Note di Siena, Marrucci dai, fai contento Figus

Possibili tattiche e strategie di Gara 2. Domani al PalaEstra alle 20:00. Si comincia e si finisce dalla difesa

Con Gara 1 in archivio (ormai) da quasi 48 ore è tempo di pensare solo a Gara 2, che si disputerà sempre al PalaEstra, domani, mercoledì 24 Aprile, alle ore 20:00 (biglietterie aperte dalle 19:00).

L’equilibrio delle prime tre sfide tra Note di Siena e Garden Resort fa presagire ad un prosieguo della sfida altrettanto in equilibrio e che potrebbe significare anche un allungamento della serie, con conseguente stress fisico e mentale crescente per tutti i protagonisti che, ricordiamolo, salvo qualche rara eccezione, nella vita fanno altro oltre ai giocatori di pallacanestro.

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Persico (8) e Bianchi (24) si oppongono al tiro da sotto di Cucini (21)

Ma prima di fare troppi ragionamenti di lungo periodo, proviamo a concentrarci su ciò che potrebbe cambiare tra Gara 1 e Gara 2 e ciò che le rispettive panchine potrebbero provare a fare per far girare l’inerzia da una parte o dall’altra.

San Vincenzo è stata al comando di Gara 1 per quasi tutta la partita, prendendo anche margini di vantaggio discreti (+12 il massimo scarto), non riuscendo mai però a chiudere definitivamente i giochi, pagando poi a caro prezzo il finale che ha visto esultare i padroni di casa.

Nel complesso i marittimi hanno tenuto in mano il controllo del gioco fino a quando hanno saputo muovere la palla con fluidità sul perimetro, approfittando delle attenzioni che la difesa senese ha riservato a Persico, spalle a canestro, e trovando con continuità tiratori liberi oltre l’arco dei 6,75. E di tiratori San Vincenzo ne ha diversi, perché oltre al fromboliere Camillo Bianchi, sono temibili da oltre l’arco almeno altri 6 giocatori: Giovani, Bertini, Zanassi, Mezzacapo, Guerrieri e Bazzano.

Bianchi svetta sull’attacco della Note di Siena Mens Sana

Nel secondo tempo le cose sono andate meglio per la difesa di Paolo Betti, con Persico ben limitato sia nell’1vs1 da Sabia (ed a tratti anche da Prosek), ma anche grazie alle rotazioni sui cambi dove spesso Tognazzi e gli altri esterni si sono trovati accoppiati con il lungo ex Piombino, mettendo il corpo contro di lui molto di più di quanto fatto nei primi venti minuti.

Forse una delle chiavi difensive potrebbe proprio essere questa. Rischiare qualcosa in più lasciando più spesso Persico a battagliare con i lunghi biancoverdi, senza correre sempre in raddoppio esponendo il perimetro a bombardamenti degli esterni. D’altronde, per stessa ammissione di coach Baroni, per San Vincenzo, un tiro aperto da tre punti è un buon tiro, viste le qualità in questo fondamentale dei suoi esterni.

Senza dimenticare che anche lo stesso Persico, all’occorrenza, può tirare (e segnare) da oltre l’arco, oltre ad avere mani educate da dentro l’area. In generale San Vincenzo crediamo che debba tentare di continuare a controllare il ritmo della gara, perché a metà campo ha dimostrato di avere forse qualche arma in più dei biancoverdi.

Ci serve che stasera Alberto Puccioni possa prendersi i suoi tiri

Altro tema difensivo per la Note di Siena non può che essere la marcatura di Camillo Bianchi, che in queste prime tre partite abbiamo visto affidato alle cure di Iozzi, Cucini, Brambilla e Marrucci. Difficile dire chi se la sia cavata meglio, perché il buon Camillo è forte per davvero e quindi spesso segna anche nonostante delle buone difese contro di lui.

La sensazione è che prediliga il tiro da fuori rispetto alle penetrazioni, mentre, se marcato da un piccolo, può andare spalle a canestro e fare male dal mezzo angolo. Un’idea potrebbe essere quella di provare a togliergli il tiro da 3 punti, un fondamentale nel quale è migliorato molto rispetto al Bianchi 1.0 visto in Viale Sclavo fino agli Under 19. Però il rebus resta difficile da risolvere per la difesa senese, perché a mani educate e fisico ancora ben allenato, Camillo Bianchi abbina un’intelligenza cestistica non comune a queste latitudini e pertanto riesce spesso a trovare spazio anche laddove la difesa lo “costringa” a fare cose a lui meno congeniali.

Per quanto riguarda l’attacco invece, la Note di Siena dovrebbe forse provare a correre quando gli è possibile. Perché i break di Gara 1 sono arrivati quasi sempre grazie a pressione a tutto campo, recuperi e corsa. Così come il 12-0 di parziale con cui si era aperta la prima sfida tra le due squadre giocata oltre un mese fa a San Vincenzo.

Caso scuola: Marrucci sulla linea dei 3p senza marcatura, Mezzacapo si oppone solo all’entrata, Bertini si oppone a Prosek, Giovani è pronto al raddoppio

A difesa schierata il San Vincenzo Basket ha tonnellaggio e centimetri superiori e tali da impedire a Tognazzi e Marrucci di arrivare al ferro con facilità, ma anche in grado di contenere bene il gioco spalle a canestro di Prosek e Sabia. Muovere la palla e muoversi di più senza palla potrebbe essere per questo molto utile anche per provare a mettere più in partita Alberto Puccioni, giocatore fondamentale nell’economia del gioco biancoverde e molto silente in Gara 1.

Pensare ad una serie con Puccioni così poco coinvolto non ci fa ben sperare, mentre se il tiratore di Pontedera riuscisse a trovare i “suoi” spazi da oltre l’arco, allora potrebbe essere tutta un’altra storia.

Brambilla e Cucini hanno segnato 3 triple in totale in Gara 1, speriamo possano replicare la performance, ma chiaramente il loro “peso specifico” in attacco è per forza minore rispetto a quello di Puccioni.

Infine, una nota su Tognazzi e Marrucci. I due top scorer di Gara 1. Entrambi hanno fatto fatica ad arrivare al ferro, ma hanno trovato il modo di segnare 28 punti in due. La sensazione è che arrivare al ferro sia dura contro queste squadre e probabilmente devono inventarsi qualche altra cosa.

Domani la capacità di incitamento sarà un antidoto alla stanchezza

Per Tognazzi l’opzione arresto e tiro resta di buona affidabilità. Marrucci invece dovrebbe accettare con più serenità la sfida lanciata da tutta San Vincenzo (ma non solo) di farlo tirare da 3 punti. Chi lo vede allenarsi in settimana con Coach Binella giura che le percentuali non sono poi così male.

Forse basterebbe crederci un po’ di più. E se lo gasa può pure continuare a fare come D’Angelo Russel dei Lakers. Dito che indica l’avambraccio e grido: “I’ve got ice in my veins!” come avvenne con Prato a Palazzo. A Figus piacque; ed è anche il suo compleanno.

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