Note di Siena verso lo scontro da “tutto in una gara”

Poco tempo per complimentarsi dopo la vittoria sulla Virtus: domenica c’è Quarrata e vale una stagione

Note di Siena Mens Sana Basketball – Stosa Virtus Siena 76-73 (19-21; 40-41; 61-60)

MENS SANA: Tilli n.e., Belli 5, Pannini 6, Ragusa 2, Marrucci 7, Pucci 8, Sabia, Prosperanti n.e., Neri 13, Prosek 13, Tognazzi 17, Jokic 5. All.: Betti

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STOSA VIRTUS: Bartoletti 6, Joksimovic 7, Zocca 5, Falchi n.e., Olleia 10, Costantini 8, Calvellini 6, Gianoli 18, Braccagni, Guerra 13, Vegni n.e., Chellini n.e.. All.: Evangelisti

Arbitri: Marinaro di Cascina e Russo di Firenze

Note: Spettatori 2000 circa. Usciti 5f: Joksimovic (75-72). Tiro da due: Mens 21/52 (40,4%), Vir 19/36 (52.8%), Tiro da tre: Mens 7/20 (35%), Vir 5/22 (22,7%). Tiri liberi Mens 13/20 (65%), Vir 20/31 (64,5%). Rimbalzi: Mens 47 (14+33), Vir 39 (7+32). Perse/recuperate: Mens 12-8 (-4), Vir 12-5 (-7)

Mettiamola così, ragionando con lo stomaco da tifosi mensanini, ieri pomeriggio si sentiva un vuoto, una mancanza e stamani invece c’è un pieno: la partita è stata negli standard che ci si attendeva dopo la prestazione di Lucca e i due punti, a tratti insperati, danno molto sapore a tutto il resto. Ci culliamo di questo pensiero mentre le altre tre partite del girone stanno per essere giocate, perché se guardiamo avanti tornano le ansie.

Ansie che ha sentito forte la Dany Quarrata al PalaMelo. La forza e la voglia di rivalsa della BCL non hanno contato. Tutto avviene nel quarto quarto, prima Lucca trasforma un -5 in un +5, poi Quarrata fa un +18 che chiude la gara: 96-83. Per coach Tonfoni è la miglior partita dell’anno, ma ammette di avere la testa già alla Mens Sana, domenica prossima alle 18 in contemporanea con tutte le altre gare della nona di ritorno.

La partita dell’andata è un monito chiaro per coach Betti. Non è da ripetere un’altra imbarcata di venti punti, magari dando la sensazione, come avvenne, di aver ogni arma spuntata contro la Dany, all’inizio del torneo una delle grandi favorite. Ciò comporterebbe il riaggancio dei pistoiesi ai biancoverdi con chiaro favore di scontro diretto. Quella gara, domenica, è la gara della SALVEZZA. Le alternative sono ferali: chiedere punti a Empoli e Costone con l’aggravante del bisogno. E di doverli avere da entrambe.

E tuttavia non è l’angoscia che può fortificare la Note di Siena, quanto quella compattezza ieri mostrata a fronte di una grandissima squadra, la Virtus. I biancoverdi sono consci che ora che hanno un roster senza chiare defezioni possono alternare molte soluzioni sia in difesa che in attacco. L’innesto di Jokic è senza dolore né patemi; forse addirittura troppo naturale, guardando ai continui “scambi di cinque” e pacche varie. Averlo, considerata anche la sua velocità, potrebbe consentire più opposizione al tiro pesante che nella squadra di Quarrata viene praticato da lunghi.

Ci scusiamo con la Stosa Virtus, cui un lungo che rimpiazzi Dal Maso servirebbe davvero. Ieri Gianoli e Joksimovic, soprattutto il primo, sono stati eccezionali, ma hanno giocato un lungo finale di gara con quattro falli ciascuno. Si è rivelata una fake quella dell’arrivo di Kevin Cusenza. Effettivamente il lungo ha rescisso con San Severo, ma il suo costo non è affrontabile in base agli standard della società di Fabio Bruttini.

La sconfitta rende estremamente fievoli le chance di poule promozione per i rossoblu e tuttavia la squadra non può alzare il piede dall’acceleratore. Evangelisti parla di una partita alla volta. La vittoria di Quarrata su Lucca non ci voleva, ma i punti in palio restano sei e potrebbero portare i senesi a quota 22 punti, cioè quelli oggi detenuti dalla Mens Sana, quinta. Inoltre quelli con Cecina, Quarrata e Spezia sono tutti punti che, oltre a definire l’eventuale avulsa, ai ragazzi di via Vivaldi potrebbero servire qualora ci fossero da evitare i play-out.

Gran pubblico. Non abbiamo il dato definitivo, ma l’occhio ci dice che si sono sfiorati i duemila con una tifoseria “ospite” – tante famiglie – un po’ relegata nel settore di competenza degli ultras. E grandi nomi. Uno più degli altri… Tomas Ress, l’ormai solo n.14 della storia della Mens Sana. Incassati applausi e coro del settorino, questo cuore biancoverde si è messo a incoraggiare i propri eredi. Amori infiniti.

Come in vigilia Evangelisti aveva detto, e Betti lasciato intendere, è stata davvero una gara tra difese. Prevalentemente incentrata sul predominio delle plance (Gianoli e Prosek sette falli subiti ciascuno) che alla fine risulta in parziale appannaggio della Note di Siena che nel corso della gara si prende 72 conclusioni contro le cinquantotto ospiti. A fronte di un numero di falli pressoché simile (23-22) è la Virtus che va a battere almeno undici liberi di più che non sono risultati decisivi soprattutto per la scarsa precisione di Gianoli (6 su 12).

Grande merito della Mens Sana è l’aver saputo precludere le conclusioni agli esterni della Virtus che nel secondo, terzo e quarto quarto non vanno oltre un “ciuff” dalla grande distanza ogni dieci minuti (per un 22% complessivo). La partita ha visto per venticinque minuti buoni gli ospiti alla guida, realizzando un +9 al primo quarto (12-21); la Mens Sana quando è venuta fuori nel terzo quarto (+7, 67-60) non ha saputo mettere al sicuro la gara e questo coach Betti l’ha sottolineato pur nell’entusiasmo di fine gara.

E’ una Mens Sana in crescita, “Giangidipendente” dato che Prosek è l’unico a cui il coach ha chiesto trenta minuti di impegno. Sempre più confortata dal poter disporre di Matteo Neri, in doppia cifra nel tabellino, con un Pucci molto più convinto e un Tognazzi che trova sempre canestri coraggiosi. E’ una Mens Sana comunque dove non si possono davvero eleggere migliori e peggiori perché è il dato complessivo che ieri sera l’ha portata a una vittoria che a 17”09 (75-72), palla in mano alla Virtus, era tutta da confermare.

Sì, davvero, è stata una bella sera di basket. Quel basket di cui il Palazzo ha un gran bisogno. Basket e… anche pattinaggio. Complimenti alle ragazze dell’artistica su rotelle della Polisportiva per la loro esibizione nell’intervallo.

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