Pd, in campo anche Paolo Mazzini

Salgono a quattro i candidati a segretario. C’è ancora vitalità nel Pd senese. Soprattutto una domanda: ora si va verso una candidatura unitaria?

Ci siamo lasciati dicendo che nel Pd senese qualcosa venerdì 25 sarebbe accaduto. E in effetti è successo giacché, a parte gli incontri del Commissario per ristabilire rapporti più fluidi e coerenti con una parte del Partito – di cui parleremo prossimamente, quando avremo ulteriori conferme -, si è affacciato un quarto candidato a segretario del Pd di Siena.

Un candidato che si aggiunge a Rossana Salluce; a Simone Vigni e a quello di Passione Democratica che, secondo voci non confermate, dovrebbe essere Piero Fabbrini, insegnante, scrittore, candidato alle ultime elezioni Comunali.

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Dunque il quarto è qualcuno che ne ha già masticato di politica. Segretario di circolo, consigliere comunale, assessore, componente della Fmps. L’architetto Paolo Mazzini è uno dei senesi, componenti dell’assemblea regionale del Pd, sostenitore della Schlein della prima ora.

Viene da pensare che così facendo il congresso del Pd diventi un gorillaio di difficile gestione, fosse soltanto per trovare le firme occorrenti a sostegno delle candidature.

Potrebbe essere… ma anche no.

Come quel vecchio gioco della palla impazzita che toglieva dal video tutti i pezzi, analogamente questo potrebbe fare la candidatura di Mazzini. Spingere cioè tutti i raggruppamenti, in particolare quello della ex maggioranza a fare un passo indietro e a chiedere al Commissario un tavolo per trovare una sintesi unitaria. Qualcosa in questa direzione si è mosso. Ma è troppo presto per dirlo, e ancor più per misurare gli effetti di questa nuova candidatura.

Di sicuro c’è che la prima dichiarazione di Paolo Mazzini sembra proprio andare in questa direzione: “la mia disponibilità è legata alla consapevolezza che la situazione andasse “scossa” con una proposta che recuperasse l’idea fondamentale di costruire una guida più ampia possibile a questo Partito cittadino. Con un programma chiaro, una precisa visione della città e una lingua sola. Sperando che questa consapevolezza sia più diffusa di quel che si vuol far credere”.

Insomma alla fine, per strade impervie, il Pd senese sembra tornato ad avere una qualche vitalità.

Igor Zambesi

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