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Tanta discontinuità nelle prestazioni della Note di Siena. Coach Betti anticipa un Natale di riflessioni

La continuità. Analizzando l’andamento della stagione della Note di Siena Mens Sana Basketball, almeno da metà del girone di andata in avanti, sembra essere proprio questa la cosa che manca.

E non è una cosa banale. Perché spesso è proprio la continuità a fare la differenza tra una squadra solida ed una che solida non lo è. E la Mens Sana purtroppo, troppo spesso ha peccato di solidità, di capacità di adattamento alle varie situazioni, che specialmente fuori casa hanno penalizzato molto la squadra di coach Paolo Betti.

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Domenica sera a San Miniato poi, sono state anche altre le cose che non hanno funzionato e purtroppo, ci duole dirlo, anche l’atteggiamento del secondo tempo non ci è piaciuto.

Cosa che invece non può accadere, per rispetto della maglia, ma soprattutto di tutte quelle persone che per quella maglia fanno sacrifici enormi. Non è accettabile che un ragazzo di ventuno anni, di colore e con grandi doti atletiche (N’Dour), “violenti”, nel senso sportivo del termine, un intero reparto lunghi.

Non può accadere che in casa della capolista si arrivi sempre secondi sulle “seconde palle” e che per più di una volta i vari Re, Cravero, o Metsla, abbiano avuto la meglio fisicamente sui nostri. Può accadere che facciano un canestro in più perché hanno più talento, ma non che lottino di più.

Detto questo poi si va anche su aspetti di qualità. L’attacco della Note di Siena a tratti contro San Miniato è stato difficile da commentare. Con molti più palleggi che passaggi, con spesso e volentieri spaziature non corrette ed una predisposizione alla forzatura che in B2 si paga molto più che in Serie C.

Merito della difesa di San Miniato? Può essere. Ma non è solo questo. Troppo spesso l’attacco della Note di Siena sembra farraginoso, risolto a volte dal talento dei singoli. Specialmente contro le difese che giocano con aggressività sul perimetro e raddoppiano in post basso Gianluca Prosek si fa davvero tanta fatica.

Poi c’è la fase difensiva. Ottantanove punti in trasferta, di cui cinquantaquattro nei secondi venti minuti di gioco non sono ammissibili. La sensazione è stata che ad un certo punto, sul -16 – cioè sul 51-35 oltre la metà del terzo quarto -, la squadra avesse come tirato i remi in barca, provando caso mai a fare un canestro in più ma non preoccupandosi di tutte quelle cose che invece non possono mai mancare, come la fisicità, la capacità di sporcare il gioco, tutte cose che San Miniato ha fatto molto meglio di noi.

Ce lo anticipa Paolo Betti sulla pagina Fb della Società: sarà un Natale di riflessioni in casa Mens Sana. Non perché la classifica oggi sia così male, dati gli obiettivi stagionali, ma perché i segnali arrivati da San Miniato vanno cancellati subito.

Il Natale però arriva anche al momento giusto, perché darà la possibilità ai ragazzi biancoverdi di ricaricare un po’ le batterie e magari di recuperare da qualche acciacco fisico. In particolare tutti ci auguriamo che possa servire a recuperare Matteo Neri, un giocatore troppo importante per poter essere “regalato”.

Se Matteo Neri tornerà a brevissimo allora la Note di Siena potrebbe aver ritrovato un giocatore prezioso. Qualora invece il problema ai tendini dovesse persistere, beh allora le riflessioni da fare potrebbero essere altre.

Si, anche perché a guardare il roster appare chiaro che i giocatori più “esperti” della categoria, almeno stando al numero di stagioni giocate in serie B, sono due: Matteo Neri e Jacopo Ragusa. Due che per motivi diversi, non stanno dando forse il contributo che tutti si aspettavano. L’uno per i noti problemi fisici, l’altro invece per una apparente difficoltà a fare quello che (si dice) abbia sempre fatto in vita sua.

Gli altri sono tutti o quasi esordienti e stanno mostrando qualche difficoltà a fornire un contribuito stabile di partita in partita. Andrea Belli ad esempio… si fa fatica a capire se sia il giocatore da stropicciarsi gli occhi visto in casa con Legnaia o con Empoli, o il giocatore totalmente fuori dal gioco visto a Cecina o a San Miniato.

Lo stesso vale anche per altri, come Pucci e Pannini.

I tre che hanno dato un po’ più di continuità sono stati Prosek (la cui fase difensiva però deve migliorare e non di poco), Vittorio Tognazzi (a cui manca un po’ di capire che in B2 non si può fare sempre le stesse cose che si facevano in Serie C e con la stessa efficacia) e Daniele Marrucci (a cui forse l’unica cosa da chiedere in più è un po’ di lucidità). Nessuno di loro aveva mai giocato in serie B prima di questa stagione.

(le foto di questo servizio sono della comunicazione della Mens Sana Basketball)

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