Quindici esponenti del Pd senese chiedono alla segretaria nazionale di dare più tempo a Siena per perseguire la strada dell’unità
Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta alla Segretaria Nazionale del Partito Democratico Elena Schlein. Probabilmente si tratta dello stesso documento cui aveva accennato Ivano Zeppi nell’intervista pubblicata ieri. In sostanza la richiesta è di rinviare il Congresso comunale del Partito della città, richiesta peraltro già manifestata da Pier Paolo Fiorenzani. Oltre la firma di Paolo Mazzini (nella foto), inizialmente candidato a segretario prima del suo endorsment a Fabbrini, che l’ha inoltrata ai media, la lettera riporta la firma di altri quindici “dignitari” del partito: Piero Barazzuoli, Altero Borghi, Lorenzo Brenci, Giulio Carli, Francesco Caroni, Francesco Carnesecchi, Luigi Dallai, Piero Fabbrini, Guido Galgani, Ginevra La Russa, Guido Leoncini, Giulia Periccioli, Federica Scaglioso, Daniela Ugolini e Giovanbattista Zona.
Dopo la sconfitta elettorale e la nomina del commissario Marco Sarracino, a cui riconosciamo il merito di aver lavorato per una soluzione unitaria, ci siamo impegnati per ricostruire la comunità del PD. Abbiamo partecipato con spirito unitario al tentativo di costruzione di un nuovo gruppo dirigente che potesse far tornare il PD ad essere punto di riferimento delle tante energie positive presenti in città.
Purtroppo dobbiamo constatare che parte del PD senese, malgrado la sconfitta alle ultime elezioni amministrative, persevera nella volontà di imporre scelte unilaterali, come testimoniato dalle candidature presentate alla segreteria dell’Unione Comunale. Ciò lascia molta amarezza a chi sta perseguendo la strada della ricostruzione del Pd senese, e suscita forte preoccupazione per il ritorno ad una situazione divisiva e perdente come quella degli ultimi anni.
Abbiamo tentato di riaprire il tavolo del dialogo presentando candidature di servizio, pronte a lasciare il passo per soluzioni condivise. Ciò non è servito e la nostra proposta è stata esclusa per una discutibile interpretazione del regolamento, malgrado lo stesso commissario avesse auspicato l’ammissione di tutte le candidature dicendo: “Spero che nessuno si impicchi a cavilli burocratici”.
Ogni percorso di innovazione è sempre, in primo luogo, un fatto di contenuti, ma questi devono essere accompagnati da candidature che siano in grado di parlare alla città. E per farlo occorre essere credibili, valorizzando le migliori energie del Partito. Non ci pare che queste siano le condizioni con le quali il Pd senese si appresta a svolgere il proprio congresso.
Per rigenerarsi il PD di Siena deve tornare ad avere proposte per la città. Occorre ascoltare i cittadini, dialogare con le altre forze di opposizione, ripensare l’idea di futuro della Grande Siena.
La strada dell’Aventino non ci appartiene e rimaniamo disponibili a soluzioni unitarie.
Chiediamo pertanto alla segretaria nazionale Elly Schlein di intervenire quanto prima affinché si ripristinino le condizioni per la partecipazione di tutti alla vita del Partito e di permettere il rinvio del congresso. Ciò potrebbe consentire di raggiungere l’obiettivo che il Partito deve perseguire: l’individuazione di un candidato unitario e non imposto da una sola parte, a maggior ragione dopo due sconfitte che hanno consegnato alla destra il governo della città.
Rimaniamo in attesa della risposta che, se positiva, riaprirà una stagione di positivo confronto. Come il PD a livello nazionale, anche noi a Siena rimaniamo “testardamente unitari”.
Lettera firmata (Piero Barazzuoli, Altero Borghi, Lorenzo Brenci, Giulio Carli, Francesco Caroni, Francesco Carnesecchi, Luigi Dallai, Piero Fabbrini, Guido Galgani, Ginevra La Russa, Guido Leoncini, Paolo Mazzini, Giulia Periccioli, Federica Scaglioso, Daniela Ugolini, Giovanbattista Zona)