Diego, Diego, Diego, l’amore in rosa

Un’amicizia stretta con il lucchetto quella del senese Bellini con l’atleta tirrenico Ulissi

Gianluca Bellini, senese, appassionato di qualunque sport dove si soffre. Domenica il regalo più bello, il “suo” Ulissi che arriva a Siena in rosa.

Dicci Gianluca, te lo aspettavi?

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“Ciao Duccio, no non me lo aspettavo, però in cuor mio lo speravo ma quella vocina ogni tanto si faceva sentire… Qualche anno fa passai l’ultimo dell’anno a casa sua e durante la cena parlammo ovviamente di ciclismo, della Maglia Rosa e di quanto fosse difficile indossarla. Lui nel frattempo ha continuato a vincere nei Quattro Continenti e, sabato, ha finalmente coronato il suo sogno”.

Perché Ulissi ha questi significati per te, non certo perché è tifoso della Mens Sana pensiamo…

“Uno dei miei luoghi del cuore è Donoratico e nel corso degli anni ho conosciuto i suoi genitori, persone ospitalissime, Mauro e Donatella, suo fratello Matteo, lui e la sua famiglia ed altri parenti. Tutti molto disponibili e gioviali. A volte mi è capitato di incontrarlo al ritorno dagli allenamenti, io fresco e pronto per andare in spiaggia, mentre lui provato dalla fatica e dal caldo. Eppure si è sempre fermato a parlare con me ed altri suoi tifosi. A volte con noi si fermava anche il grandissimo fotografo Oliviero Toscani con il quale instaurai un bel rapporto. Prima parlavamo di ciclismo, poi quando Diego tornava a casa, il Maestro Toscani ed io parlavamo di politica, arte, fotografia e tanto altro. Tornando a Diego, è disponibile anche dopo corse massacranti come la Strade Bianche, i campionati italiani o una Tappa del Giro d’Italia. Con la sua educazione non nega a nessuno foto, autografi e due parole. Ieri mi ha colpito per la pazienza con la quale accontenta sempre tutti i tifosi, giovani e meno giovani. Nonostante le insistenze dei dirigenti dell’Astana, è andato via solo quando i tifosi avevano una foto con lui o l’autografo su borracce e cappellini. Poi il video per sostenere la Mens Sana fu un bellissimo gesto che aumenta il valore di questo ciclista che è prima di tutto un uomo buono e disponibile”.

Sportivi con un animo particolare. Cosa rende particolare Ulissi e quali altri conosci?

“Per quanto riguarda il ciclismo Ulissi in primis, poi grazie a lui ho conosciuto Manuele Mori, Andrej Hauptman (direttore sportivo UAE), Davide Formolo, Jan Polanc, un certo Tadej Pogačar e tanti altri. Sarà per come sono e per come mi pongo, ma li trovo tutti molto gentili e cordiali. Credo che per un appassionato di ciclismo, fermarsi a parlare con loro, pranzare con loro ed essere salutato anche dall’ammiraglia durante una corsa, sia il massimo. Poi scambiare telefonicamente pareri con Mario Cipollini e con Davide Cassani è sempre piacevole. Ricordo anche Peter Sagan con il quale scambiai una piacevole chiacchierata nella Fondazione MPS dopo la conferenza stampa. Gli chiesi di farmi autografare il casco e da lì fu lui a chiedermi che bici avevo, quanto mi allenavo, etc; finimmo per convenire che Specialized è il top per le biciclette. Nel corso degli anni l’ho incontrato ancora e mi ha chiesto, ridendo, se avessi cambiato bici”.

“Sempre nel ciclismo – continua Gianluca – c’è un Professionista della Biomeccanica che si chiama Fulvio Valentini. Iniziai ad andare a Pontedera per passare una visita da lui e da lì è nata una bella amicizia. Fulvio, oltre ad essere il migliore nel suo settore è anche un profondo conoscitore di ciclismo e di sport in generale. Parlare con lui è un piacere perché ti spiega dei meccanismi ignoti ai più. Presto vorrei andare da lui a Pontedera, perché via via chi va in bicicletta deve farsi controllare in sella, poi la serata finisce a cena dove ridiamo e scherziamo. Extra ciclismo conosco Totò De Falco, un Uomo con la U maiuscola, un forte giocatore di calcio ed un caro Amico. Per me è una persona importantissima e spesso ci sentiamo. Ricordo Sandro dell’Agnello, grande cestista della Mens Sana. Un altro atleta che ammiro è Giovanni Soldini, fa delle traversate pazzesche in barca a vela”.

Cosa significa per te che sia possibile coniugare la vita da atleta professionista coi valori dello sport?

“Chi è un atleta professionista ha dalla nascita qualcosa in più degli altri. Per me Roberto Baggio, i ciclisti sopracitati, Ronaldinho, Romain Sato, Terrell McIntyre, Jannick Sinner e tanti altri, sono dei fenomeni. La maggior parte di loro, durante gli anni da atleta, pensano solo ad allenarsi, gareggiare e riposarsi, infatti li abbiamo visti e li vediamo raramente in giro. Qualche sciocco imputa la loro bravura ad altro, ma questi sono discorsi da bar. Non comprendere che ci sia qualcuno più performante delle persone comuni, per alcuni è qualcosa di inimmaginabile. Buona parte degli sportivi fanno vita da atleta, grazie anche all’aiuto di fidanzate/mogli, familiari che gli permettono di dedicarsi anima e corpo solo allo sport. E questo è un tassello importantissimo per continuare ad essere performanti”.

Ora a Diego gli manca di infilare la maglia iridata, c’è ancora tempo?

“Ha indossato nel 2006 e nel 2007 la maglia iridata ai campionati del mondo Juniores.
Per la maglia iridata élite credo che sia difficile. Mai dire mai, perché Diego con la sua esperienza può sempre aiutare la nazionale e sorprenderci… come sabato. Chissà…”

Gianluca, riguardo agli sport dove si soffre, cosa hai in programma?

“Impegnarmi ancora di più con il ciclismo e la corsa. Intanto ho ripreso con il tennis, la tecnica latita ma andare su tutte le palle mi stimola molto. Poi, come in passato, vorrei ritornare a pagaiare in solitaria col kayak, lungo l’amata costa livornese. Di recente mi sono avvicinato al bikepacking, cioè i viaggi in autosufficienza. Gli inizi sono stati incoraggianti, anche se il ciclista solitario viene visto dai profani (e ce ne sono tanti…) come un extraterrestre. Però pedalare di notte, fermarsi davanti al mare e svegliarsi la mattina con il dolce rumore delle onde a riva, è qualcosa di impagabile. Ammiro molto Lorenzo Barone con il quale ci scambiamo messaggi. Ma lui è di un “altro pianeta”, come Willy Mulonia, conosciuto a Buonconvento anni fa. Lui fa dei viaggi incredibili con la bicicletta in giro per il mondo, adesso è in Giappone. Ho amici e conoscenti più bravi e forti di me. Per carattere mi considero sempre alle prime armi ma come tutte le cose per migliorare servono tempo e tenacia, ma l’importante è perseverare. Insomma, continuerò con queste passioni che personalmente mi danno forti scariche di adrenalina”.

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