Un padre che vuole il meglio per la propria figlia

La carenza di strutture della città si evidenzia soprattutto per chi esercita discipline natatorie

In qualità di genitore di una atleta che pratica nuoto agonistico nella Società Siena Nuoto non ho potuto fare a meno di pormi alcune domande sull’attenzione che Siena pone verso questa disciplina sportiva.

Cercando di strutturare un pensiero sui problemi a livello di strutture del nuoto a Siena, mi sono reso conto che avrei fatto un articolo dove avrei citato con dovizia gli indiscutibili successi del Siena Nuoto in maniera direttamente proporzionale al deficit di strutture.

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Ovvero? Il nulla più assoluto. Un impianto all’Acquacalda gestito da Uisp che, essendo rimasto l’unica piscina operativa della città, risulta estremamente affollato e che non può essere sufficiente a programmare al meglio gli allenamenti degli atleti che praticano agonismo; lo storico impianto di Piazza D’Armi ormai chiuso da anni e vandalizzato.

Tutto questo comporta che il Siena Nuoto debba obbligatoriamente appoggiarsi anche alle piscine di Colle Val D’Elsa e di Poggibonsi. Chi pratica nuoto agonistico si allena 6 volte a settimana e il disagio che si crea in assenza di strutture adeguate si riflette anche sulle famiglie e sugli impegni di studio degli atleti. Il Siena Nuoto, negli ultimi 10 anni ha prodotto alcuni eccellenti atleti a livello regionale e nazionale i quali, per continuare a praticare con successo l’agonismo, sono stati costretti ad emigrare in altre città, portando così gloria e allori a società non senesi.

Tutto questo in una città che per anni ha avuto pagato tutto e di più grazie agli utili della Banca. Chissà cosa succede in città diverse che non hanno avuto il Monte a sostenerle.
Ho scelto AREZZO (area comunale) come città più simile a Siena nonostante abbia il doppio di abitanti ed un territorio vasto il triplo di quello del Comune di Siena. Ho cercato PISCINE, e ne ho trovate quattro (di cui una olimpionica) oltre ad altre sparpagliate in alcuni Centri Sportivi.

A quel punto mi sono reso conto che potevo allargare il paragone tra le due città cercando CENTRI SPORTIVI. E lì ho scoperto il mondo!

Soltanto attorno allo Stadio dell’Arezzo Calcio c’è una serie impressionante di centri sportivi. In sintesi, al termine della mia brevissima e superficialissima ricerca, mi pare di poter affermare che le strutture sportive ad Arezzo siano di gran lunga superiori a quelle della città di Siena. Eppure Arezzo non ha beneficiato granché del supporto della Banca ex Senese.

Sono sicuro che se allargo la ricerca a Centri Culturali, Cinema, Discoteche, Campi tennis, Parchi Giochi mi verrebbe fuori una situazione molto simile.

Inoltre, mi dicono che Arezzo impegnerà 22-28 milioni in un progetto di riqualificazione dello stadio e che dovrebbe passare nell’estate del prossimo anno alla fase conclusiva.

Sono sempre più convinto che a Siena non c’è MAI stata attenzione ad altro che non fosse il Palio e le Contrade – e il basket se si vuole -, tant’è che per portare mia figlia in qualche area giochi nel comune di Siena, a parte Piazza d’Armi c’è… il nulla!

Palio come FUMUS. Ma anche Palio di cui io ho grandissimo rispetto a meno che non venga utilizzato come arma contundente per annebbiare la mente dei cittadini…

Ma torniamo alla mia valutazione sullo sviluppo sportivo… E mi chiedo se qualcuno si sia mai “divertito” a studiare e paragonare le altre città toscane con Siena – escludendo Firenze, ovviamente – per capire se il territorio senese, in funzione cultural-ludico-sportiva, è stato gestito davvero con coscienza e amore oppure no.

A me pare che Siena venga gestita alla meno peggio, con i senesi che NON VEDONO e che si accontentano di grandezze illusorie mentre motteggiano “Chi unn’è di Siena stianti!”

Luca Marchetti

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