Alla Mens Sana resta il cartello di “Lavori in corso”

Biancoverdi attesi ora da cinque partite “micidiali”: la prima con Lucca, sabato al PalaSclavo

Va detto che Castelfiorentino non si approcciava alla gara degli “ex” contro la Note di Siena Mens Sana Basketball nel suo momento migliore, vista l’assenza di Scott Nnabuife – fermo per una distorsione al ginocchio rimediata due settimane fa al Cus contro la Virtus – e l’argentino Gutierrez che rientrava proprio ieri dopo un problema muscolare che gli aveva fatto saltare la trasferta di Lucca. Ma ciò nonostante la vittoria della Note di Siena ci ha dato quale spunto importante, qualche ulteriore indizio che ancora non può fare una “prova”, ma che di sicuro alimenta fiducia e buoni pensieri intorno la panchina di coach Betti.

L’approccio alla gara infatti è stato ottimo. Con i lunghi a farla da padrone sotto le plance. Bene Prosek, ma benino anche Jacopo Ragusa, che si destreggia dentro l’area facendo vedere di avere movimenti interessanti e buone mani per finire al ferro in modi diversi. Decisamente meno bene il secondo quarto, nel quale si mescolano un po’ di superficialità ad una netta diminuzione di aggressività nella metà campo difensiva, cosa che consente ai padroni di casa anche di impattare sul 31-31 una partita che per volume di gioco avrebbe dovuto vedere i biancoverdi saldamente al comando.

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Sono quelle situazioni sulle quali bisogna lavorare. Perché non sempre si riesce a tenere botta. Quando si è un po’ superficiali capita sovente di subire parziali importanti ed allora poi è dura. Non in questo caso però, perché la Note, già in chiusura di seconda frazione, riprende 5 punti di margine, andando al riposo in vantaggio, anche se non con il margine di sicurezza che avrebbe meritato.

Nella ripresa la musica cambia e lo si capisce fin dai primi possessi. Con la difesa che sale di colpi e l’attacco che inizia a trovare anche punti in transizione, dove Marrucci (bellissima la sua schiacciata) e compagni, danno spesso il meglio di loro stessi. Il +14 (54-68) di fine terzo periodo è un margine che consente ai senesi di amministrare, senza però distrarsi troppo presto e anzi aumentando il divario in un finale che dal trentacinquesimo minuto in avanti è più che altro garbage time dove trovano spazio anche Maghelli, Prosperanti e il giovanissimo classe 2008 Lapo Calviani, uno dei rampolli più interessanti della Under 17 Eccellenza allenata da coach Piefrancesco Binella e che nella tappa estone della EYBL (European Youth Basketball League) è stato inserito tra i migliori 10 giocatori della manifestazione.

A livello di singoli, difficile non dare l’Mvp a Gianluca “Giangi” Prosek, il cui dominio ieri sera è stato netto tanto quanto il divario finale tra le due squadre. Giangi da numero 4 sta dimostrando di poter fare davvero la differenza, anche se chiaramente può giocare (e bene) anche da numero 5. La “pesca” della scorsa estate del duo Caliani-Betti è stata davvero importante, perché il lungo italo-ceco, arrivato da semisconosciuto e portandosi dietro i dubbi di chi tende a fidarsi poco di “genti diverse venute dall’est”, citando il maestro De Andrè nella sua splendida Il Testamento di Tito. Dubbi fugati velocemente la scorsa stagione, così come fugati i dubbi di chi quest’anno temeva che al piano di sopra Giangi potesse fare molta più fatica. Per ora non è così. Anzi, forse Prosek è partito anche meglio della scorsa stagione in serie C. Ora deve solo continuare così. Senza curarsi troppo di eventuali momenti in cui anche la condizione fisica potrà essere meno scintillante.

Molto bene anche i due compagni di reparto di Prosek: Jacopo Ragusa continua a litigare troppo spesso con gli arbitri, ma quando è in campo si sente. Qualcosa sbaglia, ma anche per l’eccessiva fiducia che Tognazzi ha di lui… Ieri però ci piace sottolineare il ritorno di Sabionis. Era mancato un po’ in queste prime uscite, ma su di lui nessuno ha mai avuto grandi dubbi che prima o poi sarebbe tornato. E ieri ha fatto vedere ottime cose, che di sicuro ci verranno utili anche in futuro.

Molto bene anche tutti gli esterni, tra chi ha segnato di più (Tognazzi) e chi ha segnato di meno (Neri e Belli). Perché non di solo tabellino si vive nel basket. Anzi, a volte il tabellino può anche ingannare se dal campo si tira troppo e male.

La sensazione è che Belli, Pannini, Tognazzi, Neri, Marrucci, Pucci possa essere un sestetto di esterni niente male per la categoria. Non solo per il valore assoluto ma anche per la diversità di caratteristiche tecniche e fisiche.

Ci piace infatti molto l’idea che si possa giocare a tratti con quintetti grandi (con Neri da guardia e Pucci da ala piccola più due lunghi di ruolo) o piccoli (con due esterni più Neri da ala piccola e Pucci da ala forte). Che si possa cambiare sulle situazioni di pick&roll senza andare in sofferenza fisica contro i lunghi avversari. E che tutti possano essere pericolosi con la doppia dimensione. Non serve che ogni volta Tognazzi segni 20 o Belli segni 20. L’attacco mensanino ha diverse bocche da fuoco, innescabili a seconda della situazione e anche dell’avversario.

Il cartello “Lavori in corso” è ancora ben presente nel cantiere di viale Sclavo, ma le fondamenta sembra che sempre di più siano posate nella maniera giusta. Senza però pensare di essere “la capolista”.

Perché altrimenti si rischia di dare un calcione al secchio del latte faticosamente munto in questo primo mese di stagione. Anche perché adesso si entra in un periodo tosto, con Lucca in casa, Virtus Siena in trasferta, Quarrata in trasferta, Empoli in casa e Costone in trasferta. Come usciremo da questo “tour de force” del prossimo mese ci dirà di certo molto di più sul reale potenziale di questa Note di Siena.

La foto è della Comunicazione Mens Sana Basketball

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