Sillabari, les enfants da Biarritz

Rieccola, la coppia Fiabane-Mittelmann e un sillabario nuovo di alpacca. La foto spedisce les enfants sans souci e senza tampone a Biarritz, dove ha sede instabile la più bella gioventù europea e la meglio francese dopo quella nizzarda. L’estate, altrove esausta, qui surfa che è un piacere. Colà, se stia finendo davvero, riposti plateatici, l’odore della terra e l’ocra pallido, non è dato sapere. Rimaniamo affacciati ancora un po’ a quella finestra.

“Ti fischiano le orecchie? Acufene. Apofene. Bias. Biarritz”. Uno scatto di Gaia Corniola degli Psicopompa

Tormentone estivo: da quando sono disponibili tormenti pluristagionali pluriennali risulta incomprensibile che vi sia chi cerchi ancora di produrlo.

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Tenuta balneare: diffusissima, approvata e giustificata in città, con controversie sporadiche in alcuni edifici istituzionali, in montagna ed al lago, ma pericolosissima nelle località marine qualora si abbia l’ardire di superare di oltre dieci centimetri il limite della spiaggia: sono previste durissime sanzioni, contumelie, stigmatizzazioni ed articoli piccati sulla stampa locale. Si consiglia cautela.

Morsa della canicola: battuta e superata dalla più forte e duratura morsa della crisi.

La battigia: non è il bagnasciuga, viareggini stimatevi.

Centina: il pensiero corre immediatamente alla telonatura degli autocarri.

Divieto: dietro ogni divieto c’è sempre una mancanza di idee. A volte pure davanti.

Sentirsi qualcuno: la sensazione si attenua progressivamente fino alla scomparsa a causa del tempo sempre maggiore necessario per la ricerca e l’acquisto di oggetti atti allo scopo.

Volere è potere: non avete voluto abbastanza. Subendo il potere.

Cibo della memoria: la commozione profonda evocata turbina in un vortice che diviene schianto una volta sopraffatta dal dolore per il perduto bene; ecco comparire intensissimo e persistente il ricordo del ristorante Da Umberto: gli antipasti alla Umberto, gli spaghetti alla Umberto, le scaloppe alla Umberto, il pollo alla Umberto, le insalate alla Umberto, la torta alla Umberto.

Abbracciare una fede: abbracciate i vostri cari.

L’Erasmus: ah, che problema increscioso simulare l’erasmus.

Lupo: appare sempre nei periodi difficili.

Timori: preferite i grandi produttori a marchio globale dotati di coltivazioni certificate e sostenibili e di adeguato supporto mediatico. Diffidate dalle imitazioni ed evitate accuratamente il fai da te.

Non si usa più: si viene usati.

Governatore: che emozione indimenticabile e persistente quando si riusciva a diventare governatore del Club di Topolino.

Zero emissioni: consapevoli del rischio di frantumare il correlato sonno dei giusti vi chiediamo di accertarvi che nessuno abbia emesso, stia emettendo o emetterà in luogo vostro. Qualora la verifica abbia esito infausto intendiamo rasserenarvi facendovi considerare la moltitudine di zero presenti e disponibili nel mondo.

Ad esempio: quanti ne ha fregati l’analogia.

Dove vai in vacanza?: qualora siate vittime di una domanda siffatta, indipendentemente dal luogo ove, o meno, vi recherete e dal fatto eventuale che non consumiate più alcuna vacanza da una quindicina d’anni, l’obbligatoria risposta dovrà essere: in Salento. Qualora siate voi a pronunziare l’incauta domanda, alla risposta inevitabile In Salento! replicate prontamente con un oh che bello, modulando una espressione trasognata verso un ipotetico orizzonte.

Marche (commerciali): ansiolitico tra i più raccomandabili per gli effetti collaterali generalmente limitati al portafoglio.

Pueri cantores: moltissimi italiani iniziano come pueri cantores continuando spesso per molti anni, ma questo è sempre taciuto nei curricula.

Corale: che sia un romanzo o un film, c’avete rotto il diapason.

Welfare: proprio un bel fare, per carità.

Balneare: echi e suggestioni di antichi governi.

Buche nella sabbia per trovare l’acqua: non fatele in alcun modo proibendolo anche ai bambini in quanto si tratta di un’attività che può essere svolta esclusivamente da professionisti dedicati.

Gioco mania: numerosi sono i distratti che si rammaricano sostenendo che da molte estati non vi sia un gioco estivo di moda che conquisti grandi e piccini e, con l’ausilio di archeologi, enumerano il paracadutista, palla pallina, l’hula-hoop, le palline clic clac, la cordicella da tirare producente il verso della gallina, il five up, il cubo di Rubik, il Going, non accorgendosi che il grande gioco dell’estate è lo smartphone in acqua o nella sabbia.

Piazza dell’Indipendenza: non percorretela in compagnia di bimbi in età scolare in quanto vi potrebbe essere richiesto il significato dell’intitolazione.

Piazza della Libertà: come in piazza dell’indipendenza, ma con un grado di difficoltà ancora più elevato.

© 2022 Fɪᴀʙᴀɴᴇ&Mɪᴛᴛᴇʟᴍᴀɴɴ
tutti i rovesci a rete.

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