Domani si vota. Seggi aperti per i 51 milioni di elettori solo domani dalle 7 alle 23. Per nove milioni di elettori si potrà anche votare le elezioni comunali. In provincia di Siena avverrà solo a Montalcino-San Giovanni d’Asso e a Sarteano; saranno in gioco anche i comuni di tre capoluoghi di provincia: Lucca, Pistoia e Carrara (anche se non si vota a Massa).
Il nostro incitamento è, e sarà, sempre di andare a votare. Siamo per la partecipazione e non per la desistenza, siamo per l’espressione e non per il silenzio difficilmente decifrabile, siamo per l’utilizzo delle procedure democratiche e non per il calcolo dell’uso dell’astensione a fini politici. Qui però ci fermiamo, perché comunque il non voto è parte dei messaggi politici attuali.
E’ chiaro a tutti che si tratta di referendum abrogativi. Sì per cancellare la legge, no per mantenerla. Vince il numero maggiore di espressioni di consenso se il numero di votanti raggiungerà la metà degli aventi diritto. Nei 67 referendum abrogativi tenutisi dalla costituzione della Repubblica solo 39 volte è stato raggiunto il quorum e, fatta eccezione per i 4 referendum del 2011, il quorum non viene raggiunto dal 1995.
Ai seggi si potrà accedere liberamente con tessera elettorale e documento di identità, tuttavia l’uso della mascherina è incentivato e sarà visto come forma di rispetto.
I cinque quesiti sono tutti sull’ordinamento giudiziario. In estrema sintesi – ma le formulazioni che verranno trovate sulle schede saranno molto più articolare – il voto referendario è su questi quesiti:
Numero 1 (Rosso) – Abrogazione legge c.d. Severino che dispone il divieto di candidatura, la decadenza e la sospensione di qualunque carica pubblica per la commissione di gravi reati.
Numero 2 (Arancione) – Abrogazione custodia cautelare preventiva applicata per limitare la libertà a un imputato durante un processo, in caso di pericolo di fuga, inquinamento delle prove o presunta ripetizione del reato.
Numero 3 (Gialla) – Abrogazione facoltà dei magistrati di scegliere fino a quattro volte tra il ruolo di pubblico ministero, che promuove l’azione penale, e quello di giudice, che emette le sentenze.
Numero 4 (Grigio) – Abrogazione valutazione dell’operato dei magistrati limitata ai soli magistrati della Corte di cassazione e di quelli che compongono i Consigli giudiziari.
Numero 5 (Verde) – Abrogazione obbligo di raccolta di almeno 25 firme ai magistrati per candidarsi al Consiglio superiore della magistratura (Csm).
Su questi referendum non c’è stato un gran dibattito dell’opinione pubblica. Fronte dei No e Fronte del Sì si sono avvicendati sulle trasmissioni pubbliche assicurate dal Servizio Pubblico manifestando da un lato volontà di legiferare e dall’altra quella di dare significati cogenti all’abrogazione che comunque in genere crea un vuoto e un successivo suggerimento al Parlamento di legiferare tenendo conto di cosa gli italiani non hanno voluto.
Unico referendum che in caso di Sì abrogherebbe un’intera legge è il primo.