“A Lei non la-si-fa”, parola di Vecchioni

Ora la guerra paura non fa, bruciano nel fuoco le divise la sera, brucia nella gola vino a sazietà … Vide tra la folla quella nera signora, vide che cercava lui e si spaventò … Dategli la bestia più veloce che c’è, corri cavallo, corri ti prego, fino a Samarcanda io ti guiderò … Ma c’era sulla porta quella nera signora … Son scappato via, ma ti ritrovo qua … Sbagli, t’inganni, ti sbagli soldato … Cosa ci facevi l’altro ieri là … T’aspettavo qui per oggi a Samarcanda … Ho temuto che per ascoltar la banda non facessi in tempo ad arrivare qua …

John Harry O’Hara è stato uno scrittore e sceneggiatore americano di origini irlandesi, come suggerisce la O maiuscola seguita da uno sbarazzino apostrofo. Alcuni dei suoi romanzi servirono da ispirazione per pellicole di successo: “Pal Joey”, per esempio, interpretato da Sinatra, Kim Novak e Rita Hayworth, o anche “Venere in visone”, che regalò un Oscar a Elizabeth Taylor.

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Un racconto di O’Hara, “Appuntamento a Samarra”, ispirò invece Roberto Vecchioni, ma il cantante tenne l’idea nel cassetto e, come lui stesso ha dichiarato, ne uscì fuori drammaticamente alla morte del padre. Il messaggio è chiaro e altrettanto drammatico: alla Signora vestita di Nero … non la-si-fa. Nonostante che un sommo burlone come Woody Allen abbia spesso dichiarato “Non è che abbia paura della morte, solo non vorrei essere lì quando arriva”.

Curiosa la formazione che accompagnò Vecchioni nella prima registrazione: con Zanelli al basso, Canzi alla tastiera e Paoluzzi alla chitarra elettrica, c’erano anche Angelo Branduardi, violino e flauto dolce, e Tony Esposito … cucchiai e pentole.

Samarcanda - Roberto Vecchioni (video ufficiale)

Alla prossima.

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