Nina Baldi restituisce la Via Crucis a Sant’Agostino

Lei si chiama Annunziata Baldi, detta Nina, ed è la sorella di Pier Giorgio Baldi, artista di un certo rilievo oggi scomparso. Durante una visita nella chiesa di Sant’Agostino a Colle Val d’Elsa, qualche anno fa, Nina scopre che la Via Crucis realizzata dal fratello in gioventù è sparita.

Si informa subito con i Salesiani, l’ordine che gestisce il complesso religioso colligiano, e viene a sapere che i quattordici bassorilievi in terracotta sono stati temporaneamente spostati negli scantinati, per permettere i lavori di ristrutturazione dell’edificio.

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Chiesa di Sant’Agostino – Colle di Val D’Elsa
La Chiesa, l’omonima piazza e l’Oratorio

Solo che nel frattempo i restauri sono terminati e la Via Crucis non è tornata al suo posto. Nina Baldi chiede di vedere le opere e, con grande dispiacere, le trova polverose e ammonticchiate in un angolo l’una sull’altra, senza alcuna attenzione né protezione.

Alcuni pezzi, durante lo spostamento, si sono addirittura rotti, staccandosi da alcuni bassorilievi.

Nina non ci pensa due volte. Chiede ai religiosi di poterle portare via per restaurarle e ridonare loro l’aspetto originario.

Via Crucis – stazione 1 – Gesù è condannato a morte
Via Crucis – Stazione 2 – Gesù è caricato della croce

Tempo pochi mesi e i quattordici bassorilievi tornano come nuovi, ancora più belli di prima, pronti ad essere esposti di nuovo sulle colonne della chiesa gotica colligiana per segnare le quattordici stazioni della processione della Via Crucis.

Via Crucis – Stazione 3 – Gesù cade la prima volta
Via Crucis – Stazione 4 – Gesù incontra la madre

“L’ho fatto solo per amore di mio fratello – racconta Nina -. Non potevo sopportare che quelle opere fossero abbandonate così. Quando gli comunicai la mia decisione, Pier Giorgio mi disse: ‘Ma che sei scema?’. Io però l’ho voluto fare, anche se era un lavoro di un certo impegno”.

Via Crucis – stazione 5 – Simone di Cirene aiuta Gesù a portare la croce
Via Crucis – stazione 6 – Santa Veronica asciuga il volto di Gesù

Nina Baldi, conosciuta a Colle in gioventù come La Francesina per essere stata cresciuta da una zia nel Sud della Francia, ha sempre amato i lavori manuali. Per un certo periodo ha aperto un proprio laboratorio di cornici. Ha inoltre effettuato diversi restauri delle case dove ha abitato, tutti ruderi recuperati e riportati all’aspetto più vicino possibile all’originale.

“Mi piace restaurare, ridare vita alle cose, molto più che creare”, dice.

Via Crucis – stazione 7 – Gesù cade per la seconda volta
Via Crucis – stazione 8 – Gesù consola le donne di Gerusalemme

I lavori della Via Crucis si era offerta di farli gratuitamente. “Io non avevo chiesto niente – racconta – poi i Salesiani mi hanno dato una piccola cifra a titolo di rimborso spese”.

“Solo una cosa ho preteso – aggiunge – che in chiesa venisse esposta una targa che rendesse il merito a mio fratello come autore delle opere e con il mio nome come restauratrice”.

Via Crucis – stazione 9 – Gesù cade per la terza volta
Via Crucis – stazione 10 – Gesù è spogliato delle vesti

In occasione dell’ultima nostra visita in Sant’Agostino, fatta per realizzare le foto di ogni bassorilievo, però non siamo riusciti a trovare la targa, che era stata inizialmente posizionata sulla parete destra rispetto al portone di ingresso.

Ma qual è la storia della Via Crucis di Pier Giorgio Baldi? 

Via Crucis – stazione 11 – Gesù è inchiodato sulla croce
Via Crucis – stazione 12 – Gesù muore in croce

“Quando era ragazzo, avrà avuto una ventina di anni, Pier Giorgio non aveva un lavoro e allora collaborava con il nostro babbo, Drea, che aveva il suo laboratorio artigiano proprio nella piazza di Sant’Agostino. Era il Dopoguerra e quando mio fratello seppe che i Salesiani avevano bisogno di una Via Crucis si offrì di farla lui e donarla alla chiesa”.

“Io poi con l’occasione del restauro l’ho anche migliorata – continua Nina -. Al tempo infatti i pannelli erano stati verniciati da mio padre con una vernice spray rosso scuro. Io li ho ripassati a pennello, patinati in oro e dipinti con una vernice speciale che rende un effetto simile al bronzo e ci ho passato la cera. Insomma, li ho valorizzati”.

Via Crucis – stazione 13 – Gesù è deposto dalla croce
Via Crucis – stazione 14 – il corpo di Gesù è deposto nel sepolcro

La storia della famiglia Baldi inizia a Colle Val d’Elsa nell’Ottocento, ma si sposta ben presto a San Gimignano, dove Rutilio, padre di Andrea, si rifugiò da bambino con la sorellina Nonziatina – la zia da cui ha ereditato il nome Nina Baldi -, dopo essere rimasti orfani di madre. Il babbo dei ragazzini era invece stato rinchiuso in carcere con l’accusa di parricidio dopo che il nonno era stato ucciso nel bosco da una fucilata mentre era a caccia.

Dopo aver trascorso tutta la vita in prigione, fu scagionato dalla confessione di un uomo che in punto di morte confessò di essere lui l’autore dell’omicidio e che aveva agito spinto dalla gelosia. La famiglia Baldi aveva poi vissuto a Genova e a Colle Val d’Elsa, oltre che nel sud della Francia dove Nina fu mandata bambina dalla zia Nonziatina.

Nonziatina (Nina) Baldi e Pier Giorgio Baldi

Nel 2018 Pier Giorgio – https://smartarc.blogspot.com/2018/03/pier-giorgio-baldi.html?m=1 -, che nel frattempo da Firenze dove aveva abitato a lungo si era trasferito a San Miniato con la compagna Paola Mazzanti, è venuto a mancare.

La sua scomparsa ha reso ancora più significativo l’intervento di restauro operato dalla sorella, che ha restituito alla chiesa di Sant’Agostino, ai Salesiani e alla comunità colligiana un’opera altrimenti destinata a rimanere dimenticata tra la polvere di uno scantinato.

La Chiesa di Sant’Agostino a Colle di Val d’Elsa

Per quanto riguarda la chiesa di Sant’Agostino, la costruzione, con annesso il convento dei frati, iniziò nel 1305 in forme gotiche ma subì nel tempo diversi rifacimenti. Nel Cinquecento l’architetto Antonio da Sangallo il Vecchio arricchì la navata centrale del tempio con archi a tutto sesto, volte a botta e crociere.

L’Abside della Chiesa di Sant’Agostino

La sistemazione della chiesa proseguì nel tempo anche se la facciata non fu mai conclusa, mentre la torre campanaria fu innalzata nel 1900 su disegno dell’artista colligiano Antonio Salvetti.

L’interno della Chiesa di Sant’Agostino
Il caratteristico soffitto con le volte a crociera

All’interno della chiesa sono custodite molte opere d’arte di pregio. All’entrata, nella navata destra spicca l’altare barocco della famiglia Cini con l’edicola in legno dorato, dove si trova la copia del Volto Santo del pittore fiorentino Carlo Dolci.

Nella cappella è esposta anche la tavola con la Madonna col Bambino del pittore senese Taddeo di Bartolo, originariamente parte di un trittico. L’altare Bardi ha un’edicola in pietra serena che conserva la tela di Giovan Battista Pozzo sul Martirio di Santa Caterina.

Altro interno della Chiesa di Sant’Agostino

Nel transetto destro si trova la cappella Bertini con una copertura a cupola rivestita di marmo con stemmi e busti marmorei. Coperta da volte a botta, l’abside della chiesa ospita il coro ligneo nel presbiterio e l’altare maggiore è fiancheggiato da due lapidi marmoree con iscrizioni, una delle quali ricorda la consacrazione dell’edificio avvenuta il 23 ottobre 1580.

Nella navata sinistra invece si possono notare l’altare marmoreo della famiglia Bolognini attribuito a Baccio da Montelupo, quello della famiglia Sabolini abbellito con stucchi settecenteschi e l’altare della famiglia Albertani con struttura lignea, con una tela di Santi ad opera di Giovan Battista Paggi. Ci sono inoltre statue in legno policromo, crocifissi, affreschi ed il fonte battesimale in pietra di Antonio Salvetti.

(In copertina Nina Baldi con il suo setter irlandese Rusty)

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