C’è limatura di ferro da ripulire tramite personale qualificato e qualche ferita al parquet è stata inferta
Andiamo per ordine. Le polemiche fini a se stesse le lasciamo a quegli altri. Non servono e sono faticose. Tuttavia una sorveglianza collettiva su alcune cose bisogna tenerla. Vogliamo quindi dedicare tre parole tre alla questione del PalaSclavo, non più PalaEstra.
Già anche questa… Ma se Estra volesse ridare qualche soldo chi ci deve andare ora a chiederli? Il Comune? Chi può impegnare il naming del Palazzo?
Polemiche forse, anzi certamente, sarà da farne per l’antisismica. Qualche giorno fa il sito Pallalcerchio.it ha giustamente rinzillato la questione. I due articoli finora scritti, unitamente a quanto scritto da La Nazione, spingono verso l’ineluttabilità di un “nulla” che si concretizzerà a partire dal 2027.
Comunque, ieri mattina, siamo passati da Palazzo mentre la ditta che ha eseguito le saldature se ne stava andando. Chiaramente non si poteva formalmente accedere al cantiere, ma, riaperti i lucchetti, i varchi del Palazzo sono tornati a essere molti. Ci scusiamo con chi se la potesse prendere per questo.
Andando via – insomma, speriamo di no – la ditta rimuoveva le macchine, le apparecchiature e i rivestimenti utilizzati per effettuare le saldature interne alla soffittatura, tenendo nel frattempo in protezione ciò che c’era sotto.
Bene. Dal Comune non erano giunti comunicati, ma il timing l’assessorato l’aveva fatto con le Società che avevano poi reso noto che il nuovo termine ulteriormente derogato – rispetto “al dopopalio” – per la riconsegna della struttura era il 6 settembre. Quindi riconsegna il 5 a metà giornata vuol dire che si è fatto prima. Bravi.
La ditta lascia un po’ di ferri e impalcature, nella parte superiore, quella che mai e poi mai sarà ritenuta agibile dalla commissione prefettizia agli spettacoli. E lascia moltissime finestre a quella sommità aperte e/o senza rivestimenti. Da quelle parti… – in realtà non si è mai stati troppo chiari perché all’inizio si parlò di chiudere prima gli spalti a destra e poi quelli a sinistra – la ditta tornerà per continuare a lavorare al netto di allenamenti e partite, prima di chiudere il cantiere nell’estate 2025.
La questione dei molti finestroni rimasti aperti probabilmente sarà la prossima ad essere affrontata in quanto potranno esser causa di ingresso di volatili all’inizio e di peggioramento del clima interno quando inizierà a far freddo. Oltre, in ore diurne, a costringere chi si allena sul campo a convivere con bagliori e riflessi che in passato avevano reso necessario l’oscuramento.
La ditta però lascia due ordini di problemi. Questi problemi ci hanno all’inizio lasciato pensare che la restituzione del Palazzo in fruizione alle due società senesi – Mens Sana Basketball e Emma Villas Volley – non sarebbe avvenuta prima del 16 settembre – cioè nella stessa settimana che la Mens Sana vorrebbe concludere con lo scrimmage casalingo contro Agliana.
Il problema è la polvere generata dai lavori di saldatura, contenente non sporco o semplice particolato, ma residui ferrosi per la quale rimozione serve una ditta competente, con personale competente, con tempi contingenti.
I contatti di stamani lasciavano prevedere che una ditta specializzata non sarebbe arrivata prima di martedì e che la medesima in due o tre giorni avrebbe risolto i problemi. A metà pomeriggio comunque arriva una diversa notizia: è stata trovata una ditta disposta a essere al lavoro ininterrottamente da domani mattina alle 7. Questa dovrebbe essere un’ottima notizia soprattutto per l’Emma Villas che quindi potrà disputare mercoledì 11 il proprio test match casalingo con San Giustino.
L’altro ordine di problemi riguarda l’integrità del parquet che sembra esser stato lesionato dai carichi sopportati in due punti: sotto il canestro dalla parte del fitness (cosa grave giacché ci saltano sopra giocatori dai cento chili in su, ma che potrebbe esser risolta) e, dall’altra parte, a ridosso della superficie di gioco del basket sul lato degli spogliatoi ospiti (e qui la lesione è decisamente importante), tanto che stamani ci avevano lasciato una piastra di rivestimento sopra.