C’è una pace fatta che cova sotto il voto?

Da stanotte, intorno alle 2, i siti delle istituzioni hanno indicato dati definitivi sul voto amministrativo di Siena di domenica e lunedì scorsi. Non sono formalmente ufficiali, ma tant’è…

Da oggi inizia la vera campagna elettorale? Probabile.

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Che ha assunto la veste classica… Sinistra contro destra.

Due donne, anche peperine, che però ora devono cimentarsi nel creare ciascuna una nuova coalizione.

Per una prima volta a Palazzo civico di una donna sindaco; più di tutte ci si era avvicinata Anna Carli, solo vice.

Fiumi di parole sono già alle nostre spalle. Apparentemente delle sentenze sono già state emesse. Quelle che vengono ritenute assolute e definitive sono la sconfitta del civismo e il flop di Castagnini e della continuità con l’amministrazione uscente.

Epperò va tenuto in conto che a causarle entrambe potrebbe esser stato un elemento terzo, non proclamato al momento. Proviamo a fare una suggestione. L’on. Michelotti di Fratelli d’Italia ieri è apparso davanti alle telecamere poco prima della sua candidata. L’esser primo non l’ha portato a prendersi delle rivincite nei confronti di chi ne aveva messe in dubbio le doti politiche per i fatti che avevano preceduto e immediatamente seguito la separazione da De Mossi. Molto aperto e diplomatico, molto attento a differire alla Nicoletta Fabio le responsabilità decisionali per quel che avverrà. E nella serata, forse nostra mancanza nello stare attenti, non c’è sembrata molto incisiva la presenza di Enrico Tucci che di quella passata separazione era stato più che compartecipe.

Ipotizziamo quindi che quei legami fra ex alleati siano tornarti a farsi sentire nella settimana precedente al voto e a quel punto il così detto “ricciarello” potrebbe aver deciso di sacrificare il proprio candidato – Castagnini – a beneficio di un più certo ingresso al ballottaggio della Fabio. Forse una scelta efficace per queste due coalizioni giacché i “sondaggi” avevano mancato di cogliere la vera essenza di Pacciani che invece era ben al di sopra di quel venti per cento che non gli veniva riconosciuto. Alla fine la distanza è stata tale che Pacciani ha accettato il verdetto senza recriminare più di tanto; oggi, una riunione politica serale, farà maggior luce su quella suggestione dell’ex candidato a rendere libero il voto dei propri sostenitori al secondo turno…

Soprattutto la cosa cozza con il proponimento di dare continuità al progetto del Polo Civico che di suggerimenti prospettici sul piatto ne ha messi molti.

Comunque abbiamo spigolato un po’ tra i numeri di questa elezione, tentando di interessarvi…

Intanto una tabella sui candidati sindaci. Per ciascuno dei maggiori, vengono indicate le sezioni nelle quali hanno raccolto il numero più ampio di voti. Le grandi sezioni ieri hanno stentato: molti i casi di voti discussi.

Fra i candidati a sindaco, Castagnini, Elena Boldrini e Roberto Bozzi hanno ricevuto meno voti di quelli espressi alle liste del proprio schieramento.

In queste elezioni soltanto tre le sezioni che hanno espresso settecento o più voti validi. La maggior affluenza si è avuta alla 40 di Costalpino che è quella che ha dato più voti ad Anna Ferretti (davanti alla 41 di Monastero), seguita dalla 11 a Estra in viale Toselli e dalla 42 di Piazza San Francesco (che sono quelle che hanno dato più voti a Nicoletta Fabio).

Passiamo a chi ha votato. Dei 43.365 aventi diritto sono andati in sezione a votare in 27.674. Centosettantasei le schede bianche, 450 le nulle, nove infine quelle impugnate e non assegnate. In più 1762 hanno votato solo il nome del candidato sindaco. Alle liste sono quindi stati attribuiti solo 25.277 voti; sulle percentuali in base ad essi è stato definito chi supererà lo sbarramento del 3% e chi no. Al momento sopra il 3% ci sono tutte le liste della Ferretti, tre su quattro della Fabio, tre su sette di Pacciani, quella di Castagnini e quella di Montomoli.

Sette liste su 23 vanno sopra i mille voti. Il Partito Democratico è il partito di maggioranza relativa a Siena con il suo sfiorare da solo il 20%, lo segue Fratelli d’Italia, quindi la lista di Nicoletta Fabio e quella di “Tony” Montomoli.

I candidati lo ripetiamo sono stati 638. Se qualcuno di essi si sentisse particolarmente mortificato perché ha espresso il proprio voto a favore di altri e non ne ha ricevuto alcuno, gli diciamo che ci può stare. Sono stati sessanta gli aspiranti consiglieri che non hanno ricevuto nemmeno un voto; tredici di essi erano nella lista a trazione Forza Italia e dieci in quella di De Mossi.

Nei 25.277 voti alle liste sono state espresse 19 mila 418 preferenze (pari a circa il 38 per cento di quelle esprimibili). Sempre per curiosità, stante la possibilità di raddoppiare le preferenze distinguendo per genere, Per Siena, Si Patto Cittadini, SiAmoSiena, Destinazione Terzo Polo, In Campo e Riscrivere Siena hanno espresso più preferenze che voti.

Tra le ventitre liste, soltanto tre hanno una donna con maggiori voti di preferenza. Si tratta di Silvia Armini della Lista Fabio, di Stefania Fattorini della Lista Castagnini e di Monica Casciaro di Siena Sostenibile.

E chiudiamo coi “signori del voto”. Crediamo che concluse queste elezioni abbiamo 638 persone che sosterranno d’ora in avanti che non è per niente facile mettere insieme dei voti validi di preferenza.

Nel “club dei cento”, ossia almeno cento preferenze ci sono in quarantatre, ventiquattro uomini e 19 donne. Rappresentano il 6,74 dei candidati in lizza e hanno captato il 38% delle preferenze espresse. Solo 14 liste su 23 ne hanno. Quattordici di loro sono del Partito Democratico, sette di Fratelli d’Italia e 5 della Lista Fabio.

Il più votato di tutti è Alessandro Masi, capogruppo Pd uscente che sopravanza sul podio i portacolori di Forza Italia e Lega, Loré e Bianchini. I primi dieci in classifica sono uomini; perlopiù tutti molto conosciuti. La prima donna è Valeria Filippini di Per Siena ex aequo con Silvia Armini della Lista Fabio.

Il compianto Federico Pacciani il “club dei cento” lo ha sfiorato – 93 -; gli elettori hanno espresso così il proprio cordoglio ai familiari. Più di tutti alle urne di Ravacciano.

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