Nel sondaggio su sindaci e governatori più apprezzati, Giani vola al secondo posto. A Siena Fabio tiene, ma senza slanci. Il quadro resta aperto
Il nuovo Governance Poll 2025, elaborato da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore, ha riportato al centro del dibattito il rapporto tra cittadini e amministratori locali. Tra sorprese e conferme, spicca l’ottima performance di Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, che sale al secondo posto nazionale tra i governatori, con un gradimento del 58,5%. Rispetto al 2024 guadagna 6,5 punti percentuali, ma il dato più significativo è il confronto con il 2023: +13,5 punti. Una crescita netta che lo rafforza in vista delle elezioni regionali d’autunno, previste – molto probabilmente – per il 12 ottobre.
Giani, che nel 2020 aveva vinto con una solida maggioranza di centrosinistra, si presenta oggi con un consenso più largo rispetto a quello elettorale. È un segnale importante in un contesto politico fluido, dove né il PD né il centrodestra hanno ancora ufficializzato le proprie candidature. Nel frattempo, il presidente è già in tour pre-elettorale, con toni e contenuti che puntano a consolidare il campo largo.
Il Governance Poll non misura le intenzioni di voto, ma risponde a una domanda precisa: “Rivoterebbe oggi il suo attuale amministratore?”. In questo senso, il consenso a Giani può essere letto come una conferma di fiducia personale, oltre le sigle di partito. La sfida per il centrosinistra sarà trasformare quel consenso in un progetto allargato, inclusivo e credibile, mentre il centrodestra dovrà sciogliere in fretta i nodi legati a nomi e strategie.
Ma se la Toscana regionale sembra voler proseguire su una traiettoria riformista, il quadro locale è più articolato. Siena, ad esempio, è oggi amministrata da Nicoletta Fabio, prima donna sindaco della città, eletta nel 2023 con una coalizione di centrodestra. La sua amministrazione, ancora giovane, non compare tra i vertici né tra il fondo della classifica, collocandosi in quella zona grigia del consenso che non entusiasma ma neppure preoccupa.
Eppure, la realtà senese è complessa: dopo anni di fratture e delusioni, la città attende una visione più strutturata, capace di coniugare identità, rigenerazione e capacità amministrativa.
Per Siena, in vista dell’autunno elettorale, si aprono le domande su quanto e come sarà centrale nelle dinamiche regionali, e quali saranno i suoi spazi di rappresentanza nella politica toscana. La città, a lungo considerata una roccaforte del centrosinistra, è ora da due mandati consecutivi amministrata dal centrodestra.
Il fatto che nella classifica dei sindaci Nicoletta Fabio sia al 47º posto con il 53% di gradimento non è un risultato eclatante, ma nemmeno trascurabile: fotografa una tenuta del consenso, in linea con il risultato elettorale ottenuto. Un dato interlocutorio, che lascia aperte più interpretazioni che certezze.
Per il centrosinistra toscano, il consenso a Giani rappresenta una base solida, ma non scontata. Il campo largo che Giani e il PD tentano di ricostruire dovrà includere, con intelligenza e generosità, energie civiche e competenze radicate nel anche nel territorio senese. Il tema ovviamente riguarda anche il centrodestra, che dovrà muoversi con altrettanta coerenza.
In attesa delle candidature ufficiali, il Governance Poll fa una cosa chiara: restituisce ai territori la voce dei cittadini. E, almeno per la Toscana, dice che oggi quei cittadini – più di ieri – sono pronti a rivotare Giani. Ma il voto d’autunno, con uno scenario aperto e variabile, sarà tutt’altro che una formalità.