Overtourism al tempo dei Nove

Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo una considerazione sulla vita e le scelte cittadine da Camilla Curcio (foto). Donna attiva e intelligente fa da tempo, come racconta, la guida turistica e ci parla di costituto senese, di turismo non ricco e probabilmente, sottintesa c’è una critica al Comune per il prossimo avvio di una sperimentazione anti pullman turistici… (dr)

Avevo vent’anni appena, già guida turistica della Città di Siena, quando Gabriella Piccinni mi assegnò in lettura tutto il Costituto Senese del 1262 nel corso di un seminario di Storia Medievale.

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Non feci salti di gioia, ma quella che ritenevo dovesse essere una tortura oppure una noia mortale, si rivelò invece una fantastica esperienza: mi ritrovai a passeggiare nella Siena del Trecento, anzi mi ritrovai nelle vesti di una fanciulla danzante nell’affresco di Ambrogio!

Che bellezza potersi imbattere in quelle parole così fiere che prescrivevano di acconciare et seliciare la via fuori Porta a Montone “per uno bello andare nella Città di Siena”.

Oppure quella delibera sulla Croce del Travaglio: è vietato ai lavoratori fermarsi la mattina alla detta Croce, ” a schifare la malagevolezza fáttane al forestiero”.

Non ho trovato nessuna delibera che facesse riferimento a quei “pecoroni” di pellegrini e viandanti, a nessuno è venuto in mente di deviare quelli malconci in Calzoleria ma invece ci si premurava di fare spazio adeguato al passaggio nei punti nevralgici della città.

Era chiaro e limpido per il cittadino senese del Trecento, che quel pellegrino, che spesso non lasciava niente nelle tasche del commercio locale, al contrario portava via con sé l’immagine di una città splendida ed accogliente.

Questo viandante che si ritiene fortunato di essere passato da lì farà un lavoro importantissimo: diventerà ambasciatore della bellezza della città, che non è mera valenza estetica ma quella bellezza fatta di armonia tra persone e palazzi, tra viandanti e cittadini.

Dunque un appello: comunque Voi amministratori decidiate di governare i flussi turistici, per favore non pensate solo a come risolvere il disagio arrecato al cittadino, ma cercate di evitare ogni malagevolezza al forestiero perché arrecando disagio farete il contrario esatto dei governanti del Trecento: il turista che arriva in bus è il nostro ambasciatore: è quel nonno, è quella mamma che quando torna a casa dirà ai figlioli: che bella Siena, andateci a tutti i costi! Ci dovete stare almeno un paio di giorni, perché è perfino più bella di…

Camilla Curcio

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