Costone, Mens Sana, cazzimma e testa pesante

Due giorni a Gara 1, la finalissima che deciderà la squadra senese promossa in serie B

Azzardiamo. Ma prima di farlo siamo andati a riguardarci quanto scritto l’8 marzo scorso quando tentammo una sorta di match-up tra i dieci del Costone e i dieci della Mens Sana.

Con il senno del momento crediamo di esser stati troppo generosi coi mensanini che si affermavano in cinque delle dieci sfide singole. Purtroppo non è così, o almeno non è così in questa fase della loro carriera. Tra due anni, chissà? Magari varranno anche di più dei giocatori del Costone… Ma oggi se la loro età dà loro dei vantaggi, la loro poca esperienza dà altrettanti svantaggi.

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Le squadre si stanno allenando, le dirigenze hanno fatto calare il silenzio e la privacy sulla loro preparazione. Anche se purtroppo l’hanno fatto nel momento in cui i media cittadini si erano accorti che in serie C c’era un basket che valeva il costo del biglietto e che le squadre senesi avevano imposto il passo a tutta la Regione.

Ah, giusto come nota di cronaca. Perdono gli spareggi e retrocedono dalla C Toscana: Carrara, Monsummano, Fucecchio e Altopascio; ancora una volta due squadre del girone A e due del Girone B. Gli incontri fra Cus Pisa e Sinergy Valdarno e fra Bottegone S.Angelo e Pontedera designeranno le ultime due retrocesse.

L’unico match che abbia anticipato la Gara1 di domenica, è stato quello fra presidenti. All’apparenza vinto da Emanuele Montomoli che, nelle varie interviste e dirette tv, si è esibito con competenza nel gioco di rimandare la palla nel campo dell’avversario e che aveva risposte pronte per ogni argomento. Ondo Mengue lo manteniamo da anni… Nasello l’ho assunto per meriti lavorativi e l’ho lasciato a scelta su dove giocare… la famosa storia dei sei scudetti…

Diciamo che se il mensanino Francesco Frati ha rivendicato la pacatezza di chi dallo sport vuole soprattutto un momento di divertimento, il presidente del Costone ha invece sfoggiato una letterale cazzimma, tesa a non dare alcun vantaggio agli avversari.

La piazza, la collettività, noi stessi, avevamo ipotizzato che, stante gli attuali diritti di possesso del PalaEstra, la miglior soluzione sarebbe stata giocare tutte le partite in viale Sclavo, dove la capienza sarebbe stata tale da favorire l’accesso di chiunque ne avesse avuto interesse. Di certo il tifo, numericamente, sarebbe stato a vantaggio della Mens Sana, ma la Presidenza del Costone avrebbe potuto pretendere molti rispetti e molte attenzioni in anticipo, tali da rendere le squadre libere di giocare in un frastuono meno partigiano.

Il Costone che si era guadagnato il diritto di giocare in casa battendo due volte la Mens Sana, ha tuttavia continuato a pensare che giocare al PalaEstra fosse un handicap. E così i gialloverdi si sono sottratti all’obbligo morale di un munifico gesto da parte del proprio Presidente che però non può sostenere che vedere la gara in tv sia equivalente all’esser dentro la partita. L’altra società, la Mens Sana ha proposto subito una soluzione di appartenenza promettendo un maxi schermo per vedere la diretta dal Palazzo, così scoraggiando e togliendo proseliti a chi sosteneva la volontà di organizzarsi per seguire la gara dal parcheggio del PalaOrlandi. A quel punto sterile provocazione, capace di allarmare la forza pubblica su un incontro che può suscitare polemiche feroci ma assolutamente alcuna violenza.

La nostra opinione è che la VisMederi Costone che prima era favorita, ora lo sia ancora di più. La Società vive veramente l’utopia di un progetto che non potrà mai far proprio; quasi crede nella possibilità di potersi sostituire alla Mens Sana. Non per beffa ma per convinzione. A nostro parere la cosa è irragionevole: rinviare di anni ancora il momento in cui la Mens Sana tornerà ad essere la realtà rappresentativa del basket senese vuol dire commettere autolesionismo. Ma questo concetto ci porta lontani al momento, magari potremmo riprenderlo.

A nostro parere il Costone dovrebbe riprendersi il gusto della beffa e dire che non verranno fatti favori e concessioni alla Mens Sana se la medesima non li chiederà in maniera umile e convincente. Ma anche questo è aspetto che non riguarda squadre che stanno per sfidarsi per una vittoria di campionato.

Siamo quindi arrivati alla testa dei giocatori. Sgombra e spensierata quella dei mensanini che non hanno alcun obbligo salvo quello di onorare i colori di appartenenza, quindi di mettercela tutta anche se tutti siamo certi che non basterà. Piena come poche altre la testa dei costoniani che arrivano ai canapi come un fantino che ha mille responsabilità da garantire: la vittoria, la sconfitta dell’avversaria, l’uscita tra i primi cinque etc. Condizione quest’ultima che non sempre fa vincere i favoriti, soprattutto se commettono all’inizio qualche erroretto che poi non riescono a perdonarsi.

Ci accorgeremo domenica alle 18:00 che coach Tozzi avrà dato di tutto ai gialloverdi. Sia schemi che giochi a due. Se coach Betti non riuscirà a sparigliare, al termine del primo tempo il Costone avrà già un vantaggio decisivo.

I mensanini? Saranno tonici e resilienti, staranno sull’avversario. Lo afferma Gianluca Prosek nell’intervista di giornata. Fintanto che il loro candore non sarà offuscato dal calcolo di una possibilità di vincere potranno far faticare gli avversari. E’ sicuro.

Come crediamo sicuro che in questa finalissima non saranno giocate tante partite quante quelle giocate in semifinale.

(in copertina due sostenitori che non potranno seguire le prime due gare)

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