Per la crescita l’immobiliare deve ripartire

Sono sostanzialmente due i riferimenti classici in letteratura economica per misurare il Tasso di Sviluppo atteso, oltre naturalmente la crescita del PIL. Parlo dell’andamento dei valori e delle transazioni del mercato immobiliare e l’andamento dei nuovi acquisti di autovetture e mezzi di trasporto…

Più tecnicamente – sul piano finanziario – il leasing, prodotto prociclico per antonomasia, ed in particolare il “leasing strumentale” danno la misura della propensione agli investimenti produttivi delle imprese e quindi disegnano le aspettative di crescita potenziale del fatturato e degli utili aziendali, ossia danno il senso complessivo delle previsioni positive per l’imprenditore che investe.

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In questo ragionamento cerchiamo di analizzare le tendenze in atto, di fatto già a “consuntivo” anche se queste sono certamente da confermare e da stabilizzare al futuro per una crescita economica, non solo voluta e auspicata, ma che certamente da già segnali evidenti di concreta Positività e riscontri numerici degli indicatori (costruzioni, automotive, leasing, factoring), oltre la crescita attesa del PIL, con segnali incoraggianti anche sulle prospettive occupazionali…

Allora dobbiamo lavorare tutti (banche, imprese e professionisti) per mettere a terra e consolidare queste tendenze favorevoli rendendole possibilmente stabili e durature, per un nuovo sviluppo della nostra intera economia ed un miglioramento strutturale dei nostri fondamentali produttivi, economici e finanziari.

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