Il “campo largo” del Pd per tornare a vincere

Il Pd ha capito che da solo non può vincere. La parola d’ordine è il campo largo. Bene, il campo evoca campagna ma anche – a Siena soprattutto – gioco, festa. In questi giorni il mercato.

Fuori dalle metafore, Rossana Salluce – neo segretaria Pd – mette solo un punto di discrimine “nel campo largo possono stare tutte le forze che condividono le stesse idee i progressiste”. Non aggiunge “e di sinistra”. Rende però chiaro che sono incluse le forze civiche.

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E’ evidente che si sta parlando, con molto anticipo delle future elezioni amministrative del 2028. E’ quindi assai difficile definire oggi quali saranno le forze civiche e progressiste che, presenti allora, potranno decidere se concorrere al campo largo del Pd oppure no.

Forse la soluzione migliore per cadere in piedi sarebbe partire dalla situazione attuale intrecciando una riflessione tra la presenza politica in Consiglio comunale ma anche il voto degli elettori in altre elezioni.

Poi si tratterà di ragionare anche sul metodo che la Salluce propone: quello di partire dalle persone. Ha ragione perché mai come nelle elezioni amministrative le individualità hanno un peso.

Un ultimo avviso, prima delle elezioni amministrative avremo nel 2025 quelle Regionali e poi nel 2027 le politiche. E ognuna avrà la sua dimensione e specificità e potrebbe aggiungere oppure togliere linfa al campo largo.

Le regionali in particolare, con la costruzione della lista del candidato presidente, potrebbero essere il banco di prova per capire se l’operazione politica fatta per il voto alla Provincia sia – con le ovvie differenze – replicabile.

La nostra impressione è che la costruzione del campo largo non potrà essere rimandata all’apertura dei comizi elettorali del 2028. Ma dovrà avvenire da ora in avanti, giorno per giorno, scalino dopo scalino.

Anche perché – lo vedremo quando saremo in prossimità del 2028 – conterà non poco nella strategia e tattica elettorale, non soltanto quello che avverrà nel campo largo del Pd ma anche nel campo del centrodestra e in particolare conterà l’idea se la vittoria dell’uno o dell’altro potrà essere al primo turno o al ballottaggio. Ma a queste riflessioni ci arriveremo…

Oltre al Pd oggi, dicembre 2024, chi sono in campo politico e civico i progressisti a Siena? Che possono partecipare da subito al tavolo del campo largo? O comunque esserne contigui? Partiamo dai più facili da quelli che hanno una rappresentanza nazionale.

AVS, Alleanza Verdi Sinistra. Alle ultime elezioni europee ha preso il 7% in città, in quella tornata elettoralmente è stato il terzo partito. Sappiamo che i Verdi si stanno riorganizzando. Nessuna notizia della Sinistra.

5S. 5 Stelle. Dal 2014 non si sono più misurati con le elezioni amministrative e anche la loro presenza organizzativa in città è andata a singhiozzo e non ci sono referenti sicuri.

Italia Viva. E’ presente, ha i suoi rappresentanti, non ha riferimenti in consiglio comunale. Il suo peso è decisivo in campo Regionale. Quindi importante sarà capire il prossimo anno che succederà.

Azione di Calenda. Per un certo periodo ha manifestato presenza in città, aperto una sede in provincia, ma da un po’ è ritornata silente. Anche se in amministrazioni comunali di centrosinistra ha realizzato qualche presenza.

Passiamo alle liste civiche presenti in consiglio comunale. Siena Sostenibile, non ci sono dubbi sulla sua collocazione a sinistra, e nemmeno sul dialogo con i Verdi di AVS. Così come vogliono essere tra i protagonisti del futuro centrosinistra senese. Di più sono in campo nell’opposizione quotidiana alla giunta Fabio con iniziative, denunce e proposte. E’ chiaro però che sono e resteranno una formazione autonoma. La loro provenienza da una costola di ambientalisti democratici è insieme una garanzia ma anche un discrimine. Per loro quella rottura iniziale si perde nella notte dei tempi. Il punto a capo della Salluce non può che attrarli, ma da qui ad essere rassicurati ci sarà bisogno di tempo.

Area Civica Siena. Quello che resta della coalizione civica di Pacciani sindaco, dopo che tutti i diversi raggruppamenti hanno ripreso la loro autonomia. Di sicuro ad oggi non è entrato nell’alveo della maggioranza e dunque può essere disponibile ad un confronto con il Pd. L’impressione però è che questo possa avvenire, più che in chiave strategica, piuttosto punto su punto.

Stessa ragionamento, anche se probabilmente più complesso, può essere ricondotto alla lista Per Siena.

Dunque il campo largo se vuole essere tale dovrà passare da tavoli tematici, da intese elettorali, da accordi politici in sedi istituzionali. Un lavoro complesso che avrà bisogno di tempo e di tanto fattore umano. Di canali e flussi di fiducia.

Rossana Salluce, non a caso parla di persone. Il punto è che dovrà convincere molti – scusate il bisticcio di parole – a fare “punto a capo”. Perché se per lei è facile, per altri non lo sarà. Sia dentro al Pd – a scorrere la lista dell’assemblea non tutto è così nuovo come si lascia intendere – che all’esterno del Pd, dove non lasceranno certo scegliere le persone con cui dialogare.

Resta poi il campo largo delle associazioni, ma è un altro discorso…

Così come nella società civile ci sono personalità assai critiche nei confronti dell’amministrazione Fabio che, se sapute intercettare, con grande attenzione, dal centrosinistra potrebbero fare una qualche differenza.

Insomma, senza voler insegnare nulla a nessuno, pensiamo che un conto sia evocare il campo largo, un altro conto sia definirlo e farne il centro di relazioni e rapporti continuativi e coerenti; riuscendo rendendo chiaro che le scelte proposte saranno di tutto il Pd e dunque credibili.

Igor Zambesi

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