Dalla citta delle “valli verdi” alla Forest City!

Siena Sostenibile, prima forza politica civica a lanciare l’idea del verde come terapia per Siena, ora approfondisce le ragioni e propone i percorsi necessari

A chi pensa alle iniziative sui temi ambientali come il luogo per parlare di disgrazie passate o prossime venture. Come il momento per addolorarci per la nostra misera esistenza messa ormai in forse da forze ribelli della natura che gridando vendetta per i dissoluti comportamenti umani… 

Della serie: “ricordati che devi morire”.

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Chi pensa tutto questo, questa volta potrà tirare un sospiro di sollievo. O restare deluso.

Siena Sostenibile, come ci aveva annunciato la sua consigliera comunale, Monica Casciaro, nella sua recente intervista, ci farà respirare. Nel senso pieno della parola. Hanno messo insieme un’iniziativa che spazierà dalle valli verdi senesi, ai progetti di giungla urbana della città di Prato, al rapporto tra spazi verdi e felicità.

Che dire? In molti ormai parlano di cura anche per le città stesse, non solo per i loro abitanti. Anzi curare le città può essere un modo – palliativo ma non troppo – per curare anche cittadini, viandanti e pellegrini… per non trascurare i tristi fatti di questi giorni cui una città secolare dell’ospitalità e della cura si e’ resa responsabile nei confronti dei richiedenti asilo.

Si, Siena Sostenibile con questa iniziativa va oltre la denuncia – che fa e immaginiamo non smetterà di fare – per affrontare il tema del verde urbano come terapia di cura della città.

Propongono di dotarsi di un vero e proprio strumento di pianificazione del verde, in grado di mantenere l’esistente e di accrescerlo. Un vero e proprio piano – di presa in cura della città appunto – definito ecologico, energetico, economico, etico.

I relatori sono di prim’ordine. L’iniziativa si annuncia di quelle destinate a far discutere.

Sicuramente, per chi vuole, consentirà di poter dialogare di rigenerazione urbana, economia circolare, visione integrata dell’urbanistica, sostenibilità ambientale, innovazione e partecipazione.

Un confronto che, sicuramente preso con serietà e serenità, potrebbe solo fare bene a Siena.

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