Intervento di Eugenio Neri sul silenzio che avvolge la città e l’assenza di una proiezione futura
Pubblichiamo di seguito un pensiero esclusivo ricevuto da Eugenio Neri. Docente e affermato chirurgo, Eugenio ha mantenuto alta la sua attenzione sulla città anche dopo la sua candidatura come sindaco al Comune di Siena nell’anno 2013.
Il silenzio sta avvolgendo la città! Anche se crescenti sono sussurra e grida. Negarlo, sarebbe ingeneroso per chi, pur debole e minoritario, non accetta le cose presenti e chiede l’avvio di un dibattito sereno e serio.
Certo è che questo non basta. E non basta a una città e al suo futuro che ci siano una maggioranza – guidata al femminile – che assicura il quotidiano e una opposizione che interroga e critica. E non bastano neppure che talora maggioranza e opposizione trovino l’accordo necessario.
Occorrerebbe che la città tutta sia coinvolta in uno sforzo di proiezione sul domani. Perché è l’assenza di questa tensione che allenta le giunture, i nodi della città e i movimenti rallentano e si infiacchiscono.
Siena sta rischiando di non essere una città; né per giovani e neppure per vecchi. Troppo cara, con sempre meno servizi e opportunità.
Disfattismo? Girate i parcheggi, gli impianti sportivi, il centro storico, le periferie. Certo le bellezze del passato sono ancora qui, in molti casi intatte ed emanano il fascino delle cose vissute. Ma senza un progetto.
Sì, le possibilità ci sono, ma per quanto tempo ancora? Abbiamo un centrodestra che sta amministrando la città senza un’idea e senza un progetto, andando all’impronta e seguendo desideri e bisogni. Abbiamo un’opposizione frantumata, con il partito principale avvolto nei suoi problemi, incapace ancora di delineare una proposta che dia un senso alla voglia espressa di tornare a vincere.
E nel frattempo? Cresce un’ansia di pulizia, moralità fuori dalla politica. Come se ne sono viste tante dopo il funerale mai veramente celebrato della prima repubblica.
Ancora una volta l’assenza della politica genererà un’ipotesi di cambiamento che diventerà il suo contrario. Magistratura e giustizia facciano il loro corso. La politica faccia altro.
Metta in campo idee, progetti, programmi, ci costruisca attorno il consenso e non semplicemente metta di fronte ai fatti compiuti… perché le medie superfici sono dove sono? Perché gli ambulatori saranno dove saranno? Perché il centro storico sarà destinato ad un mordi e fuggi che ci lascerà solo immondizia? Perché non avremo più impianti sportivi? Perché non abbiamo più programmi di housing sociale? Davvero per avere un servizio crematorio dobbiamo convivere con i suoi fumi dentro la città? Se vogliamo mantenere i residenti in città dobbiamo fare la guerra per un parcheggio in Ztl?
Ma davvero non ci sono alternative? Il declino è inevitabile?
E non parlo volutamente della sanità! Semplicemente perché non posso! Non è che magari il silenzio nasce proprio da qui? Che chi sa non può parlare e, chi non sa, se parla dice spropositi? Qualcosa non funziona. Ma le corde che tengono la città stanno fumando e qualcuno dovrà pur gridare acqua alle corde!
Eugenio Neri