Cantiere in corso anche negli uffici Mens Sana

Rimbalzi di telefonate per cercare un ultimo giocatore. Stagione finita per Neri, prossimo all’intervento chirurgico

A poco più di tre giorni dalla dead line per la chiusura dei tesseramenti, la Note di Siena Mens Sana Basketball non ha ancora annunciato alcun inserimento nel roster. Stando alle voci di corridoio, il telefono del Direttore Generale Riccardo Caliani ha tuttavia una linea rovente. L’impegno è massimo per provare a regalare a coach Paolo Betti un innesto che andrebbe a prendere il posto di Matteo Neri che, sempre stando alle solite voci di corridoio, dovrebbe finire sotto i ferri a breve per risolvere – speriamo definitivamente – il suo problema all’achilleo.

Nell’attesa di avere notizie ufficiali da Viale Sclavo, possiamo dire con certezza che la stagione di Neri sia terminata e che le valutazioni in corso sono semmai sul tipo di intervento da fare e sui tempi di recupero, che comunque non dovrebbero essere inferiori ai tre mesi e non andare oltre i sei. Per il presente dunque la Note di Siena si sta guardando intorno e di ciò non ha fatto mistero neppure coach Paolo Betti, al quale è stato chiesto di tal proposito nelle interviste del post partita di sabato scorso.

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Non c’è emergenza, ma di sicuro un innesto, meglio se con un po’ di esperienza potrebbe fare comodo, soprattutto a gestire con un po’ più di lucidità quei momenti di partita dove, per cause ancora in corso di accertamento ed in assenza di prove certe, la squadra perde completamente la bussola e si blocca, consentendo spesso agli avversari di rimontare (come accaduto con Costone e Varese) o peggio, di fare break che poi risultano decisivi (come a Torino).

Di una cosa però siamo certi, ovvero che non potrà bastare l’aggiunta di un solo giocatore, per quanto di valore possa essere, a cambiare questa tendenza, che se mai cambierà sarà di certo per merito degli attuali interpreti biancoverdi, a cui di certo non manca la buona volontà, mentre a volte difettano un po’ di lucidità.

C’è però da dire che questo aspetto non è tipico solo della Mens Sana ma accade anche ad altre squadre e purtroppo nel basket non è poi così raro anche ad alto livello. Nell’ultima giornata, anche la Virtus Siena, ha giocato una partita sulle montagne russe, finendo a -19 nel primo quarto, dilagando a + 15 nel terzo per poi ritrovarsi a -1 a poco più di un minuto dalla fine, quando sei punti in fila di Guerra hanno definitivamente chiuso i conti in favore della squadra di Marco Evangelisti.

Ma tornando al mercato, cosa potrebbe davvero servire alla Note di Siena? Abbiamo provato a farci un’idea, anche ascoltando il vox populi che chiaramente su questi argomenti da Bar Sport si scatena presentando sempre variegati punti di vista.

C’è chi urla che potrebbe servire un playmaker, perché Belli forse rende più quando gioca da guardia accanto a Pannini che non al posto di Pannini. Forse è vero, ma la crescita del capitano ci fa comunque dormire sonni tranquilli, così come la duttilità di Tognazzi e Marrucci che alla bisogna possono portare palla alleggerendo la pressione sugli altri due.

C’è chi dice che serve un tiratore da 3 punti. Che potrebbe anche essere vero, dato che nessuno dei biancoverdi ha mostrato grande continuità in questo fondamentale dove comunque Pannini, Belli, Tognazzi, Pucci e Prosek possono garantire pericolosità. E poi, lo scorso anno un tiratore puro lo avevamo, Alberto Puccioni, che però da metà stagione in poi ha avuto percentuali troppo basse per poter essere considerato totalmente affidabile. Ed i tiratori si sa, vivono di fiducia e di momenti.

C’è chi dice invece che ci servirebbe un’ala piccola di buona sostanza fisica da “accoppiare” difensivamente ai vari Bastone, Assui, Tiberti, che tanto male ci hanno fatto nelle ultime partite viste al PalaEstra. Quello che di certo poteva essere Matteo Neri, ma che purtroppo quasi mai abbiamo visto in questi cenci. Quello che difensivamente fa fatica ad essere Pucci, che invece in attacco il mattoncino lo porta sempre. Un tre nel corpo di un quattro potrebbe far comodo, purché non abbia caratteristiche troppo simili a chi già c’è.

Infine, c’è anche chi invoca di aggiungere un altro giocatore interno, che dia solidità al reparto che comunque con Jokic ha di sicuro guadagnato in energia e presenza a rimbalzo. Ragusa a Torino aveva fornito una grande prestazione e quando sta in campo alla fine non demerita. Il problema è che in campo fatica a starci per via di questa sua scarsa capacità di gestire i falli. Può capitare una volta di essere sfortunati a trovare arbitri fiscali, ma quando su 8 di 10 partite hai problemi di falli, allora forse il problema non sono sempre i due in grigio.

Cosa deciderà di fare alla fine la società? Staremo a vedere e poi, come sempre, staremo a sentire i commenti del Bar Sport, fatto di verità assolute ed inconfutabilmente provate senza alcuna controprova. Ma in fondo è anche questo il bello di chi si diverte la domenica a vedere partite di basket di serie A o di Promozione, più o meno con la stessa partecipazione.

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