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martedì, Dicembre 10, 2024

Per Itm è di certo PalaSclavo, ma con qualcosa per Ezio

Stefano Parrini, presidente di Io Tifo Mens Sana, commenta i primi movimenti della nuova stagione di basket

Stefano Parrini, presidente di Io Tifo Mens Sana, che però propende per l’acronimo ITM… Non voglio cominciare con il farti i soliti complimenti, però, dai, fino a qualche mese fa, mi hai dato l’occasione di commentare insieme e condividere delle visioni sulla Mens Sana… Forse ci siamo anche divertiti…

Come presidente dei tifosi della scorsa stagione cosa faresti e cosa non rifaresti? Dove ti dai del bravo e dove non te lo dai?

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“Ah Duccio, non so te, ma io mi sono divertito tantissimo, sia perché coltivare una passione, quella biancoverde nello specifico, è sempre un piacere, sia perché, nel senso etimologico della parola, l’impegno mio e di tutto il Direttivo è stato quello di adoperarsi in qualcosa di diverso dalla routine lavorativa. Certo che per godere di questa attività occorre fare le cose al meglio delle nostre capacità, altrimenti dei risultati deludenti rischiano di non farti divertire, anzi al contrario, possono portarti ad uno stress negativo, l’esatto contrario di quello che vorremmo”.

“Per questo – continua Parrini – la risposta alla tua domanda è: rifarei tutto e qualcosa riuscita poco bene la rifarei meglio. Siamo stati bravi nel promuovere tante iniziative ed in particolare mi ricorderò per sempre l’emozione di tanti “cittini” delle Contrade al Palazzetto in un’atmosfera entusiasmante. Quest’anno cercheremo di aggregare sempre più tifosi, anche organizzando un po’ meglio le trasferte, nella consapevolezza che la nuova Mens Sana facilita il ritorno della passione con la sua ritrovata immagine di salute”.

Stefano Parrini

Quando entrerete ufficialmente nella società? Cosa c’è che ve lo impedisce?

“Non ce lo impedisce nulla, anzi. Guido Guidarini, da noi individuato a rappresentarci, è ormai fisso in CDA, semmai c’è un ritardo nella formalizzazione dell’assetto societario che non ci preoccupa, essendo dovuto solo alla necessità di perfezionare lo statuto societario definitivo, in modo da non doverci rimettere le mani ancora una volta”.

Io Tifo Mens Sana parte da uno zoccolo duro di tifosi cresciutelli e ha scelto quest’anno la strada del supporting trust come peraltro la Usd Millenovecentoquattro. Sarà la vocazione che potenzierete in futuro e quali le relazioni con gli altri club?

“Grazie per il “cresciutelli”, poteva andare peggio! Ma del resto, l’attuale Io Tifo Mens Sana è l’espressione di una precisa generazione di tifosi diciamo con una certa esperienza, che però sta pian piano riuscendo a coinvolgere i più giovani, che ora offrono una collaborazione fatta di consigli, iniziative e proposte mirate proprio all’attrarre ragazzi verso la Mens Sana. L’augurio più grande per noi è che il prossimo Direttivo possa essere popolato anche da ventenni che esprimano un ringiovanimento dell’età media del tifoso mensanino. Intanto guardiamo anche alle attività della nostra “consorella” Usd Millenovecentoquattro, il 4 agosto, ci sarà anche qualcuno di noi alla loro iniziativa, e come sempre ci scambieremo notizie, informazioni e consigli per i nostri interessi comuni”.

Si è concluso con un derby, ripartiremo con quattro nella futura regular season. La Società dice che questa roba alla lunga stanca, il presidente dei tifosi è dello stesso parere?

“Mi ricordo una vecchia pubblicità di un noto brand automobilistico: “sono le situazioni più difficili che rendono straordinaria un’impresa”. Cosa sarebbe stata la scorsa stagione senza aver affrontato il Costone? Se dopo un girone senza squadre di Siena o una Poule Promozione e relativi Playoff fossimo stati sconfitti, anche solo in gara 5, da una squadra qualsiasi, la stagione sarebbe stata altrettanto memorabile? Personalissimo parere: no! Molto meglio stanchi, sfiniti, che annoiati. Ben vengano i due scontri con Virtus e Costone, non vedo l’ora”.

Come giudichi – in attesa di vedere l’ultimo arrivo – le scelte della Società per affrontare la nuova stagione?

“Lo scorso anno le cose non sono andate esattamente come preventivato, doveva essere un anno di assestamento per la neonata Società; invece, sappiamo tutti come è andata a finire… con una promozione! Se questo da un lato è cosa buona – e giusta, avrebbe detto Quello -, dall’altro si pone un problema serio, quello di dover consolidare un patrimonio economico conciliando la necessità di aumentare le spese in funzione della prima squadra, che serenamente deve avere come obiettivo massimo la permanenza nella serie. Icaro volò troppo vicino al sole, le sue ali posticce si squagliarono e precipitò. Non possiamo fare questo errore”.

Hai già fatto una stima alla buona su quanto siamo forti rispetto le avversarie?

“No, non ci ho neanche provato. Quello che so è che la differenza tecnica e atletica tra le due categorie è molto ampia, cresce la necessità di avere tanta esperienza per competere a questi livelli. Se lo scorso anno abbiamo sopperito a qualche lacuna con “cuore e palle”, questa volta il fattore agonistico e la variante del tifo potrebbero avere ancora un forte impatto ma probabilmente meno efficacie, tuttavia mi fido di Paolo Betti e delle scelte che ha fatto nell’individuare i giocatori idonei a reggere botta”.

Ci risiamo con gli abbonamenti. La Società li aumenterà e c’è già chi è pronto a vomitare rabbia. L’abbonamento play off ha detto che con 25 euro si vedevano cinque partite. E’ il parametro da cui ripartire oppure la Società ha bisogno di sostanze maggiori?

“Sbagliato! Con 25 euro ne abbiamo viste 10, grazie anche a Starplane. Ci riuniremo presto con la Società per parlarne, ma ormai sappiamo che ci sarà sempre qualcuno che rimarrà scontento, e qualcun altro che addirittura sproloquierà. Ma sono polemiche inevitabili, mi conforta il fatto che i veri mensanini capiranno che la Mens Sana ha bisogno di loro, e in contropartita la Mens Sana aumenterà la qualità dello spettacolo con il salto di categoria”.

Cosa può fare Io Tifo Mens Sana per aumentare le risorse economiche della Mens Sana?

“Mah, guarda Io Tifo Mens Sana ha già fatto molto portando tantissimi sponsor, ancora lo sta facendo e lo farà nel futuro con un’opera di altissimo livello professionale, nonostante il fatto che non ci siano veri professionisti in tal senso tra i componenti del Direttivo. Le strade ancora da esplorare possono essere anche altre, cercheremo di percorrerle magari con tutti i compagni di viaggio”.

L’invito esplicito di Rotondi lo recepite? Regalerete fragranze Note di Siena a Natale?

“Ma certo! Gianluca è una persona straordinaria, che ha dimostrato attaccamento alla Mens Sana non solo contribuendo economicamente come main sponsor, ma anche con la sua passione e con il suo desiderio di vivere Siena. Io personalmente lo ricambierò senz’altro, anche perché il negozio ce l’ho sotto casa e non posso far finta di dimenticarmene!”

Come lo chiamiamo d’ora in poi il Palazzo dato che Estra non ha più diritti, torniamo al PalaSclavo?

“Eh sì, PalaSclavo, si direbbe oggi, è il nome più iconico ed evocativo per il palazzetto della Mens Sana. Ci piacerebbe che in qualche modo venga associato allo spirito di Ezio Cardaioli, che per sempre aleggerà sul parquet di questo posto che lui ha reso magico, “primo movens” di un’epopea straordinaria. Se non dovessimo riuscire a ribattezzare il PalaSclavo, immaginerei di intitolargli almeno una tribuna, dedicargli una targa, vedremo”.

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