Congresso Pd: alla fine sarà corsa a due?

La certezze arriveranno solo oggi alle 18, con la riunione della Commissione

Congresso Pd. Alle fine sarà probabilmente corsa a due: Rossana Salluce e Simone Vigni.

Eppure dovevano essere quattro. Che è successo? Che fine hanno fatto gli altri due?

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Mazzini ha deciso di fare un passo avanti sostenendo Fabbrini invece di fare la propria corsa individuale. Passione Democratica, il gruppo che sostiene Fabbrini, invece, aspettando fino all’ultimo a presentare la candidatura è incappato probabilmente in un madornale, esiziale, errore.

Ma veniamo al punto. La mattina, in tutta tranquillità Simone Vigni presenta la sua candidatura e ne dà evidenza alla stampa. Poi arriva quella di Rossana Salluce.

Restano Mazzini e Fabbrini. Le ore passano, Fabbrini aveva lanciato da poco l’idea che tutti dovessero fare un passo indietro per consentire al Commissario una proposta unitaria. Anche se nessun osservatore riesce a trovare uno straccio di iniziativa in tal senso.

Solo nel tardo pomeriggio si avverte che Mazzini di “Ritroviamocipd“, ha deciso di convergere su Fabbrini per fare appunto insieme un “passo avanti”.

A quel punto arriva anche l’intervista del Commissario che annuncia la rinuncia alla sua iniziativa unitaria. Evidentemente il suo appello è risultato inascoltato proprio e soprattutto dalla ex maggioranza che aveva “filato dritto” candidando Salluce.

Passione Democratica rompe gli indugi, completa la raccolta delle firme e si accinge a preparare la documentazione da depositare entro la mezzanotte. Sono già le 20.

Devono fare i conti con una burocrazia probabilmente a cui non sono avvezzi. Il più c’era. Avevano il documento programmatico, avevano oltre 35 firme. Dovevano impacchettarle in una mail o in un plico e farle pervenire alla Commissione.

Qualcuno parla di momenti frenetici tra stampanti e scanner. Alla fine alle 11,30 tutto è pronto ma… qualcosa è sbagliato, un file inviato due volte, uno – decisivo – che resta in canna. Sarà spedito fuori tempo massimo alcuni minuti dopo la mezzanotte.

Nel frattempo anche la corsa per la consegna manuale resta a metà, consegnata “ufficiosamente” ad un membro della Commissione comunque entro la mezzanotte.

La notte si chiude così, documenti parzialmente inviati, giudizio della Commissione sospeso. Amarezza, tanta amarezza nei protagonisti frustrati dalla loro stessa passione.

Ora, chi pensava che con la mezzanotte del 30 tutta la tensione sarebbe evaporata e sarebbe iniziato il confronto politico e programmatico tra i candidati si dovrà ricredere. Come sempre, quando le cose sono arroventate, il diavolo ci mette la coda.

Alle 18 di oggi la Commissione Provinciale esaminerà il caso ed esprimerà il verdetto. Probabilmente sarà negativo? Vedremo… suspense. Soprattutto alla fine ancora una volta assisteremo a qualcosa che non suonerà come un successo per il Pd.

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