Molte le cose date per certe, anche nelle trasmissioni di informazione. Così nascono confusioni e leggende urbane
In questo momento di sola attesa, ci siamo ricordati di tutte le buone disponibilità dateci da Maurizio Cenni, uno che il sindaco l’ha fatto per dieci anni, e vogliamo parlare di leggende urbane sul regolamento del Palio, cioè cose date per certe che invece certe non sono.
Questo meteo fa impazzire, Maurizio, la Regione Toscana ha appena dato l’allerta gialla per domani, domenica, che molto significa anche per un primo cittadino, ma anticipa anche che “rovesci e temporali sparsi cominceranno già da oggi, più probabili nelle zone interne”.
Un bel da fare per chi sta a Palazzo civico con tutti gli obblighi del caso, no?
“Le condizioni meteo del 2024 difficilmente, almeno si spera, saranno ripetibili, almeno in relazione allo stravolgimento dei ritmi e riti della nostra Festa. Prendere decisioni che siano in grado di accontentare tutti credo sia impossibile, quindi chi ha il dovere di prendere tali decisioni si presta inevitabilmente a critiche che, puntuali, arrivano da più parti”.
E’ una rarità o è frequente che chi bercia di più voglia avere ragione?
“In tali circostanze si contrabbandano norme regolamentari che non esistono, legate al sentito dire. Un amico pochi giorni fa mi ricordava che quando facevamo il palio dei cittini chi arrivava senza spennacchiera non vinceva, cosa che nel Palio vero non esiste. Eppure quel sentito dire, quella norma inesistente, è stata recentemente spacciata come vera alla faccia dell’articolo 70 del Regolamento del Palio che dice l’esatto contrario”.
Perché poi questa cosa va subito nella “bibbia dei poveri”, cioè facebook…
“Già. Ora fino a che sui social appaiono queste inesattezze si può sopportare, magari fosse questo il peggio di ciò che leggiamo, diverso è quando alcune norme vengono contrabbandate come vere anche da chi fa informazione, magari televisiva, perché forse si documenta su quella che definisci bibbia, oppure da qualche ultras della curva per giustificare o contrastare decisioni prese. Qui occorrerebbe stare un poco più attenti e dare una sbirciata al Regolamento del Palio, tanto lo si trova on line nel sito del Comune e con uno semplice smartphone si può fare informazione esatta”.
E se il Regolamento nessuno se lo legge, cosa è possibile fare?
“Questo che abbiamo appena detto andava precisato, ma al di là partirei da un assunto che a volte sembra sfuggire anche a commentatori più attenti. Il Comune non è solo l’organizzatore della Festa ma anche il supremo regolatore della stessa, basti pensare (vedi articolo 16) che qualora in una contrada fosse eletto per esempio un capitano che non risulta eleggibile, il ricorso – bastano dieci contradaioli – lo si presenta al Comune e, dopo i controricorsi, è la Giunta che decide sulla eventuale decadenza con giudizio inappellabile. Si obietterà che è norma desueta, ma invece è prevista e segna il potere regolatore del Comune”.
Cosa voleva che si affermasse chi ha prodotto il Regolamento del Palio?
“Chi ha scritto il regolamento era ben conscio di questo ruolo del Comune, tanto da temperare la responsabilità decisoria con i pareri, sempre non vincolanti, di altri organi e, di norma, dei Capitani. Di norma perché, per questioni urgenti riguardanti lo svolgimento del Palio, è previsto addirittura l’ausilio dei Priori assieme ai Capitani (articolo 11)”.
Ed eccoci oggi a nuove polemiche perché le mosse del palio in questo momento sono decise ma non rese note…
“Già, ma qui bisognerebbe che qualcuno potesse violare un sigillo per poterlo rimettere dopo. Mi sembra fantascienza. Più spesso si favoleggia sul cambio di busta, altro esempio, non conoscendo l’articolo 65 che ribadisce il potere del Mossiere e che di fatto gli assegna il potere di cambiare la busta, ma non esiste la regola delle tre mosse invalidate che obbligano al cambio di busta. La rincorsa è citata solo all’articolo 85 nell’ambito delle tre fiasche che determinano le tre mosse ma non viene prevista alcuna norma per il suo ingresso tanto che è occorsa una norma interpretativa allegata al Regolamento per definirla”.
Che dice che la rincorsa…
“La rincorsa… niente. La mossa ha luogo quando il Mossiere abbassa il canapo con la volontà di far partire i cavalli ed è giudice inappellabile del momento in cui la mossa e da darsi e della sua validità. La mossa non valida è segnalata dallo scoppio del mortaretto che sospende la corsa e si torna a) al punto di partenza, se il Mossiere sia stato costretto ad abbassare il canapo, per qualunque motivo, senza peraltro voler dare la mossa; b) al Cortile del Podestà, se il Mossiere abbia avuto intenzione di dare la mossa, ma questa sia risultata, a suo giudizio, non valida ed il Mossiere stesso abbia segnalato tale circostanza, dopo lo scoppio, sventolando una bandiera verde ed issandola, poi, sui Verrocchio“.
Le polemiche del momento sono però sul rinvio del Palio, la sua fissazione temporale e il corteo annullato…
“Ecco, per venire alla attualità l’articolo che regola il rinvio del Palio è il 90 che non prescrive assolutamente che intercorrano almeno 24 ore tra il rinvio e la nuova indizione, e non come abbiamo sentito che solo dopo tre rinvii si può cambiare orario, oppure che dopo tre volte suona Sunto e si corre il Palio alla sveltina appena pronti. A memoria mi risulta che il Campanone sia citato solo come obbligato a suonare in continuo per il Corteo Storico. Probabile che questa sia una fake memory relativa all’epoca in cui i mezzi di informazione non erano così capillari, ma oggi potrebbe essere solo usato come ausilio alla copiosa quantità di fonti di informazione. L’orario è frutto di una scelta, di una decisione autonoma e non “costretta” da norme e sinceramente si basa sulla scommessa meteo che di questi tempi non è semplice. E’ altresì vero che l’articolo 72 prevede che ogni Palio sia preceduto dal Corteo Storico e quindi avrei compreso l’orario indicato se fosse stato fatto sfilare il Corteo Storico”.
Ci sono ragioni automatiche per annullare il Corteo?
“Anche qui ho sentito dire che se entrano 5 contrade si può sopprimere il Corteo, oppure sette o … non esiste nessuna norma che preveda tale automatismi e la decisione come al solito spetta alla Autorità Comunale, uditi i pareri ecc. ecc.. Probabilmente ci saranno stati motivi e riflessioni, o informazioni meteo, che hanno indotto tale decisione. Mi sarei aspettato che l’orario delle 19 avesse previsto il Corteo, ma ripeto ci saranno stati motivi plausibili”.
Ma allora se ci sono stati errori ci potranno essere contestazioni?
“No, non è contestabile la legittimità del provvedimento anche perché comunque non scordiamo mai che esiste un altro articolo (il 102) che è una norma “ombrello” e di questi tempi direi che è attualissima, che assegna un potere discrezionale notevole alla Autorità Comunale e legittima praticamente ogni decisione in presenza di eventi straordinari. Certo è che, proprio per questa estesa legittimazione, occorre che gli eventi siano straordinari e le decisioni siano ben ponderate e prese nell’interesse della Festa. E non indotte da quella ansia da prestazioni che mi sembra ancora pervadere certe decisioni e atteggiamenti, o peggio ancora da interessi altri che sarebbero in conflitto da quanto dichiarato nella conferenza stampa del 16 mattina”.