Mens Sana, troppe se ne prendono per poter vincere

Errori e pregi della Note di Siena all’indomani della prima sconfitta esterna con l’Olimpia Legnaia

Novantotto punti subiti sono troppi per pensare di vincere in trasferta. Questa è la prima cosa da dire pensando alla partita di ieri sera della Note di Siena Mens Sana Basketball.

Uno dei punti su cui recriminare sono di certo i 12 errori dalla lunetta, ma comunque il fatturato offensivo i biancoverdi lo hanno portato a casa anche ieri sera, dal PalaFilarete di Legnaia, con 87 realizzazioni, che non sono affatto poche.

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Cinquantasette punti subiti nei primi due quarti se non sono record negativo poco ci manca. E magra è la consolazione se si pensa che 25 su 57 sono stati frutto di assoli di puro talento di Alessandro Nepi, guardia senese cresciuta al Costone ed esplosa nella Virtus, che ha letteralmente mandato al manicomio una difesa senese che non è mai stata in grado di mettergli contro qualcosa di veramente credibile.

Ma a produrre e a segnare sono stati anche altri, giovani e meno giovani, che hanno saputo ben approfittare di una fase difensiva biancoverde poco attenta anche a quelle che nel calcio si chiamano le “seconde palle”.

E’ mancata certamente un po’ di energia, forse anche un po’ di attenzione. Non ci sentiamo di dire che sia mancato l’atteggiamento, perché in tutta onestà i senesi ci hanno provato e non si sono arresi riaprendo la partita nel finale più con i nervi e con il talento che con la lucidità.

Gli unici due momenti dove la Mens Sana ha spaventato Legnaia infatti sono coincisi con una difesa “particolare”. Pressing a tutto campo nel terzo quarto, quando si è tornati a -9, prima di essere rispediti a -18 e nel quarto quarto, e poi quando la difesa a zona 3-2 di Paolo Betti ha incrinato qualche certezza offensiva dei padroni di casa.

La Mens Sana è tornata vicina davvero nel finale ed oltre ai liberi sbagliati gridano vendetta anche alcuni episodi che se fossero stati giudicati diversamente avrebbero probabilmente potuto regalare anche un’immeritata vittoria.

L’appoggio da zero centimetri di Marrucci che si ferma sul ferro, i tre tiri liberi concessi a Cherubini che subisce fallo da Prosek dopo una buona difesa biancoverde, i rimbalzi in attacco concessi a vanificare una buona pressione sul perimetro.

L’atteggiamento del finale di gara è stato comunque positivo, peccato che sia stato limitato a soli 10 minuti sui quaranta complessivi. Ma è esattamente da lì che si deve ripartire. Dagli occhi della tigre, dalla voglia di dimostrare di poterci stare laddove molti (ed in alcune situazioni) non ci si sono mai neppure affacciati.

Quello che invece non deve esistere è l’isterismo ed il pensare di risolvere le cose ognuno per i fatti propri. Perché questa squadra dà la sensazione di essere forte solo quando gioca insieme, soprattutto in difesa, ma anche in attacco. Come nel primo tempo contro Arezzo.

Quando invece le cose non vanno bene si tende un po’ ad isolarsi ed aiutarsi meno ed invece la chiave è la condivisione della palla, anche a costo di esagerare con un passaggio in più. Oltre che aiutarsi dietro, dove giocoforza spesso ci si trova a dover respingere attacchi talentuosi ed in situazioni emergenziali.

Soffermarsi sulle prestazioni individuali di ieri sa di poco. Anche perché andrebbe fatta una media di quanto accaduto nei primi trenta minuti e poi negli ultimi dieci.

Il più continuo in attacco forse è stato Prosek, che dietro però deve crescere molto se vuole davvero fare la differenza anche a questo livello. Il motore difensivo del tentativo di rimonta è stato Marrucci che in punta alla zona le toccava quasi tutte, meritandosi di restare in campo nel finale, mentre il motore offensivo del quarto quarto è stato Andrea Belli, che svestiti i panni del regista ha indossato quelli del realizzatore, dimostrando di poter segnare in tanti modi.

Quello un po’ più fuori dai giochi è invece sembrato Jacopo Ragusa, poco coinvolto e poco intenso nei contatti sotto canestro. Perché magari è vero che uno o due fischi in più avrebbero potuto premiarlo, ma lui deve essere un po’ più tosto. Qualità che ha sempre dimostrato di avere nella sua carriera. Non abbiamo dubbi che arriverà anche lui.

Chiudiamo con un’ultima riflessione. La Mens Sana parte con un unico obiettivo, quello di mantenere la categoria, magari senza soffrire troppo. Nel percorso di crescita di una squadra che in estate ha cambiato tanto e si è ritrovata al piano di sopra, serate come quella di ieri sono normali e devono contribuire ad accelerare il processo di crescita.

Non abbiamo dubbi che la strada sia quella giusta, sperando che anche da un punto di vista fisico alcuni giocatori chiave come Matteo Neri migliorino la loro condizione. Siamo solo all’inizio e quindi testa alta e pedalare. Nubi nere all’orizzonte non ne vediamo assolutamente.

La nuova classifica vede il Costone (2v0s) a punteggio pieno con Lucca e Mens Sana e Virtus a inseguire (1v1s). Mercoledì i biancoverdi ospiteranno in serata Cecina, mentre giovedì le cugine senesi daranno luogo al loro primo derby.

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