Troppo presto per tirare le somme. I cavalli sono arrivati tardi alle stalle; necessitava tempo per studiarli e rifocillarli dopo una giornata stancante in cui al massimo c’è stata un’abbeverata da un secchio e una notte più lunga del solito nella quale hanno avuto la prima conoscenza con i propri fantini. Probabilmente anche a quest’ultimi sarà mancata qualche ora di sonno.
Tre gli esordienti tra i cavalli – tutti castroni – due di sei anni e uno di 9 – Ungaros – che comunque è stato presentato per la prima volta alla tratta come gli altri due. Più degli altri, Arestetolesu, vanta buone prestazioni in ippodromo, una volta vincente, altre sei piazzato.
Al momento, nel gruppo dei fantini, c’è una novità – Michel Putzu – che non è un giovanissimo, 32 anni, calca il tufo dal 2016 nei dintorni della Scuderia Atzeni e di quindici batterie corse ne ha vinte sei, compresa quella che il 29 giugno scorso ha imposto all’attenzione Viso d’Angelo. E c’è un ritorno, Massimo Columbu detto Veleno II che, scontati i dieci Palii di squalifica per i tormenti arrecati dal Montone al Nicchio il 2 luglio 2015, ritrova Tittia, ancora una volta a contrade contrapposte. Ha 48 anni, e se la Civetta è disposta a investire sulla sua squalifica e a correre i rischi dell’art.101, potrebbe forse tornare a Gubbio dopo un Palio analogo a quello della squalifica. Di certo, la sua monta nel Castellare non rende Tittia al culmine della tranquillità.
Nel lotto ci sono due cavalli vincitori: Remorex, due vittorie scosse su tre Palii corsi che ritrova in Castelvecchio l’unico fantino che ha portato a compimento la corsa a cavallo e Zio Frac, vincitore nell’unica partecipazione. Stranamente la Piazza, preferisce loro dei cavalli che hanno ben figurato, ma non vinto, come Viso d’Angelo e Violenta da Clodia; senz’altro il motivo devono essere le scelte di Tittia e Scompiglio, che sono andati entrambi a ricercare una seconda volta con loro.
Le monte sono fisse? Senz’altro sì, per quanto riguarda i fantini di maggior grido. Nulla dovrebbe cambiare nell’Onda, nella Lupa, nella Chiocciola, nel Nicchio, nella Tartuca e nel Leocorno. La Civetta potrebbe voler cambiare strategia, il Montone potrebbe chiedere più rassicurazioni fisiche a Carburo che comunque ha già cominciato a darle da stamani, la Selva sicuramente chiederà una prova più convincente a Grandine che stamani ha rischiato la caduta per guadagnare un attimo in più sulla mossa, la Giraffa potrebbe esser spinta a rinviare il battesimo di un esordiente a nuova occasione. C’è una mossa da preparare da qui a martedì e chi vuol vincere deve avere amicizie sicure tra i canapi.
Crediamo che la prova di stamani vada letta con quella di stasera. Ai canapi si sono presentate così:
Onda, Selva, Nicchio e Leocorno avevano la musetta per impedire la visione del canapo al cavallo, la Chiocciola indossava i paraombre laterali, non utilizzati a luglio da Scompiglio nella Torre, ma forse giustificati stamani dalla posizione agli steccati. Violenta in mezzo ai canapi non è patologica, ma resta irrequieta, Zio Frac si è difeso, Tabacco non ha in simpatia Reo Confesso e finisce per attardarsi, poca simpatia anche di Arestetolesu nei confronti del pari età Astoryux. Un’entrata e un’uscita dettate dal mossiere Ambrosione sembrano esser opportune. La rincorsa di Remorex, a salti, è decisamente da rivedere e conduce per ora a un’insufficienza se sommata al nervosismo mostrato in batteria tra i canapi.
E’ un fatto quello che molti notavano: il ritorno dei “bomboloni” avviene con due anni di più e va considerato anche quanto questo tempo sia contato nello sviluppo del cavallo. Remorex oggi è il più vecchio insieme a Reo Confesso, 12 anni, uno in più di Solu Tue Due e due in più di Tabacco.
A canapi abbassati l’ordine di mossa è sostanzialmente rispettato con il solo cambio di posizione tra Nicchio e Leocorno. Si fanno apprezzare la Selva – che rischia di cadere e riprende subito il cavallo -, il Leocorno che stringe subito le redini e la Chiocciola che fa altrettanto. Sfilano alla fonte con il Montone che prende la testa sul Nicchio. Carburo è l’unico che dà briglia piena per mezzo giro e resta in testa fino l’ultimo San Martino, quando il galoppo a mezza briglia di Tartuca e Lupa li porta a sopravanzarlo. Vince la Tartuca che è una novità, stante gli obblighi di fermarsi del fantino appena superato il bandierino.
E così in attesa di stasera, il primo riferimento sul valore delle accoppiate ci porta a preferire la Chiocciola sul Leocorno e il Nicchio. Bene il Valdimontone, segue la Tartuca su cui pesano gli interrogativi relativi a Remorex.
Nelle molte valutazioni che si possono fare ce ne è anche una intuitiva, cioè che la Piazza nel suo insieme generale abbia necessità di rimpiazzare il ruolo del compianto Brio per non fossilizzarsi su una dicotomia imperfetta Tittia-Scompiglio e che quindi una nuova stella sia pronta a nascere.