Delilah, dall’inno del Galles Stoke a Jimmy Fontana

Questa settimana il “Cacciatore…di testi” va a curiosare tra le righe di uno dei maggiori successi dell’ex-minatore gallese Tom Jones, “Delilah”, un brano che avrebbe fatto contento Giano, la divinità dai due volti, vediamo un po’ per quale motivo.

L’anagrafe la piazza impietosamente nell’anno 1968, firmata da Barry Mason e Les Reed. L’accoglienza fu subito trionfale, al punto di diventare l’inno dei tifosi della squadra di rugby del Galles Stoke City. Scelta a dir poco singolare, visto e considerato che il testo, in pratica, è il racconto in musica di un femminicidio.

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“Ho visto le ombre amorose e tremolanti sulle tendine. Era la mia donna….Avrei dovuto capire che non era la ragazza per me, ma io ero come uno schiavo che nessuno poteva rendere libero… All’alba, l’uomo se ne andò, attraversai la strada, aprii la porta… Lei rideva, sentii il coltello nella mia mano…E lei non rise più”

Sul web c’è una clip video di “Delilah”, anche un tantino osé, protagonista Christopher Walken, tratto dal film di John Turturro “Romance and cigarettes”.

A questo punto entra in ballo Jimmy Fontana, nella parte di un Giano musicale che stravolge storia e testo in La mia favola.

“C’era una volta un bianco castello fatato, un grande mago l’aveva stregato per noi…Mai mai mai, ti lascio, mai mai mai, da sola (e ci credo ! n.d.a.)…Tu sarai sempre regina e io il tuo re…”

Una versione “pace & bene” che forse piacerebbe all’onorevole Tajani, un babbo per tutte le occasioni, la guerra ? macché, una scaramuccia, il debito pubblico ? una spinta per lavorare meglio…

Alla prossima.

Delilah

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