Navette, un provvedimento di sola autorità?

Pochi giorni al via della sperimentazione sui bus turistici. Trasbordi obbligatori su veicoli a 90 posti di Tm e Sigerico

Strano, veramente strano il dibattito che si è aperto in queste ore di luglio sul turismo a Siena. Perché strano, direte?

Perché si apprende che – tra qualche giorno… o forse anche no? – il Comune – a cui per altro compete tutto questo – avvierebbe a sperimentare le modalità con cui sostituire l’attracco dei bus turistici, oggi concentrato al Campino sotto la Fortezza, quando nell’autunno – inverno prossimi il Campino stesso sarà chiuso per lavori. O forse stanno solo studiando?

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Si dirà, finalmente si programma e si guarda al futuro. Bene! Qualche dubbio però viene.
Ora, inutile dire che di solito si sperimenta un progetto pensato, studiato, riflettuto. Magari confrontato con i diretti interlocutori (tour operator, agenzie turistiche, guide turistiche).

Ma di tutto questo non c’è traccia. Semmai una veloce riunione dieci giorni fa a delibere già prese…

Ma anche così nulla di male… se le idee fossero chiare! Ma non ci sembra. Perché? Perché non abbiamo sentito nessun racconto. Se non un: “intanto proviamo a fare qualcosa, poi vedremo come va’…”

Avessimo magari sentito un racconto di questo tipo: “Questi turisti, portati dai pullman – che stanno raddoppiando e oltre – che invadono la città per una visita scappa e fuggi di massimo tre ore, devono arrivare alle porte della città solo con le navette della città stessa; i loro pullman devono sostare – pagando il relativo parcheggio senza possibilità di evadere – soltanto nei posteggi scambiatori previsti. E poi, bisogna programmare e sventagliare gli afflussi sulle varie vie d’accesso, impedendo l’ingolfamento solo di alcune strade, impedendo loro di rendere la città invivibile ai senesi…”

Un racconto siffatto sarebbe un po’ di destra, ma diciamo, ci starebbe. Ma nulla di tutto questo abbiamo sentito.

Più prosaicamente, pensiamo di aver capito che il Comune, dalla Regione (Toscana Mobilità) con destinazione Sigerico, ha a disposizione 4 navette da 90 posti cadauno, nel quadro di un progetto di mobilità sostenibile. Qualcosa bisognava pur farci… E siamo arrivati alle “navette per turisti”.

L’abbiamo detta male? Troppo diretta e senza tanti fronzoli? C’è ne scusiamo. Resta il fatto che quei quattro pullman dovrebbero pur costare, qualcosa alla collettività senese. Ma nessuno lo dice.

Alle domande legittime: ma i turisti (ovvero i tour operator) sono stati avvertiti? Poiché sicuramente le operazioni di trasbordo, facile prevederlo, modificheranno i tempi di percorrenza delle visite stesse. E, qualcuno dovrà riorganizzare i tempi di accesso nei diversi siti per quali sono stati organizzate le visite e acquistati i biglietti. Nascerà un contenzioso? Chi lo gestirà? Silenzio.

Probabilmente si è convinti che così facendo si potrebbe surrettiziamente complicare la vita al turismo “povero e veloce”? Probabile, ma saremo in errore, è più facile invece che si corra il rischio di dare l’idea di una gestione improvvisata con un nocumento all’immagine della città tutta.

Perché a ben vedere ogni progetto dovrebbe partire dall’infrastruttura di attracco e sosta. Una infrastruttura di servizi adeguati e necessari. E dopo l’infrastruttura un’adeguata preparazione organizzativa che non si fa in qualche mese.

Vediamo insomma di non arrivare alla classica situazione tanto rimproverata alle precedenti amministrazioni di aver provocato sia il danno che la beffa.

Naturalmente ben venga una riflessione a trecentosessanta gradi e una politica turistica.
Tanta gente a Siena – forse fin troppa – vive di turismo. Molti gli equilibri della città che appaiono sconvolti con la crisi del manifatturiero. E non è vero che sul turismo non ci sono idee e proposte. Basterebbe ascoltare.

Il nostro spazio è a disposizione

Igor Zambesi

Nella foto copertina l’assessore Tucci con Pampaloni e Ceccotti in occasione altra iniziativa sulla Mobilità

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