A che punto è la transizione digitale? Scenari e opportunità

Dagli Open Data all’interoperabilità: la creazione di un ecosistema digitale integrato nella P.A.

Negli ultimi anni, il tema degli Open Data ha acquisito sempre maggiore rilevanza, segnando una vera e propria rivoluzione nel modo in cui le Pubbliche Amministrazioni lavorano e interagiscono con cittadini e imprese. Ma cosa sono esattamente gli Open Data e perché sono così importanti?

Gli Open Data sono informazioni raccolte o gestite dalle Pubbliche Amministrazioni, rese disponibili a tutti in formati accessibili e riutilizzabili. L’idea è semplice: i dati pubblici appartengono ai cittadini e devono essere accessibili per promuovere trasparenza, innovazione e partecipazione democratica. Questi dati coprono vari settori, come demografia, urbanistica, ambiente, trasporti ed economia.

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L’utilità degli Open Data va oltre: le imprese possono usarli per sviluppare nuovi servizi o migliorare i propri prodotti. Ad esempio, le aziende turistiche possono analizzare i flussi di visitatori per migliorare l’offerta locale, mentre i ricercatori possono sfruttarli per nuove analisi socio-economiche o modelli predittivi utili alla pianificazione territoriale.

Il Comune di Siena: un esempio virtuoso

Un esempio avanzato di adozione dei dati in Italia è il Portale Open Data del Comune di Siena. Attraverso questa piattaforma, chiunque può accedere a centinaia di dataset, come informazioni su popolazione, sviluppo urbano e dati ambientali.

Portale Open Data Comune di Siena realizzato da LDP Progetti GIS

Durante il convegno “A che punto è la transizione digitale?”, organizzato dal Comune di Siena lo scorso martedì, il 1° ottobre 2024, è emerso che la città si è classificata al secondo posto nell’indice delle “Amministrazioni Digitali” nell’ICity Rank 2023, superata solo da Cremona. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai progressi nella digitalizzazione amministrativa e, in particolare, all’adozione degli Open Data, che ha giocato un ruolo cruciale.

Il Portale di Siena ha ottenuto il massimo livello di apertura, le “5 Stelle”, secondo il modello proposto da Tim Berners-Lee, creatore del World Wide Web. Ciò significa che i dati non solo sono aperti e accessibili, ma anche collegati ad altre fonti, creando un ecosistema informativo più ricco e utilizzabile.

Il passo successivo: l’interoperabilità

Gli Open Data rappresentano solo l’inizio. Il passo successivo, cruciale per una Pubblica Amministrazione moderna ed efficiente, è l’interoperabilità. Ma cosa significa esattamente?
L’interoperabilità è la capacità di sistemi diversi di comunicare e scambiare dati tra loro automaticamente, senza interventi manuali. Questo consente alle Amministrazioni, ai cittadini e alle imprese di accedere alle informazioni in maniera integrata, facilitando processi decisionali più rapidi e accurati.

Grazie ai Linked Open Data (LOD), che permettono di collegare dataset da diverse fonti, è possibile creare un ecosistema digitale in cui i dati di un comune possono essere messi in relazione con quelli di altre città, regioni o addirittura nazioni. Ad esempio, i dati demografici di Siena possono essere correlati con quelli ambientali o del traffico, migliorando la gestione delle risorse e la qualità della vita.

Il Web Semantico: la base per l’interoperabilità

Per rendere possibile l’interconnessione dei dati, è fondamentale l’uso del “web semantico”, un’estensione del web pensata per rendere i dati non solo accessibili, ma anche “comprensibili” dalle macchine. Grazie a tecnologie come RDF (Resource Description Framework) e SPARQL (linguaggio di interrogazione per dati strutturati), i dati possono essere arricchiti con metadati che ne descrivono il significato, facilitando la correlazione tra diverse fonti.

Il Portale Open Data di Siena utilizza proprio queste tecnologie, garantendo che i dati pubblicati siano integrabili a livello nazionale ed europeo. Il collegamento con il concentratore nazionale consente di raccogliere automaticamente i dati pubblicati dagli enti locali e renderli disponibili sul portale dati.gov.it.

Le opportunità per la Pubblica Amministrazione

L’adozione degli Open Data e dell’interoperabilità offre vantaggi significativi per la Pubblica Amministrazione, tra cui:
Efficienza: l’interoperabilità riduce la duplicazione di dati e processi, facilitando una gestione più rapida ed efficace delle informazioni.
Trasparenza: rendere i dati accessibili aumenta la fiducia dei cittadini verso le istituzioni, promuovendo la responsabilità delle amministrazioni.
Innovazione: i dati pubblici rappresentano una risorsa preziosa per sviluppare nuovi servizi e applicazioni.
Collaborazione: l’accesso ai dati favorisce la collaborazione tra enti pubblici e privati, creando un network di informazioni condivise.

Conclusioni: futuro degli Open Data e ruolo dell’A.I.

Il futuro degli Open Data risiede nell’interoperabilità e nella capacità di collegare dati provenienti da diverse fonti. Tuttavia, con l’avvento dell’intelligenza artificiale (AI), una domanda sorge spontanea: il web semantico rimane rilevante rispetto ai progressi dell’AI?
La risposta non sta nella competizione tra web semantico e AI, ma nella loro complementarità. Il web semantico, con la sua capacità di arricchire i dati con metadati strutturati, rimane fondamentale per garantire interoperabilità e precisione. D’altra parte, l’AI offre un approccio flessibile, capace di riconoscere modelli anche in dati non strutturati.
Queste tecnologie lavorano insieme: il web semantico fornisce una base strutturata su cui l’intelligenza artificiale può operare, migliorando la capacità di automatizzare il recupero e l’analisi dei dati. In molti casi, i Linked Open Data possono essere utilizzati dall’AI per estrarre nuova conoscenza e creare applicazioni innovative.

In conclusione, il concetto di web semantico non è superato dall’AI, ma si evolve insieme ad essa. La combinazione di queste tecnologie è cruciale per creare un ecosistema di dati pubblici potente, dove interoperabilità e automazione collaborano per migliorare la governance, l’innovazione e l’efficienza.

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