Congresso Pd: Rossana Salluce vince e si assume l’onere di ricostruire un partito credibile

Gli iscritti indicano come necessaria la scelta dell’unità tra le varie anime

I congressi di circolo del Pd sono terminati. La Salluce ha ottenuto più dell’ottanta per cento. 320 voti, su 386 voti validi. Gli elettori erano 620.

Comunque i suoi guidano la maggioranza dei circoli, e ha una maggioranza schiacciante dell’assemblea comunale. A lei competerà il compito di dare gli indirizzi politici, programmatici e organizzativi. Decidere a chi assegnare la presidenza dell’assemblea comunale, decidere la composizione dell’organismo esecutivo (la segreteria) cittadino.

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Salluce detterà i tempi e le scelte. Nei fatti capiremo se e in che modo vorrà tenere conto dei voti che sono andati a Vigni (68 pari al 17%), e di quelli che sono andati nelle 27 schede bianche. Ma soprattutto del 40% di iscritti che non si sono presentati davanti alle otto urne congressuali.

Riorganizzare le fila e riaprire un dialogo con la città, intendo non solo con i propri elettori ma anche con il complesso di forze e aggregazioni politiche – civiche in primo luogo – che potrebbero irrobustire le alleanze, prima per dare consistenza all’iniziativa di opposizione alla giunta Fabio, e poi per costruire un “campo largo” che vinca nel 2028.

Il programma degli appuntamenti sarà denso: nel 2025 le elezioni per il consiglio regionale della toscana; nel 2027 le elezioni per il parlamento nazionale; nel 2028 poi la prova del nove delle amministrative.

Da subito però dovrà cimentarsi con i molti mal di pancia lasciati irrisolti dal Commissario con la sua riorganizzazione improvvisata dei circoli. E soprattutto dovrà convincere gli iscritti a ad un progetto di autofinanziamento necessario per dotare il Partito di un minimo di struttura necessaria per essere visibile, aperto, comunicativo. E soprattutto essere attraente per classi più giovani di età, disponibili alla militanza e al volontariato politico. Facile a dirsi, un po’ complesso a praticarsi, la rivoluzione gentile di cui si parla non con qualche dose di volontarismo.


Su questi ultimi aspetti troverà sicuramente una porta spalancata dal candidato Vigni arrivato secondo e con una rappresentanza in assemblea sostanzialmente di 1/5. Infatti proprio i temi dell’organizzazione sono stati il cavallo di battaglia del candidato risultato di minoranza.

Naturalmente molto dipenderà da quanto quell’ottanta percento aggregatosi intorno alla Salluce abbia davvero un progetto e una visione unitaria. O invece le differenze preesistenti sia solo state messe in secondo piano, sopite e nascoste. Molti che hanno riposto fiducia e speranza attendono ora alla prova dei fatti.

Appena la commissione per il Congresso avrà ufficializzato risultati ed eletti capiremo meglio. Ma stando anche alle dichiarazioni contenute nelle presentazioni delle rispettive mozioni all’ultimo congresso di venerdì, quello di Siena Nord, la possibilità di una gestione unitaria del Partito Democratico sembra possibile e alla portata di un’iniziativa della Salluce soprattutto in direzione della minoranza, quella di Vigni, che si è palesata ufficialmente.

Igor Zambesi

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