Multe e disagi: così Siena accoglie i turisti

Non è stato un anno fortunato per i turisti che hanno scelto Siena come meta per le vacanze. I festanti gruppi capitanati dalle guide, sotto il solleone estivo, hanno sudato almeno 2 camicie aspettando le navette che facevano la spola dal Campino di San Prospero a Pescaia, centro di raccolta dei bus turistici. Chi viaggiava in auto, ha consumato benzina in cerca di un parcheggio scoprendo poi che, se anche scegli quello a pagamento, puoi trovarti a brutte sorprese. Lo segnala un turista che ha speso diverse centinaia di euro per tornare in possesso della sua vettura, regolarmente parcheggiata al parcheggio Fortezza.

“Non dimenticherò Siena – racconta -, non per le sue bellezze, ma per il suo sistema di parcheggi! Che dire è quantomeno atipico, prendere la multa in un’area di sosta a pagamento, non capita in tutte le città. Non solo, l’auto era stata portata via e ho anche temuto che fosse stata rubata.

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Venuto in gita per 2 giorni, sabato scorso ho parcheggiato l’auto nel parcheggio a pagamento Fortezza, ho ritirato il ticket all’ingresso e mi sono goduto la giornata. Il giorno successivo quando sono andato a riprendere la macchina ho visto che al suo posto c’erano le bancarelle del mercato. E ora? Con difficoltà ho cercato un poliziotto, poi dei signori mi hanno indicato dove fosse il comando e lì mi hanno spiegato che la mia auto era stata rimossa per divieto di sosta.

Non ero il solo, c’erano anche turisti stranieri che avevano subito la stessa sorte. Pare ci fossero dei volantini attaccati ai tronchi degli alberi con scritto che la domenica ci sarebbe stato il mercato.

Comunicazione che io non ho notato arrivando in una città che non frequento e pensando che il parcheggio a pagamento fosse il posto più sicuro per evitare multe.

Avrei preferito quei soldi spenderli per una bistecca e una bottiglia di vino, invece giornata rovinata e ritorno a casa con un’opinione negativa della città”.

Speriamo sia andata meglio ai ciclisti ma c’è da dubitarne visto che non esistono aree custodite per le biciclette. L’unica certezza rimangono i pellegrini della Francigena che le gambe se le portano appresso…

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