Pd “intossicato” rimanda tutto al 25 ottobre

Da fine maggio ad oggi il Partito non è ancora riuscito a sostituire il segretario cittadino del capoluogo

Fumata nera in casa Pd e ulteriore rinvio della discussione al 25 ottobre. Il tema è sempre quello di chi fa il segretario cittadino dopo le dimissioni di Massimo Roncucci (foto) successive alla sconfitta elettorale del 28-29 maggio scorsi.

Congresso straordinario per il rinnovamento sembrava essere il mantra assunto dalla maggioranza dell’assemblea comunale, in una recente consultazione realizzata dall’esecutivo provinciale. Consultazione tuttavia messa in discussione nella riunione di ieri sera.

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Quello che non è chiaro è chi convocherà e gestirà il congresso – commissario monocratico o collegiale? -, con quale progetto politico, con quali regole (elettorato attivo e elettorato passivo).

Così come non è altrettanto chiaro se si vuole avere un partito che torna a fare politica tra la gente, come rivendicano alcune componenti, o debba semplicemente assecondare le scelte degli amministratori, per altro sempre meno espressione del capoluogo.

Stenta a farsi strada l’idea semplice che le divisioni interne, la sfiducia reciproca, il “clima tossico” di cui più di un dirigente parla, dovrebbe essere il primo nodo da sciogliere con un atteggiamento improntato al confronto e all’unità.

E’ assai probabile che alla fine della fiera il congresso possa aprire più problemi di quelli che ha trovato e che il rinnovamento a colpi di votazioni, senza confronto politico, possa portare a una riedizione della rottamazione e dunque alla narcotizzazione di un corpo del partito che invece, nelle tre giornate della festa de L’Unità itinerante, ha mostrato segnali di interesse e vitalità.

Certo è che ad oggi nessuna componente interna al Pd sembra avere la leadership per raccoglierla.

Igor Zambesi

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