PD Siena: nuovo inizio o occasione mancata?

La segreteria Salluce tra buone intenzioni, nodi irrisolti e il peso della storia recente

Rossana Salluce ha presentato la sua squadra. Tredici persone rispettabili, volti più o meno noti alla politica, con abbinamenti tra competenze e responsabilità che appaiono più o meno azzeccati.

Li vedremo alla prova. In teoria, il gruppo ha buone potenzialità per sviluppare un’iniziativa politica incisiva. La vera sfida sarà capire quanto riusciranno a lavorare come solisti e quanto, invece, come una squadra coesa, capace di valorizzare sensibilità, esperienze e relazioni diverse per costruire una linea politica efficace.

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Un augurio sincero e un’attesa per le prossime iniziative. Preferisco il “ beneficio d’inventario” al riportare dei giudizi pregiudizievoli che già si sentono circolare.

C’è però un punto critico che merita di essere evidenziato: l’assenza dei segretari di circolo alla presentazione della nuova segreteria.

Eppure, saranno proprio loro i terminali essenziali del radicamento politico del partito, i punti di contatto con i quartieri e i territori, gli interlocutori diretti degli iscritti e della cittadinanza.

Può darsi che sia solo una questione di comunicazione o di nostra disinformazione. Ma, per ora, il quadro appare incompleto. A conferma di questa impressione, basti considerare che il circolo più grande, quello denominato Siena Nord—che comprende Petriccio, Acquacalda, Vico Alto, San Miniato e Scacciapensieri – non sembra ancora aver mosso passi concreti.

C’è poi un’altra questione da non sottovalutare. La conferenza stampa della segreteria è avvenuta a ridosso dell’assoluzione di Franco Ceccuzzi e Giuseppe Mussari.

Alla domanda di un giornalista sul tema, la segretaria Salluce ha risposto, citiamo a memoria: “Siamo contenti per loro, ma noi continuiamo sulla nostra strada”. Una dichiarazione che rischia di essere improvvida, perché ignora il peso politico che quella vicenda ha avuto nella recente storia cittadina.

Quel processo, nell’immaginario di una parte significativa della città, è stato vissuto come la prova plastica del sistema di potere costruito dal PCI-PDS-DS-PD intorno alla banca e alle istituzioni cittadine. Ha contribuito, a suo modo, alla vittoria del centrodestra. Ora che il tribunale ha sancito l’assenza di responsabilità penali, il PD senese può davvero permettersi di considerare chiusa la partita senza alcuna riflessione politica?

Il rischio è che il partito perda un’occasione per rileggere criticamente il proprio passato e, al tempo stesso, per riconnettersi con una parte dell’elettorato che si è allontanata proprio in seguito a quella stagione.

Il punto non è solo la riabilitazione di Ceccuzzi e Mussari, ma la necessità di chiarire se il PD abbia davvero superato quelle dinamiche di gestione del potere che, giuste o sbagliate che fossero, hanno segnato il declino della sua credibilità a Siena.

Per tornare a crescere, come la segreteria dichiara di voler fare, non basterà riaprire i circoli e organizzare iniziative. Sarà necessario affrontare anche le ombre del passato, dare risposte chiare e recuperare un’identità politica riconoscibile. La nuova squadra sarà in grado di farlo? Vedremo.

Ivano Zeppi

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