E’ il giorno di Nicoletta Fabio, primo sindaco donna di Siena

Cominciano dai complimenti a Nicoletta Fabio che si veste della fascia tricolore come prima donna sindaco del Comune di Siena e, soprattutto gli auguri per un buon lavoro nell’interesse della città.

Vanno fatti anche i complimenti  al centrodestra che, pur in una situazione difficile in cui sembrava aver perduto terreno è riuscito – e non solo perché il vento soffia a destra che è uno slogan che ci sembra suoni in questo caso come un alibi -, a riprendere la città dopo che aveva concluso un mandato da separati in casa con il Sindaco De Mossi.

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Va sottolineato che il centrodestra ha scelto e poi disconosciuto il candidato civico Montomoli e trovato con affanno una candidata credibile, quindi ha vinto di nuovo ma senza l’apporto di una parte di quella componente civica che faceva riferimento al Sindaco De Mossi.

Nicoletta Fabio prende il 52,16% con 12.545 voti, Anna Ferretti il 47,84% con 11.508 voti, ovvero 1037 voti di scarto, vittoria netta ed indiscutibile. Giustamente Michelotti rivendica, nel dopo voto, di aver fatto scelte, contestate anche all’interno della coalizione, ma vincenti.

Nei giorni prossimi ci sarà tempo di analizzare più nel dettaglio quale campagna elettorale siano stati in grado, o abbiano voluto fare gli sconfitti, e quali carte abbiano giocato, sin dal primo turno.

La vittoria è netta, credo che Massimo Fabio, scomparso di recente, che è stato un mio avversario mai un nemico, politico, garbato, corretto e che ha fatto una opposizione sempre rispettosa dei canoni istituzionali, oggi si sia affacciato con un sorriso a salutare questo risultato. Mi è piaciuta molto la dedica fatta dalla figlia alla sua memoria.

Buon lavoro Sindaco, seguiremo con attenzione come sarà formata la giunta e come riuscirà a governare la sua maggioranza che può contare su 21 voti in Consiglio – Siena Civitas di fatto è in maggioranza -, quali condizionamenti dovrà accettare e se gli assessori non locali saranno presenti come avvenuto nella prima fase della giunta De Mossi.

Maurizio Cenni

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