Satnam Singh è morto a trentun’anni nel modo più atroce.

Dal profilo facebook di Gianni Cuperlo

Lavorava assieme alla moglie in una azienda agricola dell’Agro Pontino, entrambi senza nessuna forma di contratto, era pagato 4 euro all’ora.

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Tre giorni fa l’incidente: uno dei macchinari in dotazione gli ha tranciato di netto un braccio.

A quel punto lo hanno caricato su una macchina e invece che correre al primo ospedale, lo hanno scaricato dinanzi alla casa dove abitava, lui è una cassetta di fianco con dentro il braccio tagliato.

È morto dopo due giorni di agonia.

Domani a Latina ci sarà una manifestazione per chiedere giustizia verso quella vita rubata e misure e risorse adeguate per contrastare la piaga del lavoro nero e dello sfruttamento schiavistico.

La Presidente del consiglio nel giorno del suo insediamento se ne uscì con quella frase, “Chi produce non verrà disturbato “.

Chissà se oggi ha cambiato opinione.

Molte, troppe cose negli anni non sono state fatte sul fronte della sicurezza sui posti di lavoro, è accaduto anche quando al governo ci siamo stati noi.

Eppure, nell’ultimo governo al quale abbiamo partecipato le risorse per il personale e gli strumenti di controllo e sanzione verso il mancato rispetto di regole fondamentali di tutela e sicurezza sono state incrementate, ma non basta.

La realtà è che ci sono pezzi di questo paese dove padroni italianissimi e caporali al loro servizio coltivano profitti indecenti sulla pelle di migliaia di lavoratrici e lavoratori spesso stranieri.

Il “padrone” di Satnam ha rilasciato delle dichiarazioni crudeli mentre avrebbe potuto salvare quel giovane uomo se soltanto non si fosse comportato in maniera tanto disumana.

Fabio Ciconte scrive stamane che quando manca la politica prevale la barbarie.

Credo abbia ragione e penso davvero che la tragedia di Satnam segni un punto di non ritorno perché nella maniera più angosciante certifica l’idea perversa del corpo umano come una merce da buttare via – letteralmente buttare via – come la batteria scaduta di un telefonino.

Per mesi abbiamo raccontato la necessità di un’Europa dei diritti e delle tutele di chi è più fragile: leggo da giorni i resoconti sulle trattative in corso per i futuri assetti di potere di Parlamento, Commissione, Consiglio.

Ma un impegno i socialisti dovrebbero assumere in avvio di questa nuova legislatura ed è combattere lo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori in ogni espressione considerandolo un male da estirpare.

Meno di questo e l’Europa tornerà a coltivare solamente propaganda e discorsi di rito.

Leggo anche del moto di solidarietà concreta che si è attivato da subito verso la moglie e la famiglia di Satnam, e nella tragedia quello è un piccolo ma fondamentale segno di civiltà.

Gianni Cuperlo

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