Dai caduti di Vicobello, un messaggio alla città e a tutti noi

Anche quest’anno – con la VII Passeggiata della Memoria – saliamo sul colle di Vicobello per ritrovare i nostri tre ragazzi: Piero Cristofani, Giorgio Domenichini e Umberto Grazzini. Per ricordare il loro gesto, le loro giovani vite, il loro entusiasmo giovanile e la loro voglia  di riscattare Siena che, nel lungo periodo dell’occupazione nazifascista, non dette grandi prove di impegno contro la barbarie che aveva distrutto e stremato il Paese.

Saliamo fin lassù il 3 di luglio di ogni anno anche per ritrovare noi stessi, per ritrovare la nostra cultura profonda, per riscoprire i riferimenti della nostra storia e della nostra identità.

- Advertisement -

“Non c’è futuro, senza memoria”, si dice! E noi potremmo aggiungere che “non c’è comunità senza cultura della propria memoria, senza riferimenti alle vicende e ai propri progenitori e precursori”.

Senza memoria e senza immagini di gruppo non c’è identità, esistenza, comunità. Quando non si appartiene alla storia, ad una storia, non si esiste.

E’ per questi motivi che da sette anni ricordiamo con la nostra “Passeggiata della memoria a Vicobello”, questi tre ragazzi e la  liberazione di Siena in quel 3 luglio 1944. Per ricordare le vicende, le storie, i momenti, per ritrovare le foto di gruppo fondamentali di questa città. Lo facciamo per riannodare i fili della nostra appartenenza ad una comunità, ad una città, ai suoi quartieri e alle sue campagne.

Lo facciamo per rilanciare e rafforzare il senso del nostro impegno associativo e di cittadini attivi, di volontari, per ricordare e valorizzare i riferimenti e i valori che lo animano.

Ma questa lapide, questo messaggio di pietra ove sono scolpiti i nomi dei tre giovani caduti a Vicobello, per tutti noi è testimonianza viva di un gesto nobile e sincero, di una storia per molti anni ritenuta minore, per troppo tempo dimenticata da questa città..

Questo colle assolato e questa lapide sono anche e soprattutto, per ognuno di noi, un messaggio forte e puro di un incredibile impeto giovanile, dello slancio, del coraggio, della voglia di lasciate un segno, di dare un esempio, di rivolta contro il conformismo.

Noi ricordiamo Piero, Giorgio e Umberto quale esempio vivo per la città tutta, per la nostro comunità di oggi.

Li ricordiamo per contribuire a spazzare via la doppia versione, quella conformista e passiva alimentata in città. Quella che per molto tempi ha raccontato la vicenda di Vicobello come “l’avventura di alcuni sconsiderati che col fucile tipo cacciatore andavano passo-passo lungo i filai… brrrr”, quella versione deteriore che con l’espressione “se la sono cercata” tese a liquidare la vicenda come una ragazzata.

Noi saliamo a Vicobello per dare valore a quella che consideriamo invece la vera e genuina narrazione dell’episodio, quella più attenta allo spirito volontaristico e impavido che ha spinto tre giovani all’azione – come scrisse Smeraldo Amidei nel suo libro del 1945 “Infamia e gloria in terra di  Siena durante il nazifascismo” -. Una versione suffragata dalle dichiarazioni di Achille Fusi, compagno di scuola all’Istituto Bandini, dell’atletico Giorgio Domenichini.

Grazie al lavoro di ricerca e approfondimento svolto in questi anni dall’Istituto Storico della resistenza senese e dell’età contemporanea (da ultimo anche nel quaderno “Maitardi” numero 1 del 2016) che ha ritrovato e raccolto interviste e documenti, sappiamo ora che questa nostra è la versione adeguata perché attendibile.

Ecco dunque: noi saliamo a Vicobello per due parole: spirito volontaristico e azione. Due parole che connotano la quotidiana operosità del tessuto sociale e associativo di questa città. Davanti al cippo di Vicobello rinnoviamo il nostro impegno generoso e disinteressato per il bene comune e per i beni comuni. Per la cura della nostra comunità: dei suoi valori, dei suoi beni materiali e immateriali. Ma soprattutto su quel colle rinnoviamo la promessa che non staremo a guardare incuranti degli eventi, ma agiremo disinteressatamente, per portare avanti i valori di pace, giustizia sociale, fratellanza, solidarietà.

Ci auguriamo che questo nostro impegno, questa nostra iniziativa condivisa e sostenuta sempre più da così tante associazioni, possa incoraggiare le istituzioni cittadine a ricordarsi di questa data così importante della nostra storia e a  celebrare con il rilievo che merita, la liberazione di Siena del 3 luglio 1944, valorizzando, come noi facciamo, il gesto e l’esempio di questi tre giovani caduti.

  • Alla VII Passeggiata della Memoria a Vicobello 2021 – ritrovo in piazza della Costituzione a San Miniato alle 17:30 di oggi – parteciperanno il  Comitato Siena 2 (con il presidente Roberto Beligni), cittadini attivi e associazioni per i beni comuni insieme all’ANPI provinciale senese e all’Istituto storico della resistenza senese e dell’età contemporanea,  sostenuti da diverse altre associazioni e dalla Banda Città del Palio (D.R.).

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Exit mobile version