La Curia invita i soccorritori a parlare di Comunicazione

“La comunicazione sui media e gli interventi in emergenza. Professionisti ed esperienze a confronto”. E’ il tema dell’inconsueto incontro-dibattito del XV Festival della Salute che si è svolto oggi presso la Curia Metropolitana dell’Arcidiocesi di Siena.

Ad aprire l’evento sono stati gli esponenti delle associazioni di volontariato che hanno riportato le loro esperienze nella gestione delle emergenze.

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Ezio Sabatini, coordinatore del volontariato della Protezione Civile di Siena, ha raccontato come è stata affrontata l’emergenza Covid affrontando passo passo i vari step della pandemia attraverso l’impegno straordinario della protezione civile, impiegata principalmente nell’attività di prevenzione: “Il terremoto de L’Aquila, che è stata una delle calamità che ha visto l’impegno più massiccio di volontari, ha visto il volontariato coinvolto in un rapporto di 700mila giornate/uomo. Il Covid, ai dati del 2021, ne ha impegnati 2milioni e 200mila giornate/uomo”.

Ercole Fragasso, Colonnello commissario della Croce Rossa Italiana, ha riportato la sua esperienza nel modo di affrontare la comunicazione di fronte alle emergenze, sia nell’ambito del suo ruolo nel Ministero della Difesa che nell’orbita Croce Rossa: “La comunicazione è un tema sentito, ma in particolare nei momenti di emergenza rappresenta elemento dosante per un immediato intervento e per gestire situazioni di crisi. Deve essere affidata e gestita con competenza affinché sia corretta e leale”.

Sebastiana Pellegrino, della Pubblica Assistenza di Siena, accompagnata da cane Pongo, ha raccontato il suo impegno nel gruppo cinofilo. Ultimo intervento, quello dell’alluvione nelle Marche, dove sono stati impegnati nella ricerca dell’ultima dispersa. “Sono stati due giorni di full immersion, durante i quali abbiamo collaborato con le forze ordine ed i volontari da tutta Italia, formando una squadra operativa nella quale la comunicazione, anche interpersonale, ha rappresentato la chiave per rendere al meglio”.

Elio Anselmo, coordinatore del centro di ascolto delle Misericordie di Siena, nato durante il lockdown per fornire un aiuto concreto di sostegno alle famiglie ed alle persone in isolamento attraverso la consegna di beni primari, ha spiegato come l’attività del centro si sia adattata alle esigenze post pandemia: “al fianco oggi di 482 nuclei familiari nell’affrontare le difficoltà di tutti i giorni”.

Pasquale Albano, volontario della Croce Rossa Italiana, ha portato la sua testimonianza del centro CAS (Centro Accoglienza Temporanea) gestito dall’associazione, che da maggio ospita persone in fuga dai propri paesi di origine. I volontari sono stati impegnati particolarmente all’inizio nel sostegno psicologico. Il centro è situato nell’azienda agricola di Dievole, che ha messo a disposizione sia la struttura che la possibilità di far lavorare regolarmente le persone ospitate nell’azienda. Da questa esperienza ha invitato al monito, affinché la comunicazione sia funzionale all’obiettivo e non becera ed “acchiappa clic”.

La parola è passata ai professionisti della comunicazione, a cominciare da Bernard Dika, Portavoce del Presidente della Regione Toscana ed Alfiere della Repubblica Italiana: “La macchina della comunicazione deve essere abile ad adeguarsi continuamente. Nei tempi del Covid ci siamo trovati a dover prendersi cura delle persone a distanza, adattando anche noi stessi alle situazioni nuove, sfruttando tutti i mezzi possibili, parlando su tutte le piattaforme per raggiungere anche i più giovani. Ci dobbiamo scontrare con un sistema ancora arcaico, ma bisogna avere coraggio per innovare la comunicazione. Da un lato è necessario essere rapidi nel comunicare, ma al tempo stesso non avere fretta. Abbiamo bisogno di diversità perché solo con la diversità si cresce, ci si confronta, si litiga ma si ha il coraggio di trovare una visione comune”.

A seguire Luca Collodi, caporedattore di Radio Vaticana, il quale ha raccontato l’impegno dell’emittente nel cercare di dare conforto alle persone durante la pandemia: “Durante il Covid abbiamo cercato di stare accanto alla gente, cercando di combattere la solitudine e la paura con i mezzi che avevamo a disposizione. La radio è ancora un mezzo di diffusione potente, ed ha svolto un ruolo importante diffondendo la preghiera che durante la pandemia ha costituito un sostegno”.

Francesco Ognibene, Capo redattore Desk Centrale Avvenire si è soffermato sull’abuso della parola emergenza, che rischia di far perdere il senso stesso della parola. “La comunicazione deve essere costante e fedele all’informazione, senza soffermarsi e fare leva sull’emotività. Il senso dell’informazione deve essere porsi dalla parte delle domande profonde della gente che spesso restano inevase. Devo dare il senso dell’importanza delle cose che sto comunicando, così da creare consapevolezza nelle persone e combattere l’omologazione”.

A concludere il dibattito è stato il padrone di casa, Cardinale Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo della diocesi di Siena-Colle di Val D’elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, che ha raccolto in una chiosa finale la tematica dell’incontro: “Se la comunicazione oggi è un tema assoluto, chi opera nel campo della comunicazione ha in mano uno strumento potentissimo. È cambiata la struttura della comunicazione e non possiamo non entrare nei meccanismi di oggi e cercare di usarli con intelligenza. Dobbiamo affrontarla con delicatezza. Per cambiare le cose ci vuole una strategia comune e mi sento di fare un appello alla responsabilità, al rigore. C’è un diritto di conoscere ma anche il dovere di rispettare ed essere rispettati”.

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