Il delirio del 101: qui il Palio lo si vuole ammanettare non gestire

Maurizio Cenni rivede la sua posizione sulle capacità del sindaco Nicoletta Fabio: “Mi sono sbagliato…”

Ho volutamente atteso prima di parlare della applicazione della Giustizia paliesca relativa alle carriere del 2024, per non correre il rischio di esprimere un parere a caldo. Altri lo hanno fatto e con alcuni di loro concordo appieno, ma vorrei provare a fare un discorso più generale e meno legato al contingente, se mi riesce.

Parto da un dato: non sono tra coloro che ritengono che l’attuale meccanismo di apertura dell’iter sanzionatorio sia di maggior tutela per le contrade che sono costrette a difendersi per due volte, di cui la prima senza sapere a quali sanzioni sono sottoposte, la seconda con la difficoltà di portare ulteriori elementi a discolpa.

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Con questo meccanismo occorrerebbe che vi fosse una applicazione ben diversa e non come è avvenuto, un sistematico e acritico richiamo alla “responsabilità oggettiva” che sembra essere la nuova linea di intervento della Amministrazione Comunale.

Altra premessa. Lo ammetto, mi ero sbagliato. Avevo ritenuto che l’elezione di Nicoletta Fabio a Sindaco avrebbe almeno garantito sul versante della Festa. E mi ero sbagliato ancora quando avevo avanzato l’ipotesi che alcune decisioni prese lo fossero per una sorta di ansia per le annunciate modifiche legislative alla cosiddetta Ordinanza Martini… Non era così.

E stupisce proprio che chi ha ricoperto cariche importanti nel mondo contradaiolo, anche a garanzia dell’universo contradaiolo, si caratterizzi con tale intento punitivo. A scanso di equivoci e per non scatenare le curve, qui la politica – destra, sinistra, centro – non c’entra niente, si parla d’altro. Di conoscere la cosa di cui ci sta occupando e di trattarla con rispetto, come merita.

Al di là della acritica e letterale applicazione del Regolamento esiste infatti una linea giurisprudenziale che negli anni è andata in direzione opposta, senza indulgere, si badi bene, e intervenendo in modo più deciso (e pesante) quando alcuni comportamenti erano sicuramente dannosi per il futuro della Festa, o potevano aprire, se non sanzionati, una sorta di vuoto di potere che altri organi non avrebbero esitato a riempire.

A parte il fatto che mi ha colpito la tempistica degli addebiti, proprio a ridosso dell’ondata di maltempo che ha causato ingenti danni alla città, quasi come se, a voler essere maligni, si giocasse sulla distrazione della popolazione giustamente preoccupata di cose ben più gravi, mi chiedo a chi e a cosa giova adottare come metro automatico di riferimento l’applicazione della responsabilità oggettiva delle contrade su una serie di episodi che, in realtà, discendono da scelte autonome dei fantini e che nel passato raramente e solo in presenza di comportamenti davvero abnormi avevano fatto scattare il 101?

Già ho scritto che mi sembrava esagerata la applicazione del “101” per le carriere del 2023, ma così si compie un ulteriore passo in avanti. Si vuole davvero ridurre la Festa ad una banale corsa ippica, tradendo il significato autentico di giostra?

Si vuole normalizzare e ammanettare il Palio come ha scritto qualcuno sui social con immagine estremamente efficace?

Si ritiene che con questo metodo si difenda la Festa, o si vuole essere compiacenti con qualcuno, oppure si tiene la “stecca” alta in modo da poter graduare colpe e responsabilità aggiustando poi il tiro?

Oppure si vuole lanciare un messaggio del tipo: “se vogliamo vi facciamo male, quindi attenzione!”?

Non invidio chi cercherà di spiegare il Palio all’Assessore Delegato e a chi ha redatto gli atti, ma vorrei solo far notare che a volte scrivere qualcosa di troppo in un atto ufficiale del Comune, quindi pubblico, e sottolineo pubblico, a volte, e sottolineo a volte, può essere più nocivo alla Festa di cento comportamenti, perché può offrire il fianco a riflessioni improprie.

Visto cosa è scritto nelle sanzioni non sono affatto sicuro che chi di dovere abbia capito. Fra l’altro alcune perle sono anche ridicole, mi hanno perfino richiamato alla mente “le capsule” pensa un po’! Faccio un esempio: senza citare termini ippici che non sono propri della Festa, se si vuole evidenziare il comportamento reiterato di un fantino (e della contrada per carità) si può fare riferimento alle diverse fasi della mossa e non a materiali usati in edilizia.

Così rimane ben poco del Palio e la normalizzazione, ha un solo beneficiario. Ma quando si cerca di addormentare, narcotizzare, ammanettare, significa che non si è in grado di gestire.

Però in caso di carenza di partecipanti alle prossime carriere per effetti sanzionatori, Gallo, Quercia, Vipera, Spadaforte, Orso e Leone possono essere recuperate oppure, comunque ci resta ancora il folcloristico e spettacolare Corteo Storico per richiamare turisti e ospiti alle trifore di Palazzo, magari stendendo un bel red carpet e facendo fare ala alle contrade che così avranno pienamente assorbito il loro ruolo folkloristico, basta che non ci sia maltempo, sennò si fanno le corse e via… per non avere rotture di scatole.

Ah, un ultima (per ora) annotazione: chi ha scelto gli autori di questo capolavoro per il criterio della responsabilità oggettiva è pienamente corresponsabile delle scelte fatte.

Maurizio Cenni

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