, la Fondazione Lelio e Lisli Basso, il Centro Studi e Politiche Europee, Cooperazione Internazionale Sud-Sud, Benny Nato e molte altre.

Insieme, chiedono che il Mandela Day non resti solo una ricorrenza simbolica, ma diventi occasione concreta per riscoprire e rilanciare i valori che hanno ispirato la sua vita: la lotta contro ogni forma di discriminazione, l’eguaglianza, la dignità umana, la riconciliazione come via alla giustizia.

A Roma, con il sostegno dell’Ambasciata del Sudafrica, si svolgerà una camminata simbolica e un’azione collettiva di pulizia di piazza Nelson Mandela, per dare voce e visibilità all’impegno contro il razzismo e per la pace.

Raccontare chi è stato Mandela non basta. Bisogna anche decidere da che parte stare, oggi. E scegliere di ricordarlo in modo pubblico e condiviso è un gesto che può unire, educare, ispirare. Perché, come ha detto lui stesso, “la più grande gloria nella vita non è non cadere mai, ma rialzarsi ogni volta che si cade”. L’Italia, oggi, può rialzarsi anche così: riscoprendo la sua parte migliore.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Exit mobile version