Due parole sulla Biennale di Venezia

L’interesse suscitato da Katabasis di Samantha Casella e l’Orto Americano di Pupi Avati

In questi giorni si sta svolgendo a Venezia la Biennale del Festival del Cinema che è la Mostra internazionale e questo è l’ottantunesimo appuntamento.

Ci sono due film fuori concorso molto interessanti, uno ha la regia di Samantha Casella ed è Katabasis e l’altro, di Pupi Avati, è “L’orto americano”.

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Con la regista Samantha Casella (foto copertina) siamo in contatto ed abbiamo presentato al Cinema Alfieri di Firenze il suo film Santa Guerra, presentato alla Biennale di Venezia del 2022.

Questo film ha ricevuto centinaia di premi internazionali. Ora diremo qualcosa di Katabasis che è inteso come un viaggio nell’aldilà. In questo film Samantha Casella è impegnata sia come regista, che come attrice protagonista, infatti interpreta Nora.

Nella storia il tema principale è quello dell’abuso. E’ infatti l’abuso infantile rimosso che porta una donna a rivivere relazioni che richiamano quanto aveva subito all’interno di contesti malati e tossici. Per sopravvivere diventa lei stessa una persona abusante, indecifrabile.

Per quanto riguarda la trama possiamo senza dubbio dire che il tema dell’abuso è certamente un punto focale per la svolta delle dinamiche che legano e al tempo stesso disuniscono i principali personaggi del film.

L’abuso infantile subito da Nora l’ha resa ciò che è: una donna che ha scelto l’oscurità, che si è aggrappata a un evento traumatico, che per quanto rimosso è un qualcosa che ha assimilato al punto da essere la sola condizione che conosce.

È come se volesse rivivere all’infinito un suo inferno privato, personale, un regno del male che al tempo stesso vuole sopraffare, costringere a un proprio codice, alle proprie regole. Anche il suo compagno, Aron, è un ragazzo in un certo senso abusato; è infatti oppresso da un sistema che lo ha reso un divo, ma al tempo stesso gli impone di avere una vita di facciata, quindi di fingere, di distaccarsi dal vero sé stesso.

Per fare una panoramica sia sui personaggi che sugli attori iniziamo con Aron e Anna, rispettivamente il protagonista maschile, compagno di Nora e una ex amante di Nora, sono interpretati da Francesco Leone e Marina Rocco. C’è poi Bruno Bilotta, che molti avranno visto nel cast di tanti film mainstream, qui nei panni di un manager cinico che diffida di Nora e la considera una subdola arrivista.

Vanessa Marini è una governante disposta a tutto pur di parlare con il fantasma della figlia, interpretata da Giuditta Corsi. A calarsi nel ruolo di un figlio avuto in gioventù da Nora è Jacopo Olmo Antinori . Il ruolo di un giovane in conflitto con Nora in quanto innamorato di Aron prende vita grazie a Reyson Grumelli. A immedesimarsi nel giardiniere, il personaggio più puro del film, è Roberto Rizzoni. Infine ci sono due doppi ruoli: un uomo misterioso, ex compagno di Nora, che spesso celebra riti esoterici vestendo una maschera da Cerimoniere, interpretato da Marco Iannitello ed un pianista che diventa “Maestro”, durante i riti, che ha il volto di Matteo Fiori. Per quanto il personaggio di Nora sia al centro della storia, “Katabasis” è un film corale ed ogni personaggio è indispensabile e necessario per lo sviluppo.

Ora cercherò di dare alcune informazioni sul film di Pupi Avati “L’orto americano”; e queste notizie le ho grazie alla preziosa collaborazione dell’attore Patrizio Pelizzi. Questo film è tratto dal romanzo scritto da Pupi Avati, edito da Solferino ed è di genere gotico, che è un genere letterario particolare, ha molte sfaccettature, dai confini sfumati, capace di mescolare elementi narrativi fantastici e romantici, del soprannaturale e del terrore.

Come genere letterario nasce in Inghilterra nella seconda metà del XVIII secolo. In questo film il Maestro Avati ci fa ricordare a piccoli tratti il suo famoso cult movie thriller anni 70 … “La casa dalle finestre che ridono”. Il film è ambientato nella bella città di Bologna, ai tempi della Liberazione negli oscuri e difficili anni 40.

Ci descrive un ragazzo problematico e sensibile con aspirazioni letterarie, che parla con i morti attraverso le loro foto (vuole diventare un romanziere), che improvvisamente si innamora al primo sguardo di una bellissima e affascinante nurse dell’esercito americano. Lui intuisce che la vita in un certo senso lo sta risarcendo perché quella sarà la persona che aspettava da tanto tempo.

L’anno dopo, nel Mid West americano, lui andrà ad abitare in una casa contigua a quella della sua amata, separata solo da un funesto orto. Lì vive l’anziana madre della nurse, disperata dalla scomparsa della figlia che non ha dato più notizie di sé dalla conclusione del conflitto Mondiale. Inizia così da parte del ragazzo una scrupolosa ricerca con molte tensioni e problemi da risolvere che gli farà vivere una situazione terrificante, fino a una conclusione in Italia del tutto inattesa. Con tanti colpi di scena che scoprirete nelle sale cinematografiche.

È un lungometraggio diverso in bianco e nero, stile Hitchcock. È una straordinaria storia di erotismo e omicidio, di vivi che non sanno vivere e morti che non vogliono morire. La vostra Anima sarà sospesa nel tempo, tra amore e dramma dove l’inquietudine del racconto può diventare l’inquietudine di tutti gli spettatori. C’è la giurisprudenza, atti efferati, pathos, silenzi e tanti sentimenti.

Un film che vi coinvolgerà e sorprenderà fino all’ultimo istante. Per quanto riguarda il cast del film “L’orto americano” è composto da bravissimi attori come Filippo Scotti(il protagonista), Roberto De Francesco, Armando De Ceccon, Chiara Caselli, Rita Tushingham, Massimo Bonetti, Morena Gentile, Mildred Gustafsson, Romano Reggiani, Luigi Monfredini, Filippo Velardi, Rino Rodio, Alessia Fabiani, Luca Bagnoli, Holly Irgen, Walter Capizzi, Giovanni Leuratti, Roby Ceccacci, Cesare S. Cremonini, Claudio Botosso, Nicola Nocella, Robert Madison, Andrea Roncato e Patrizio Pelizzi. Le produzioni del film sono: DueA Film di Antonio Avati, Minerva Pictures di Gianluca Curti e Santo Versace e Rai Cinema. Con il contributo di Emilia Romagna Film Commission. Prossimamente al cinema con 01 Distribution. La musica è di Stefano Arnaldi, suono Fono Roma Movies & Sound, Pompeo Iaquone. La costumista è Beatrice Giannini e la scenografia di Biagio Fersini. La seconda unità di regia è affidata a Mariantonia Avati, l’aiuto regia Roberto Farina. Il direttore della Fotografia è Cesare Bastelli e come fotografa di scena c’è Elen Rizzoni.

Con questo mio articolo spero di aver incuriosito i lettori e le lettrici, augurandomi che vadano al cinema. Questa invece è una mia composizione che vi dedico sul tema del cinema…

Un film di Meri Lolini 6/09/2024

La pellicola avanza lentamente
interessando la gente
che apprezza la visione di questa proiezione.
Lei con quella scena d’amore
ricorda il suo tremore del suo appassionato amore
ed i ricordi le creano commozione davanti a quella perfetta recitazione
Gli attori e le attrici della storia le hanno riportato la memoria
facendo battere il suo cuore per quel ricordato amore.
E quell’applauso finale purtroppo la riporta all’attuale
però quell’emozione è stata eccezionale.
W il cinema che ci fa sognare e tante cose ci fa ricordare.

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