Costone vince, la Mens Sana volta pagina

Settimane intense da subito per avere più certezze sull’anno che verrà. Feste a Montarioso e a Palazzo

VisMederi Costone Siena – Note di Siena Mens Sana Basketball Siena 90-82 (22-20, 47-43, 66-57)

COSTONE: Banchero, Tognazzi n.e., Ceccarelli 2, Radchenko 8, Terrosi 7, Banchi 5, Zeneli 18, Piattelli n.e., Ondo Mengue 9, Bruttini 20, Nasello 21, Massari n.e. All.Tozzi

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MENS SANA: Brambilla, Pannini 3, Iozzi 6, Giorgi 3, Marrucci 14, Figus n.e., Puccioni 4, Sabia 15, Cucini 2, Perinti n.e., Prosek 24, Tognazzi 11. All.Betti

Arbitri: Deliallisi di Livorno e Russo di Firenze

Note: Usciti 5f Iozzi, Terrosi, Tognazzi, Nasello, Prosek

“E’ finita” oppure “Non è mai finita”. Come la pensate? Noi a dire il vero non la pensiamo con chiarezza e quindi vorremmo fare delle riflessioni aperte…

E’ finita!

Onore alla VisMederi Costone che per tutto il campionato ha saputo mantenersi all’altezza di un pronostico che la voleva come la più forte. Al suo pari c’era la Pallacanestro Prato 2000 ma si è persa per strada perché intorno non aveva la medesima struttura. Il Costone di oggi è impostato come un’azienda, saldamente tenuta in mano da un Presidente ambizioso che ha pochi e selezionati collaboratori affiatati. Emanuele Montomoli voleva che quest’anno il Costone imparasse a vincere e alla fine ha vinto tutto. La coppa, il campionato, la finalissima.

Onore alla Note di Siena Mens Sana Basketball che nel suo primo anno di vita si è mostrata vera erede di quegli squadroni le cui uniche vestigia sono rimaste appese al tetto del Palazzo. E’ stata capace di risvegliare una tifoseria a lungo dormiente pur giocando un campionato di quinta serie. Durante la stagione i giocatori-ragazzi cui si chiedeva la sola salvezza, sono diventati giocatori veri: l’affetto del tifo lo hanno conquistato provandoci sempre e andando sempre oltre i propri limiti. Ieri è stata sconfitta ed anche osannata.

Gara 5

Ci spendiamo poche parole. Inatteso, gioca anche capitan Pannini, rimesso in piedi a suon di antidolorifici e infiltrazioni. Ma non è lui. Comunque ranghi compatti su entrambi i fronti. Per equilibrare in rumore gli ultras mensanini, ai bambini del Costone viene dato in uso un apparecchio acustico, ricaricabile, che appaia in fastidio le vuvuzela di Johannesburg. L’impegno dei bimbi per tutta la gara fa capire che il Costone, comunque, ha voluto raccontarsi una storia di buoni che affrontano i cattivi.

Il furore agonistico dei “buoni” pervade capitan Bruttini (8/10) e Zeneli (6/15), cui si aggiunge il contributo di Nasello (8/15); sull’altra sponda, i lunghi mensanini – Prosek (9/19) e Sabia (5/7) – trovano la “miglior giornata” di questi play off unitamente all’imprescindibile Marrucci (6/12); solo 4/13 per Tognazzi visto dalla difesa avversaria come l’unica arma da annullare. Su questi quattro ultimi giocatori verranno commessi 26 falli; sui tre nominati del Costone solo 13.

La miglior giornata del Costone (che ha una panchina che dà 16 punti più di quella della Mens Sana) lo porta nel terzo quarto a far segnare un +18 che, a cose normali, ucciderebbe la partita, ma a fine quarto il vantaggio è dimezzato. Nell’ultimo periodo c’è ancora un +14, ma a 2’16” la Mens Sana si riaffaccia a -5 (82-77), una costanza che distruggerebbe i nervi a molti giocatori, ma non a Zeneli che ne piazza cinque consecutivi ed il resto è un fiume gialloverde che si riversa sul parquet, chariots of fire a tuttovolume, mentre la Mens Sana fa una doccia veloce e torna al PalaEstra dove è attesa dalla propria osannante tifoseria.

E’ finita/2

Belle emozioni con pochissimo tempo per dare un seguito per organizzare i parzialmente comprensibili sfottò – io che non sono nessuno ho avuto in nottata tre messaggini sul tema -, stasera tirano su le contrade che si aggiungono a Valdimontone, Pantera, Bruco, Leocorno, Lupa, Civetta e Oca. Perché le emozioni, e molti degli atteggiamenti, vissuti in questa stracittadina, sono gli stessi del mondo contradaiolo e quando siamo a “vista Palio” ritornano nel proprio mondo. Questo vuol dire che è un addio, forse un arrivederci, ai 2500 di gara 3 e 4, ma si torna a essere settecento che forse diverranno 900 con la prossima campagna abbonamenti.

Gli eroi di queste finali invece tornano, oltre che alle proprie famiglie, a fare i cantinieri, gli specializzandi, i magazzinieri, i preparatori atletici, i manovali con la preoccupazione di non farsi dare ferie solo agostane perché quello sarà il momento in cui verranno richiamati a sgobbare. Al PalaEstra tornerà a giorni l’impresa scelta dal Comune di Siena per completare lavori che non è del tutto certo se saranno interamente completati a ripresa dei campionati, al PalaOrlandi tutto bene salvo le strisce biancorosse che nei soli giorni di questa finale sono aumentate a delimitare aree e accessi esterni che probabilmente mancano di stabilità. Costone e Mens Sana non hanno bisogno di vedersi ulteriormente.

Non è mai finita

Ossia è sempre questione di soldi. Per il Costone la B Interregionale sarà più costosa. Tanto per capirsi, i soli diritti Nas si raddoppiano rispetto a questa stagione. Se poi ci saranno ambizioni almeno pari alla Stosa Virtus che già milita in questa categoria, la squadra della Piaggia dovrà prepararsi anche a trasferte più lontane e altri costi generali. E non si potrà ridurre le energie su donne e baskin che sono parte di quelle moltissime formazioni che ieri erano a tifare e che a Montarioso trovano sempre due campi belli e disponibili per allenarsi.

Quindi occorre rafforzare e rendere più che efficace il settore commerciale e si dovrà cominciare a contare su un apporto del botteghino che, per stessa ammissione della dirigenza, quest’anno è stato irrisorio. Ai vertici gialloverdi spetta quindi di calcolare velocemente qual è l’effettivo pubblico pagante e, qualora se ne stimi la crescita, fare eventualmente i passi necessari per inserirsi negli spazi gara – considerando che il PalaCorsoni è meno capiente del PalaOrlandi – del PalaEstra. E anche considerando che Emma Villas e Mens Sana sono in pratica intoccabili e che la Stosa Virtus già ne ha fatto uso quest’anno, le finestre-partita da comunicare ai comitati federali saranno molto ridotte. Quindi molto lavoro e molte collaborazioni da trovare per le quali le tossine da derby – nell’ansia di soppesarsi c’è anche chi, qui a Siena, ha voluto riaccusare la Mens Sana dei peggiori ladrocini – non sono granché d’aiuto.

Scriviamo, mentre ci dicono che domani alle 12:00 il presidente della Mens Sana Basketball ha convocato una conferenza. Pensiamo che il prof. Frati vorrà parlare invece che scrivere i propri ringraziamenti; è più di moda ai tempi dei “reel”. Ma molte altre cose potrebbe dire. Non avessimo saputo della conferenza avremmo parlato di una cosa da fare eventualmente senza indugio, e cioè di mettersi a dialogare con la Polisportiva che formalmente detiene sempre l’85% delle quote e di certificare con il loro parere formale che questa è stata un’annata di sviluppo e valorizzazione. Di seguito recepire dalla Polisportiva un parere che al momento è da considerarsi obbligatorio (ma anche vincolante), se sia il caso di richiedere il ripescaggio alla serie superiore. Il piano era di farlo non appena le condizioni della neo-società biancoverde, fossero state tali da reggerlo, ora invece le risorse potrebbero esserci o forse andrebbero trovate, come quest’anno, in corso d’opera. E’ perfettamente chiaro che un ripescaggio sarebbe una consecutio non interrotta di quello sviluppo e valorizzazione, anche se ripresenterebbe non due, ma quattro e più derby da giocare. Derby che alla Mens Sana non piacciono perché la distraggono da fini più grandi.

Sapere in quale campionato la Mens Sana giocherà a settembre è urgente e necessario. Ma purtroppo non lo sapremo a brevissimo e questo di certo frenerà un po’ i lavori. La squadra di coach Betti è un gioiellino di affiatamento che ha spinto la dirigenza a non cercare (ad ogni costo) rinforzi a gennaio. Se dovrà rifare la serie C ha praticamente tutto (o quasi) quello che gli serve, ma giocatori, tanto per non far nomi, come Prosek e Marrucci, ci sono sembrati in grado di aspirare a di più. E di certo c’è già qualcuno che vuole parlare loro. Così come, alcuni, il meno possibile, se si dovesse salire di categoria, dovranno esser lasciati in questa e, prima iniziano a trattare il loro futuro, meglio è per loro. Storie umane, sempre toccanti, ma ineliminabili quando si vuole dire il vero.

Ci sarà poi la questione dei campi di allenamento. Premesso che la Palestra Coni non piace e non va bene fintanto che non interverranno ulteriori ristrutturazioni; e che solo in un futuro non immediato sarà sul “mercato” l’ex “palazzo scherma” del Cus… Trovare superfici da gioco, senza interventi drastici dell’amministrazione comunale cui si rivolgono anche le società di calcio e di altri sport… sarà molto difficile. Siena intera risente di anni e anni in cui la paura del gigantismo ha fatto scordare anche il particolare; e ora ne fa le spese.

Il ruolo dell’ITM, l’associazione tifosi mensanina, che una piccola porzione del CdA Mens Sana già lo ha ottenuto, è strategica nelle prossime settimane perché dovrà dare un mano fattiva o relazionale nel ricercare persone che come la Unico Snc Carrefour acquistino quote della società. Magari soci con capitali importanti e tali da poter garantire un vero salto di qualità alla società e non soltanto un addendum più o meno marginale.

Ce ne sarebbero altre, a cominciare da timori per gli incipienti lavori… Comunque sentiamo domani il Presidente e parliamone a seguire…

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