Eliminatorie già partite da due giorni, stasera la fastosa cerimonia inaugurale. Al centro la Senna “risanata”
Le Olimpiadi di Parigi 2024 stanno per iniziare e la città si prepara a vivere un evento globale che tuttavia va oltre il semplice spettacolo sportivo, trasformandosi anche in un epicentro di cambiamenti e speranze.
Il Villaggio Olimpico si erge a Saint-Denis, un quartiere che aspira a una rinascita sociale ed economica grazie a questa manifestazione globale. La Senna, un fiume già dichiarato biologicamente morto negli anni ’60 e che sembrava destinato a rimanere un ricordo “stagnante”, è stata bonificata, così dicono, a caro prezzo con milioni di euro di investimenti culminati nel “bagnetto” del Sindaco di Parigi dopo anche le vibrate proteste di numerosi atleti e federazioni a tutela degli atleti stessi che nella Senna dovranno nuotare.
Tuttavia, viste anche tante esperienze pregresse di tanti grandi eventi, ci si chiede cosa accadrà dopo la fine dei giochi. Si continuerà a investire nella bonifica della Senna, si manterranno gli impianti sportivi costruiti o ricondizionati?
Tutto si perderà e la Senna tornerà al suo stato precedente? La risposta a questa domanda determinerà il vero impatto delle Olimpiadi sulla città e la sua gente. Le Olimpiadi sono molto più di un evento sportivo, rappresentano un vortice di interessi economici, politici e sociali.
Gli impianti spettacolari, le cerimonie di apertura sontuose e gli investimenti milionari sono testimonianza di un mercato che ruota intorno a questa manifestazione. Nel corso degli anni, nuovi sport sono stati aggiunti al programma olimpico, non solo per soddisfare esigenze politiche ma anche per attrarre un pubblico sempre più vasto e su alcuni di questi sport introdotti ho più di una riserva.
Questo vortice di interessi, sebbene inevitabile, rischia di farvi perdere di vista ciò che conta davvero: l’atleta e la sua performance. In fondo a questo turbine di denaro, politica e spettacolo, che somiglia ad una violenta perturbazione atmosferica c’è l’atleta che possiamo immaginare come l’occhio del ciclone in cui tutto si calma.
Anche lui è in parte… parte di questo vortice, coinvolto nelle sponsorizzazioni e nelle dinamiche del mercato, ma al cuore della sua esperienza c’è un momento di pura connessione con se stesso e con la sua performance, ognuno la sua, chi di valore assoluto che di valore assoluto solo per se. È in quell’istante, quando si trova sul campo, sulla pista o in piscina, che tutto il resto scompare. È il momento in cui la dimensione del tempo sembra fermarsi, in cui tutto intorno si sfoca ed in cui l’atleta si fonde con il suo sforzo, il suo sacrificio e la sua passione, raggiungendo uno stato di concentrazione totale dove non esiste nient’altro che la sua propria prestazione.
Questo è il vero ultimo spirito delle Olimpiadi. È un richiamo a tutti voi a trovare il vostro momento di purezza, il punto in cui tutto intorno si ferma e restate soli con ciò che state facendo. È un invito a guardare oltre il caos e a trovare la vostra essenza, proprio come fa l’atleta quando dà il massimo di sé stesso. Mentre vi preparate a seguire le Olimpiadi di Parigi 2024, ricordatevi di guardare oltre. Ammirate la dedizione degli atleti che, nel loro sforzo supremo, vi mostrano la bellezza della pura prestazione. È un promemoria per ciascuno di voi a cercare quel momento di chiarezza #oltreognivittoria nelle vostre vite quotidiane, a trovare il vostro punto di equilibrio in cui tutto il resto scompare. Le Olimpiadi vi offrono l’opportunità di riflettere su cosa significhi davvero eccellere, non solo nello sport, ma in ogni aspetto della vita.
Come ci ricorda Friedrich Nietzsche, “Diventa ciò che sei”. Questo incarna l’idea di trovare la propria essenza e di esprimere il proprio massimo potenziale, proprio come fanno gli atleti quando raggiungono il loro apice di prestazione.
Nietzsche ci invita a superare noi stessi e a vivere esperienze che ci portino al di là del bene e del male. Anche nel dire “Senza musica la vita sarebbe un errore”, possiamo vedere la “musica” come metafora per la passione e l’impegno nella vita, elementi essenziali per raggiungere il Flow. Mihály Csíkszentmihályi, lo psicologo che ha teorizzato il concetto di Flow, descrive questo stato come “il Flow è lo stato in cui le persone sono così coinvolte in un’attività che nulla sembra importare; l’esperienza stessa è così piacevole che le persone la faranno anche a grande costo, per il puro gusto di farlo”. Questo è esattamente ciò che gli atleti sperimentano durante la loro performance, quando tutto il resto scompare. Csíkszentmihályi aggiunge che “le migliori esperienze si verificano quando una persona si spinge al di là dei propri limiti, per raggiungere qualcosa di difficile e degno”. Questo concetto si ricollega al sacrificio e all’impegno degli atleti olimpici, che lavorano duramente per raggiungere il loro massimo potenziale.
In questo modo, le Olimpiadi vanno oltre il semplice intrattenimento di cui siete spettatori passivi e diventano una metafora della vita stessa, un invito a cercare la vostra essenza, a trovare quel momento in cui siete totalmente assorbiti da ciò che fate, dove tutto il resto scompare e rimane solo la pura bellezza della prestazione qualunque essa sia e anche solo a voi nota. È un richiamo universale a vivere con passione e dedizione, cercando sempre quel punto in cui potete essere completamente voi stessi, immersi nel presente e nell’atto di creare qualcosa di straordinario anche solo per voi.
(foto pubbliche facebook: in copertina un’animazione creata su cerimonia inaugurale)