Chi è più chiaro nelle accoppiate (Drago, Lupa e Oca), chi lo è meno (Selva, Montone e Pantera)
Sotto gli occhi di tutti, ma soli. Stavolta i fantini parlano molto tra loro, quasi sempre a coppiette, in quei 170-180 metri che separano l’entrone dal palco dei giudici. Scambi intensi per cui servirebbe la lettura del labiale proprio nel momento in cui si richiederebbe concentrazione per l’imminenza delle insidie dei canapi. Forse è sempre così, ma stavolta ha destato la nostra attenzione.
Percepiamo che la strategia del Palio in quest’occasione è davvero molto in mano alle dirigenze con qualcuna che vorrebbe quasi eterodirigere il proprio fantino. E allora i parlottii sono evidentemente degli “aggiusti” per quella comunità dei fantini che da anni è abituata a dettare le condizioni anziché subirle. Talvolta possono essere semplicemente parte della strategia concordata con le contrade.


Tuttavia, mentre ci si avvicina a domani sera e nulla di rilevantissimo ci dà il paragone dei cavalli, ci chiediamo se quel che conterà di più sarà la testa dei fantini nel momento della carriera. C’è differenza fra eseguire un compitino nelle prove subito asseverato dalle dirigenze e svolgerne uno in autonomia per tutto il tempo della mossa, per tutte le fasi della corsa. L’ordine di mossa, sconosciuto fino all’ultimo, inserisce decine di varianti per le quali il fantino deve fare da solo. E poi le avversarie… per due mosse su quattro Tartuca e Chiocciola sono state a fianco, in altre due erano vicine, per tutte e quattro le mosse viste, Istrice e Lupa sono state a fianco. Neanche uno screzio, nulla, apparentemente non si vedono. Quindi le avversarie – e le “taglie” – saranno una variabile della mossa di domani. Cose che fanno bollire la testa.
Ma parliamo un po’ delle due prove: la terza vinta dalla Lupa e la quarta vinta ancora dalla Pantera…


Ordine effettivo terza prova: Tartuca, Selva, Valdimontone, Chiocciola, Oca, Drago, Lupa, Istrice, Pantera, Bruco (rincorsa).
L’ordine di mossa è tenuto con la sola eccezione del Drago, sesto che, pressato, arretra e poi si affretta a ritrovare posizione al nono posto. Lupa, Istrice e Pantera sono quindi più basse di una posizione. Partenza magnificente di Tale e Quale e Carburo nella Chiocciola, ma anche la Tartuca le mani l’aveva mosse per tempo, riprendendo subito il cavallo; Oca e Montone – che non tira altri calci – sono subito lì, nella parte alta Pantera e Bruco decidono di lasciar briglia. La Selva si fa sorprendere e si attarda, il Drago sperimenta la strada per il corridoio di Beppe ed è l’unico che guadagna sulla Chiocciola. Al primo San Martino Chiocciola, Drago, Pantera e Montone. Al primo Casato la Chiocciola va molto molto stretta e si rialza. La Pantera va in testa ma al terzo San Martino la Lupa vuole andare a propria volta al comando e lo fa di forza senza chieder permessi. La Lupa vince.


Ordine effettivo quarta prova: Bruco, Pantera, Istrice, Lupa, Drago, Oca, Chiocciola, Valdimontone, Selva, Tartuca (rincorsa).
Allineamento alla lettera, Chiocciola che sembra volersi far sorprendere dalla rincorsa della Tartuca, Selva che se ne va larga. Il Bruco fa un passo e basta, la Pantera spinge, lo fanno anche Drago e Montone. Se ne vanno Pantera, Drago, Istrice, Oca e Montone. Drago e Pantera al primo San Martino con cinque contrade che entrano quasi all’unisono, Lupa, Selva e Oca sono nel gruppo. Al Casato, Lupa in testa con bella dimostrazione di forza e agilità. Al secondo San Martino la Pantera di nuovo in testa su Selva e Lupa. Chiude la Pantera di un’incollatura sull’Istrice.
Quel che ci piace
Michel Putzu non è un ragazzino. Ha trentacinque anni e una bella militanza nelle corse. E’ uno che domani farà di certo la sua figura, il Drago farà la sua figura. Vederlo prendere la strada interna dal nono posto ieri sera ci ha fatto emozionare, ma poco prima ci aveva dato l’impressione dell’emarginato, o meglio di quello che non aveva la minima idea di cosa avrebbe fatto Scompiglio di rincorsa se lui non ritrovava immediatamente posizione. Scoprirà domani che il Palio non è solo una corsa e per ora non siamo certi che la cosa non possa confonderlo. Diosu con lui in groppa non sembra neanche un esordiente e dà la sensazione che possa prodursi in velocità quasi inusitate per la Piazza.


Bello accasarsi in Vallerozzi di questi tempi. Le pressioni probabilmente neanche ci sono e c’è solo da concentrarsi per fare bene. Ares Elce è ulteriormente migliorato, il San Martino di questa mattina lascia intendere molte cose. Shardana che di anni ne ha 28, ha una seconda occasione dopo tre anni; farà di sicuro degli errori, ma se il suo allenamento gli consentirà di stare sodo a cavallo e il suo cuore di spingere sarà tra i certi protagonisti.
Mi sto chiedendo da due giorni, cosa vuol dire Tittia nell’Oca. Sono ancora indeciso fra l’ipotesi che la contrada debba vincere o che il fantino debba perdere,,, Sta di fatto che il “tedesco” sta facendo una signora preparazione e un avvicinamento al Palio quanto più corretto per il suo Diodoro. Come al solito l’Infamona mostra di stare nei giochi.


Quel che non ci prende
Ferma al canape ieri, in direzione sbagliata verso tamburino e fotografi stamani, la Selva per quanto galoppi sodo nei secondi successivi, sembra avere quantomeno qualche deficit dell’attenzione. In pratica l’opposto del “bugiardino” che guida alla lettura delle prestazioni di Zenis, cavallo sempre partente, forse con energie minori al terzo giro. Il tempo per sbagliare è finito: l’obbligo di Andrea Sanna va oltre a quello di stare sodo a cavallo.
Crediamo che Aristutelesu continui a vivere come un minus le presenze in Piazza. Quantunque il suo fantino lo richiami all’impegno sembra che l’attenzione il cavallo la rivolga a quello che lo circonda. Finora la medicina è stato insegnargli che il suo lavoro è correre e la Pantera si è vista quasi sempre, ma domani… soprattutto in caso di mossa lunga?
Piace a tanti ma non a noi. Comancio manda molti messaggi, ansiosi, e nessuno sembra buono. Per ora l’autorità di Gingillo ne calmiera ogni manifestazione. E il fatto che trovi più spazio al canape ora lo beneficia. Il fantino-padrone lo ha scelto pur potendolo non fare: ci sarà una ragione, magari la comprenderemo anche.
Quello che non sappiamo soppesare bene
L’accoppiata fra Zio Frac e Brigante dovrebbe salire con evidenza, ma nessuno se ne accorge, nessuno vede nulla. Un paio di sgambate sulla pista mostrano che anche nel galoppo ci sono, ma le carte sono così coperte che non sappiamo dire con certezza.
Le carte di San Marco invece sono tutte scoperte. Il ritorno del bombolone, il giorno di Carburo, se se ne va… chi lo piglierà… Ci sono però delle cose non spiegate che si vuole attribuire al carattere di Tale e Quale. Carboni stavolta dovrà far fronte a strategie che sono sicuramente più pesanti di ognuna vissuta precedentemente; sicuramente non gli è concesso di gestire solo al meglio le proprie risorse, sicuramente potrebbero esserci problemi per troppa fiducia.


Diciamo che quando le cose ti fanno accalorare è perché ci tieni. E quando ci tieni ci metti impegno e attenzione. Tra Scompiglio e Bruco sembra l’inizio di una narrativa amorosa, ma basterà il solo amore a farti figurare da protagonista in questo Palio?
Siamo al decimo Palio, babbo ce ne mise appunto dieci prima di vincere la sua prima volta. Dorotea è ragazza di campagna, senza troppe fantasie né frenesie. Ha tenuto bene questa sua prima volta col tufo e sembra disciplinata e volenterosa nel galoppo. Bellocchio avrà una scelta probabilmente, cioè poter decidere se rovinarsi il Palio a vicenda con la Lupa o tirare a qualcosa di mai precedentemente vissuto. Vediamo.