Riceviamo e pubblichiamo un contributo da Massimo Sclavi alla rubrica #usdmillenovecentoquattro… Massimo Sclavi ha 52 anni, due figli, è impiegato bancario ed è da sempre tifoso della Robur e innamorato della sua città.
Alessandro Fleming caratterizzò la penicillina, Paolo De Luca portò il Siena in serie A. Due imprese diverse nell’ importanza ma ambedue realizzate con passione, pochi mezzi e tanto genio del singolo.
Oggi noi aspettiamo il cavaliere bianco che riporti il Siena dove merita (ma il merito si acquisisce giorno dopo giorno e ultimamente Siena si merita qualcosa?) e soprattutto qualcuno che trovi una medicina definitiva contro il cancro.
Secondo me si aspetta la persona sbagliata, dovremmo rivolgere l’attenzione a chi avrà voglia e coraggio per investire nelle infrastrutture affinché sempre più persone lavorino con impegno per rendere i sogni che oggi sembrano utopie realizzabili.
Anche la storia ci insegna qualcosa, nel 1932 con il crollo della borsa di Wall Street una delle misure prese dagli Stati Uniti fu un vasto piano di opere pubbliche per riassorbire la disoccupazione e rilanciare l’economia.
Sento già arrivare alcune domande. Ma se costruiamo il centro sportivo e ristrutturiamo lo stadio il Siena arriverà in serie A? Se costruiamo nuovi ospedali e nuovi centri di ricerca verrà inventata la medicina contro il cancro?
Onestamente non ve lo so dire però posso dirvi questo: se io vedessi un centro sportivo dove tutta la settimana si allenano le giovanili del Siena per me quella sarebbe la serie A, se ci fossero nuovi centri di ricerca con laboratori all’avanguardia e i nostri ricercatori non fossero costretti ad andare all’estero allora potrei dire con forza ” IL CANCRO HA GIÀ PERSO”.
Te fai tutto facile, come fai a reperire le risorse economiche per realizzare tutto questo? Ci sarebbe il PNRR ma dimenticavo è già impegnato c’è da sostenere una guerra in Ucraina e il genocidio del popolo palestinese.
Massimo Sclavi