A Palazzo Patrizi il convegno “Il Settore Giovanile secondo noi” voluto dal supporter trust Usd Millenovecentoquattro
Risalendo via di Città, per strade che dopo le 20:00 sembrano diventare luoghi di ritrovo dopo il sawm islamico nel mese di ramadan, mi chiedo cosa avrà voluto dirci il convegno di Usd Millenovecentoquattro dal titolo “Il settore giovanile secondo noi”.
Non è stato atto di presunzione come il titolo, appunto, suggerirebbe e neanche proclama di azione perché i mezzi dell’Associazione al momento non lo permettono e gli stessi tempi forse non sono giusti. Difficile impegnarsi per la credibilità di un comparto a qualche ora dall’ennesimo, clamoroso, scandalo che ha macchiato il nome e la carriera di un grande del calcio italiano.

Ci sono due elementi, anzi tre, cui do valore. Il primo è che, ogni persona che ha parlato, ha espresso comunanza di idee e principi con le altre, il secondo è che d’ora in poi – questa la risposta che mi sono dato – Millenovecentoquattro farà con le giovanili come la lingua fa con il dente che ha più sensibilità… Non smetterà di sfruculiare.
Il terzo elemento lo ricavo un po’ dalla convinzione e un po’ dall’esperienza: il supporter trust senese è oggi una realtà del territorio, ma al momento diverse rendite di posizione non lo rendono collante unico per gli sportivi senesi. Fuori le mura, tuttavia, il sodalizio ha già una ricaduta massiccia. A livello nazionale, dentro e fuori il movimento cui appartiene, sta crescendo. E anche ieri, con la premessa di chiamarsi fratelli, esponenti di Noi Samb (Michele Palmiero e Edoardo Tarullo) e del Centro Storico Lebowsky (Matthias Moretti) hanno offerto con gioia e disinteresse il racconto delle loro esperienze nella strutturazione e gestione del calcio giovanile. Pur se ha solo fatto domande dalla sala citeremo anche la presenza di Luca Salvadori di Orgoglio Imolese.

Stefano Pagnozzi, presidente del SinC, Supporter in Campo, ha spiegato bene perché i tifosi si attenzionano su questo argomento: “La nostra mission è guardare al futuro, per questo le nostre associazioni primariamente guardano alla gestione e al sostegno dei settori giovanili senza intenti speculativi”.
Non sono stati i tifosi ospiti comunque l’attrazione principale. Stelle della serata, subissati da domande che hanno reso egemone quella che il presidente Simone Bernini ha voluto definire lectio magistralis sono stati due amici e iscritti di vecchia data dell’Associazione: Daniele Gastaldello, oggi allenatore e Massimiliano Mazzei, oggi responsabile sviluppo del settore giovanile dello Spezia Calcio.

Hanno parlato soprattutto di quel percorso di qualche mese che divide il momento iniziale della “formazione” a quello finale della “coesione”, un percorso che quando è fatto bene deve essere improntato a trasparenza e giustizia e passa doverosamente per il momento dei “conflitti”. Senza di essi non c’è squadra. Con moltissima attenzione è stato trattato il tema della “prestazione” che diversamente da ciò che solitamente avviene, non può essere parametro di valutazione per i più giovani, soprattutto se appartenenti al mondo delle società dilettanti.
Altra stella della serata, è stato Don Max, al secolo Massimiliano Gabbricci, direttore della Pastorale dello Sport alla Curia e del Ricreatorio Costone. Bernini lo ha voluto accanto a sé come co-presentatore e neo acquisto di grande rilevanza tra i soci di Usd Millenovecentoquattro. Di assoluto rilievo la sua vicinanza al calcio, cappellano degli Azzurri vincitori del titolo europeo, guida spirituale di moltissime realtà a cominciare dalla Fiorentina – però ha voluto precisare che le prime partite viste sono quelle del Siena -, ha riportato esperienze professionali e parole rivolte ai giovani da campioni oggi scomparsi come Gianluca Vialli e Davide Astori.

Quando il microfono è toccato a Roberto Pierangioli, responsabile del settore giovanile di Siena Fc, ci è sembrato di percepire parole sincere dette da un dirigente stanco, o quantomeno fortemente disilluso. La sua provocazione sarebbe di chiudere tutte le scuole calcio per almeno dieci anni, perché le stesse sono responsabili di avere portato il concetto della prestazione tra i bambini. Non più incontri da oratorio, sospesi dalla merenda e interrotti dal buio, ma esercizi ripetitivi sorretti dalla promessa che gli ultimi dieci minuti di un’ora potranno esser passati a giocare con il pallone, se nel frattempo non interverrà la punizione che lo impedisce. Secondo la sua visione la Robur dovrà attendere un bel po’ per il ritorno a un fiorente settore giovanile… Ripartiti da poco in un comparto che è “condannato a vincere”, il settore giovanile bianconero non ricorre neanche ai raduni perché al momento potrebbe solo offrire una maglia nei campionati provinciali ad atleti che già nelle proprie società di appartenenza disputano campionati maggiori.

Sappiamo che Siena Fc ha tentato la strada della sinergia con le altre società senesi. In attesa che i minori finanziamenti che ricadono sulla città facciano breccia alla necessità, l’una non vuole e non può abbassarsi, le altre non intendono recedere a meno di non ottenere vantaggi economici che il Siena FC al momento non può dare. E comunque il disingannato racconto di Pierangioli, perfettamente in linea con la serata, l’abbiamo percepito come un regalo di chiarezza.