Dentro il “non voto” ci leggiamo davvero tanto

Con Claudio Marignani, portavoce e anima del Circolo Sena Civitas affrontiamo l’analisi del voto di domenica e lunedì scorsi.

Suppletive. Chi è eletto vince. Chi resta a casa ha perso. E’ così o c’è dell’altro?

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“Messa così non c’è dubbio: Letta ha vinto. Però c’è dell’altro. Conta anche come vinci e come perdi”.

Ah già, a voi interessa puntualizzare sulle astensioni…

“Sì, proprio le astensioni secondo noi fanno la differenza. Nel collegio i votanti sono crollati del 42%. Tradotto: 80.000 votanti in meno. Dal punto di vista politico non è la stessa cosa vincere a urne piene o a urne semivuote. Per fortuna non siamo i soli a sostenere che tra gli elettori che non sono andati a votare, non c’è soltanto gente cui le elezioni e la politica non interessano più. C’è chi sceglie se andare o non andare in base all’offerta. Qualcuno li ha definiti elettori adulti”.

E, quindi?

“Beh, ad esempio, chi dichiara di essere in sintonia con il Paese mi sembra esagerato. Consiglierei più prudenza: diciamo in sintonia con i votanti, oggi una minoranza. Perché gli elettori che non si sono recati alle urne restano cittadini che interagiscono con la vita quotidiana. Così come consiglierei più prudenza alle forze di Centrodestra di affidare tutta la responsabilità a Marrocchesi. Il Centrodestra ha una storia di candidati lasciati per strada… Così come appaiono semplicistiche le valutazioni di chi, senza tenere conto dei voti reali che si sono fortemente contratti, afferma come a Siena Marrocchesi sia andato meglio rispetto alla provincia e già propone nel 2023 De Mossi per il secondo mandato. Ma chi fa questo sa cosa è cambiato e come è stata amministrata Siena dal 2018 a oggi?”

Troppo brutale se dico che sembra quasi che vogliate intestarvi il non voto?

“Tutti vorrebbero intestarsi il partito del non voto. Ma nessuno può farlo… Io sono andato a votare. Ma conosco moltissimi elettori, iniziando dagli amici più vicini, che non l’hanno fatto proprio perché non hanno condiviso le varie offerte; non hanno voluto rafforzare indirettamente il gruppo di noti politici del passato che circonda De Mossi, magari provenienti da Sinistra, come non hanno creduto alle promesse elettorali di altri. Credo poi, ad esempio, che in generale non sia piaciuto il modo in cui, un po’ tutti i candidati, si sono approcciati al tema del Monte dei Paschi. La politica ha avuto tutto il tempo per trovare le soluzioni senza arrivare alle “porte con i sassi”. Era palese che questi anni di “gestione pubblica” non hanno “irrobustito” la Banca, anzi. Anche gli appelli unitari che da qualche tempo sollecitiamo sono apparsi tardivi. Non ci intestiamo nulla, però pensiamo di avere qualche antenna di ascolto in più. Ad esempio bisognerebbe riflettere anche su chi è recato al seggio, e ha deposto scheda bianca o nulla…”

Torniamo a Siena e al 2023. Nel vostro comunicato avete sostanzialmente detto che anche con questo voto Siena torna a essere contendibile da parte del Centrosinistra e avete dato alcuni suggerimenti a De Mossi. Che vuol dire? Attendete ancora delle risposte dalle forze di Centrodestra? Oppure anche a voi incomincia a piacere il “metodo Letta” e state pensando a iniziare ad aiutare il Pd nel suo “percorso civico” che sembra in animo di imbastire?

“No. Noi come detto più volte cerchiamo di costruire una alternativa esclusivamente civica. Quindi niente partiti o partiti camuffati da civici; neppure finte liste civiche dell’ultima ora. Sono i cittadini riuniti da anni in associazioni locali aperte a tutti, come nel caso di Sena Civitas, che devono governare il territorio in cui vivono, senza interferenze romane o fiorentine, senza furbetti o voltagabbana per convenienza, senza grovigli che di armonioso hanno solo l’interesse di alcuni. Siena è contendibile e anche in questa tornata elettorale nazionale amministrativa il 60% dei voti è andato a liste civiche. Nel 2018 a Siena fu raggiunto il 64%. De Mossi vinse al ballottaggio per un piccolo scarto grazie ai civici. Questi sono dati; come è un dato che molti elettori moderati e di centrodestra muovono critiche, sia ai Partiti – per lo più commissariati – sia al comportamento dell’Amministrazione Comunale, dei suoi Assessori e anche del Sindaco De Mossi che fa il leghista o il civico a targhe alterne. Per non parlare del mancato rinnovamento di metodi, mentalità e classe dirigente”.

“Letta – conclude Marignani – a modo suo ha smosso le acque e le assenze di alcuni big nazionali del centrodestra fanno riflettere. Motivo in più per percorrere la nostra strada, che ci ha visto da anni prendere le distanze da De Mossi, e creare strumenti autonomi di informazione dei cittadini. La coalizione civica sta crescendo e con un candidato Sindaco di garanzia e ovviamente di alto spessore, saremo alternativi sia al Centrodestra sia al Centrosinistra. Naturalmente su contenuti e programmi siamo disponibili a confrontarci con tutti. Come abbiamo sempre fatto”.

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