Più difficile del previsto fare la porta aperta ai moderati del centrodestra
Diciamo la verità quando Forza Italia senese ha rinunciato stizzita – dopo averlo cercato – ai servizi di un Richelieu come Daniele Tacconi ha davvero fatto una rinuncia importate.
Decidere come ha deciso di tornare ad essere una porta aperta sul centrodestra per ridare casa ai moderati, presupponeva capacità di dialogo, polso fermo in guanto di velluto.
Lo aveva capito bene Anita Francesconi che prima si è battuta e poi si è messa di lato, come forza tranquilla disponibile a dare una mano.
Certo Tacconi sarebbe stato ingombrante ma anche rassicurante. Avrebbero dovuto fare un percorso, non certo sbatterlo subito nell’arena. Invece hanno buttato senza rete – se non con le prerogative del Commissario – Sara Pugliese.
E’ ora? Ora ormai le uova sono rotte e la frittata quasi fatta. Quanto scrive la consigliera Lorenza Bondi non lascia dubbi.
Quando parla di “scelte legittime in democrazia, ma che comportano dei “tempi di attesa”, laddove si decida di andare politicamente altrove, per non creare imbarazzi locali a partiti “ospitanti”, per non alterare equilibri di una maggioranza senese ben solida. In politica si può anche passare da una parte all’altra (addirittura verso una parte antitetica al proprio pensiero), ma va saputo fare con eleganza”.
Un pensiero quello della Capogruppo di FI, “corretto” ma altrettanto divisivo.
Sì, domani sicuramente il Coordinatore Regionale qualcosa aggiusterà… ma saranno cerotti pronti a staccarsi. Le posizioni tra chi c’era e chi è entrato sembrano davvero inconciliabili prima ancora sul piano umano che quelli politica. Se siamo già a fare i bilanci di ciò che si perde e ciò che si acquista…
Un punto abbiamo chiaro, probabilmente sbagliando, se qualcuno in Forza Italia pensa che sarà il Sindaco o il Partito di maggioranza a levargli le castagne dal fuoco avranno di che attendere. Alla fine, probabilmente, più che una somma sarà una sottrazione.
