“Ordem e progresso”. La scritta campeggia, ignara e sognatrice, sui colori della bandiera del Brasile. Il motto si ispira al positivismo di Auguste Comte, il cui pensiero può essere riassunto con “L’amore come principio e l’ordine come base, lo scopo è il progresso”.
Allergici non al glutine (misconosciuto fino a qualche tempo fa) e all’olio di palma, ma proprio al progresso si dimostrò invece l’ennesima giunta militare di un paese latino-americano, in questo caso il Brasile, che nel 1964 destituirono il presidente Goulart, sussurrandogli in un orecchio che era peccato mortale avere simpatie verso le nazioni dell’Europa orientale. Contemporaneamente, ma te pensa che combinazione !, nacquero movimenti dallo scapaccione facile, tipo il CCC (niente a che vedere con il cha cha cha) ovvero Comando di Caccia ai Comunisti. Capaci, ecco un’altra “C”, di fare irruzione nel 1968 in un teatro dove si metteva in scena un lavoro di Chico Buarque, bastonando spettatori, attori, musicisti e tecnici. Era chiaro che il Brasile non era più un Paese libero.
Nel 1970, Chico scrisse un brano che un orecchio distratto potrebbe facilmente scambiare per un trascinante samba al seguito di un carro del Sambodromo, “Apesar de voce” ovvero “Malgrado te”. Distratti e ingenui si dimostrarono anche i censori in divisa militare (come quelli presi per i fondelli da Costa Gravas nel film “Zeta, l’orgia del potere”), immaginando che il messaggio fosse rivolto a una donna. Quando un uccellino disse loro che il significato era ben diverso e che la donna in questione si chiamava … Giunta, di cognome Militare, Chico, come Veloso, Gill e altri volò esule in Europa.
“Oggi sei tu che comandi …. Tu hai inventato l’oscurità…. Tu hai inventato il peccato … Tu ti sei scordata di inventare il perdono … malgrado te, domani dovrà essere un altro giorno, e allora dove ti nasconderai … cosa farai quando il gallo insisterà a cantare, nuova acqua sgorgherà e la gente si amerà senza fine…”
Alla prossima.